Auto elettriche “troppo silenziose”? I produttori chiedono di rivedere le regole

2193
photo credit: craigCloutier via photopin cc
photo credit: craigCloutier via photopin cc

Uno dei vantaggi della propulsione elettrica sta nella sua silenziosità che rende la guida estremamente piacevole e che alzerebbe non di poco la qualità di vita di quanti abitano in strade trafficate. Per qualcun altro questa silenziosità avrebbe invece degli effetti collaterali non trascurabili: favorirebbe gli incidenti che coinvolgono pedoni e ciclisti.

La disputa è sorta già da alcuni anni sulla base delle osservazioni avanzate dalle associazioni rappresentanti i non vedenti: in più, le statistiche propenderebbero a sfavore degli EV nella casistica degli investimenti (sebbene vadano prese con le pinze in quanto spesso contradditorie a seconda delle fonti).

Ora però l’agenzia americana per i trasporti, la NHTSA, ha elaborato una carta che impone ai veicoli elettrici, dal prossimo settembre 2014, di emettere dei suoni artificiali ben riconoscibili al di sotto dei 35 km orari, come più accuratamente spiegato in questo precedente articolo.

Alcuni dei più grandi produttori automobilistici però non ci stanno: la rumorosità imposta agli EV per le basse velocità sarebbe infatti eccessiva, addirittura fastidiosa per gli occupanti della vettura. Inoltre, per pari velocità e livello di suono, i volumi richiesti dalla NHTSA sarebbero perfino al di fuori dei limiti massimi entro cui devono rientrare le auto tradizionali, di per sé un assurdo.

A sostenere che questa regolamentazione farebbe diventare le auto elettriche addirittura inquinanti da un punto di vista acustico sono un po’ tutte le principali case automobilistiche, da Volkswagen a Toyota, secondo le quali solo le andature inferiori ai 20 km/h richiederebbero un avvisatore acustico per pedoni e ciclisti: al di sopra il suono prodotto dal rotolamento dei pneumatici sarebbe perfettamente udibile e caratteristico.

L’industria automobilistica richiede pertanto un incontro con i vertici della NHTSA per ridiscutere la cosiddetta “Quiet Cars”: il timore dei marchi è che queste regole contribuiscano a ridurre l’appeal delle auto elettriche, oltre che apportare un immediato svantaggio economico per lo sviluppo e la produzione dei sistemi sonori (circa 23 milioni di dollari per l’industria americana, più una stima di $35 a veicolo), i quali non sarebbero comunque pronti e certificati entro lo scadere di settembre 2014.

Certamente questa disputa si protrarrà a lungo, portando ad un qualche compromesso: recentemente anche l’Unione Europea ha delineato dei requisiti di udibilità minima per i veicoli elettrici, anche sa, da noi, sembrano ancora questioni più teoriche che pratiche.

 

Andrea Lombardo

Fonte: Detroit News