Numeri su numeri ma, prima o poi, anche fatti: l’industria automobilistica cinese punta a far crescere il settore dell’elettrico e cala un primo asso. Tocca al Marchio Chery Automobiles mostrare i muscoli con l’inizio della costruzione di un nuovo impianto produttivo da 60,000 unità annue nella città di Wuhu, nella provincia di Anhui.

La fabbrica sarà dedicata alle sole vetture elettriche e si estenderà su di una superficie di 225,446 metri quadrati, per un investimento complessivo di 1.56 miliardi di yuan, nell’ordine dei 240 milioni di dollari americani.

Come sempre i Cinesi si prefiggono tempistiche invidiabili: entro Settembre dovrà aprire la prima tranche dell’impianto, con una capacità produttiva di 10,000 unità, mentre al 2017 è fissato il raggiungimento della piena potenza di fuoco, ossia sessantamila veicoli elettrici all’anno.

Il primo modello che Chery farà uscire dalle catene di montaggio di Wuhu sarà un piccolo SUV 100% elettrico, mentre è programmato per quest’anno il lancio sul mercato cinese del primo ibrido plug-in del Marchio, l’Arrizo 7, che vanta un concumo di 2.2 litri ogni 100 km grazie all’assistenza elettrica.

Il mini SUV elettrico che sarà prodotto nel nuovo stabilimento dovrebbe invece essere immesso sul commercio nella seconda metà del 2016.

Chery Automobiles ha venduto nell’arco del 2015 circa 14,000 unità plug-in, fra PHEV ed EV, ed intende, come gli altri Marchi cinesi, incrementare i propri volumi con un tasso di crescita impensabile nel nostro continente: l’obiettivo è infatti toccare le 200mila unità all’anno di veicoli solamente elettrici entro il 2020, che significherebbe una crescita del 66% in meno di 4 anni.