Auto Elettriche: la rivoluzione non può aspettare

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Dal più antico Salone dell’auto del mondo, Parigi detta le linee di tendenza nel settore dell’automotive celebrando l’innovazione tecnologica e prestando un occhio di riguardo al comparto dei modelli alimentati a batteria ormai competitivi con gli omologhi tradizionali. La Comunità Europea nel frattempo annuncia un nuovo piano di promozione delle infrastrutture di ricarica da attuarsi entro il 2019 e la Germania pensa a vietare i motori endotermici.

Il salone si elettrizza

È in pieno corso di svolgimento il consueto appuntamento parigino (1-16 ottobre 2016) con l’industria dell’automobile che, forse mai come quest’anno, enfatizza il ruolo, in un futuro quanto mai prossimo, della trazione alternativa rispetto a quella endotermica e diesel in particolare.

Lo testimonia la presenza, nelle gamme di quasi tutti i costruttori, di modelli ibridi e ibridi plug-in, ormai da considerare una realtà del mercato, ma soprattutto il fiorire di sempre nuove proposte nell’ambito dei veicoli pure electric che possono contare su nuovi importanti range di autonomia più estesa.

È d’altra parte il primo salone dopo il dieselgate che pone, oltre alla necessità da parte di alcuni grandi gruppi mondiali di un recupero di immagine, anche una riflessione sulla difficoltà di ottemperare a limiti di emissioni via via più stringenti operando su motori diesel o benzina con investimenti onerosi che potrebbero essere destinati invece ad un reale contributo alla movibilità sostenibile.

Autodesk VRED Professional 2016 SP1
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Non a caso l’annuncio del Gruppo Volkswagen di voler procedere nei prossimi anni alla realizzazione e commercializzazione di ben 30 modelli elettrici ha trovato una prima conferma proprio a Parigi con la Concept I.D. il cui lancio mondiale, come si legge nel comunicato ufficiale del costruttore, “inizia il conto alla rovescia di una nuova era” per la casa di Wolfsburg.

Sviluppata su uno specifico pianale modulare MEB (Modularer Elektrik Baukasten) progettato per i modelli elettrici in modo da disporre di passo più lungo, superiore abitabilità e maggior spazio per le batterie, la I.D. si avvarrà di un motore elettrico da 170 CV, a trazione posteriore, con una autonomia attesa tra i 400 ed i 600 km. Non meno importante ed ambizioso l’obiettivo dichiarato di vendere un milione di veicoli elettrici l’anno a brand WV entro il 2025.

Ma l’offensiva tedesca non si ferma qui: mentre Audi conferma per il 2018 la disponibilità del suo Suv elettrico Q6, BMW oltre ad aggiornare la serie i3 con una nuova batteria che porta l’autonomia da 190 a 300 km, preannuncia la Sport Activity X3 su base serie 2 e design inedito.

Generation EQMercedes, a riprova di un nuovo forte impegno nel nuovo settore, ha presentato la Generation EQ, un primo prototipo destinato a fare da base a tutte le altre future auto elettriche della casa di Stoccarda grazie ad una nuova piattaforma modulare comune. Il Suv presentato già in formulazione veicolo di serie, è equipaggiato con 2 motori elettrici in grado di fornire una potenza complessiva di 300 kW (400 CV) ed una coppia da 700 Nm. L’autonomia annunciata è di ben 500 km.

Autonomia: abbattuto il muro dei 500 km con un pieno

opel-ampera-eUn segnale costante della volontà di sviluppare nuove tecnologie che consentano di superare alcuni dei problemi che sino ad oggi hanno limitato la diffusione dell’auto elettrica, si ravvisa poi nella scelta generalizzata delle case costruttrici di aumentare i margini di autonomia dei veicoli in modo da superare l’ansia psicologica da ricarica e supplire, almeno in parte, alle carenze infrastrutturali di molti paesi.

Simbolo di questo impegno è nella riedizione, ma in veste totalmente rinnovata, della Opel Ampera-e che oltre ad assumere l’abito della monovolume e passare dalla formula ibrida a quella pure electric, porta la sua autonomia a oltre 500 km, certificati da innumerevoli test compiuti e diffusi anche in condizioni di traffico urbano.

Mentre le prestazioni si annunciano di tutto rispetto per un’utilitaria da città (propulsore da 200 CV, 360 Nm di coppia, 3.2 secondi per passare da 0 a 50 km), il prezzo non è stato ancora reso noto, fattore non secondario per una vettura che desidera allargare in maniera considerevole la sua platea.

Sulla stessa lunghezza d’onda si è mossa anche il model year 2017 della Renault Zoe che grazie all’adozione di un nuovo pacco batterie ha raggiunto una autonomia dichiarata di 400 km. In questo caso si parla di un prezzo di listino da 25.000 (con batterie a noleggio).

La Comunità Europea accelera

Mentre le aziende lavorando su prestazioni ed autonomie estese dimostrano concretamente il modus operandi ispirato da strategie di mercato che sembrano ormai delineate, anche le istituzioni sono chiamate a fare la loro parte.

A tale proposito il giornale britannico The Guardian dell’edizione del 11 ottobre u.s rivela che la Comunità Europea avrebbe formulato una proposta di legge che prevedrebbe dal 2019 la disponibilità di almeno un punto di ricarica in ogni costruzione nuova o ristrutturata.

Parimenti entro il 2023 almeno il 10% dei parcheggi dei nuovi edifici costruiti nella EU dovrebbe disporre di infrastrutture di ricarica.

Anche se i condizionali sono d’obbligo, il segnale è indubbiamente importante ed è trascinato dal successo che i veicoli elettrici stanno ottenendo in paesi come la Norvegia e l’Olanda dove costituiscono ormai una quota importante delle immatricolazioni totali.

Occorre comunque ricordare come in tali paesi la politica fiscale adottata e gli incentivi all’acquisto abbiano giocato un ruolo importante insieme alla sensibilità di cittadini e strutture pubbliche per i temi ambientali, al punto che è stata avanzata una proposta di eliminazione dalla circolazione delle auto a gasolio entro il 2025.

A tale riguardo un altro importante “assist” alla promozione delle vetture a batteria giunge dalla Germania dove, secondo quanto riferisce la rivista Der Spiegel, è allo studio un bando alla vendita dei veicoli con motorizzazioni a combustione interna dal 2030.

Inoltre il Bundesrat che è l’Organo Federale costituzionale legislativo che raccoglie le istanze dei Lander) avrebbe richiesto alla Comunità Europea di valutare soluzioni che possano favorire la mobilità a zero emissione fermando la circolazione dei veicoli endotermici.

Tutto ciò nella convinzione che, in assenza di tali drastiche misure, sarebbe impossibile per la Germania rispettare l’impegno assunto di ridurre del 95% le emissioni di CO2 rispetto ai valori del 1990. Ciò malgrado l’impegnativo piano di incentivi in vigore da luglio 2016 che prevede un contributo di 4.000 euro per l’acquisto di un’auto elettrica e 3.000 per una ibrida plug-in.