Beijing dichiara guerra allo smog e spinge sull’adozione delle auto elettriche

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photo credit: kevin dooley via photopin cc
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I Cinesi hanno un problema: a fronte di una crescita economica accelerata, pagano lo scotto di un inquinamento ambientale enorme. Ben sette delle dieci metropoli dall’aria meno respirabile al mondo sono dentro ai suoi confini nazionali e questo costa alla Cina un peso ingente in termini di salute pubblica e ripercussioni sull’ambiente naturale.

Beijing, come altre città cinesi, vedi Shenzen, sta per adottare una serie di misure per combattere lo smog responsabile di malattie mortali come di cali della produttività economica per i blocchi totali dei trasporti cui costringe le autorità in extrema ratio.

I veicoli elettrici sembrano la strada da percorrere e così si pianificano incentivi per l’adozione di auto elettriche pari a 120.000 Yuan, vale a dire circa 15.000 euro con l’ulteriore agevolazione di poter ottenere uno snellimento nell’iter burocratico per l’immatricolazione, come riportato in quest’articolo su CleanTechnica.

L’infrastruttura publlica di ricarica verrà accresciuta per consentire di raggiungere i 5.000 veicoli elettrici circolanti su strada entro la fine dell’anno: 3.000 saranno bus e taxi del trasporto pubblico (e pensiamo che i produttori interni, come BYD abbiano già drizzato le orecchie).

I preoccupanti dati sull’inquinamento delle città cinesi sono supportati dagli studi condotti dall’Asian Developement Bank e dall’Università di Beijing, la Tsinghua University: a quanto pare i costi delle conseguenze ammontano al 3% del prodotto interno lordo cinese.

Un prezzo in termini di vite e qualità dell’ambiente davvero insostenibile anche per l’inarrestabile economia orientale.

 

[AnRi]

 

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