Auto elettriche ed ibride: occhio agli incentivi

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photo credit: marfis75 via photopin cc
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Esistono ancora incentivi per quanti vogliano acquistare un’auto elettrica o ibrida a basse emissioni? Dato che sul web torna in auge il tema degli aiuti ministeriali per comprare un veicolo ecologico, cerchiamo di vederci chiaro: ha senso parlare di incentivi per la mobilità sostenibile in Italia?

La risposta sta probabilmente nel mezzo: l’equivoco più grande, dal mio punto di vista, è dovuto al fatto che sì, lo Stato deve ancora esaurire gli stanziamenti previsti per il 2013, ma questo non vuole dire che i privati siano effettivamente agevolati nell’acquisto di un mezzo a zero emissioni.

Gli incentivi di cui si parla sono quelli originati dal Decreto Sviluppo del governo Monti che fu convertito in legge (la 134/12) nell’agosto 2012 e resi effettivamente operativi solo nel marzo 2013 per le vicissitudini avute dall’assetto di governo.

Quel piano prevede la disponibilità di fondi spalmati in tranches sul trienno 2013-2015 che agevolino l’acquisto di veicoli con emissioni inquinanti inferiori ai 120 g/km di CO2: viene coperto il 20% del contratto d’acquisto, con un tetto massimo di 5,000 euro.

I 120 milioni di euro totali sono ripartiti in quote annue e per il 2013 sarebbero ancora disponibili ben 34 milioni di euro, come si apprende dal sito del Ministero.

Allora, gli incentivi ci sono, mi si dirà.

. Come avevamo già evidenziato in un’analisi della procedura di finanziamento a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale nel febbraio 2013, solo una parte dei fondi destinati a ciascuno dei tre anni è rivolto ai privati che intendano sostituire la propria auto con una ecologica. Il resto riguarda solo i veicoli richiesti da artigiani e professionisti che vogliano cambiare un mezzo da lavoro: la dicitura “veicoli utilizzati come beni strumentali nell’esercizio di imprese, arti e professioni oppure destinati all’uso di terzi, come taxi, noleggio con conducente, car-sharing, servizi di linea ecc.” parla chiaro.

Sempre sulla home page del sito ministeriale dedicato ai contributi BEC si può notare anche una grafica semaforica relativa agli incentivi per “tutte le caegorie di acquirenti (senza rottamazione)” e per “veicoli uso terzi e per esercizio imprese (con rottamazione)”: per i primi la luce è rossa, per i secondi è verde.

D’altronde sin da subito si sapeva che gli ecoincentivi, intesi come possibilità per cittadini privati di comprare, ad esempio, un’auto elettrica scontando parte del prezzo, si erano esauriti addirittura in poche ore: dei 39.4 milioni di euro destinati al 2013 solo 4 milioni e mezzo erano la quota riservata ai privati senza rottamazione.

Quindi, tanto per fare un minimo di chiarezza, se volete comprare un’auto elettrica o ibrida per sostituire l’auto di famiglia o dotarvi di una citycar che consumi poco, dovete attendere lo sblocco della tranche di contributi per il 2014.

Se siete un tassista o un’impresa che vuole rottamare parte della sua flotta avete invece ancora un bel gruzzolo cui chiedere di attingere. Vi state chiedendo perché ben 34,626,072 euro siano ancora disponibili?

Una risposta, non comprovata, è che in Italia non ci sarebbe così tanta domanda da parte di flotte aziendali: lo stanziamento era sovradimensionato. Il che, guardando quanto viene fatto in altri Paesi, suona paradossale perché si è penalizzata quella fetta di privati che tutto sommato, col caro benzina sulle spalle, almeno ad un’auto ibrida ci avrebbero pensato. La scelta di puntare sulle flotte è però frutto di una situazione infrastrutturale deficitaria, per cui il privato, in Italia, di colonnine ne trova poche e spesso non sa nemmeno come cercarle. A onor del vero, spesso non sa ancora cosa offra la mobilità elettrica, sia in quanto a vantaggi ed affidabilità sia in quanto a modelli di vetture (pochine dalle nostre parti).

Si può solo sperare che con l’anno nuovo ed una maggior pressione competitiva del mercato delle auto elettriche lo Stato decida di incentivare realmente i privati, creando davvero i presupposti perché l’auto elettrica si diffonda.

Per capire il meccanismo degli incentivi 2013 (a quali veicoli si rivolgano, quale sia la procedura, etc.) vi consiglio la lettura dell’articolo di spiegazione pubblicato all’epoca, mentre sul sito del Ministero trovate l’aggiornamento costante delle disponibilità.

 

 

Andrea Lombardo

 

 

 

 

 

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