Bosch annuncia: elettromobilità mercato di massa dal 2020, range minimo delle batterie 300 km

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Bosch Hubjet Project

Bosch Hubjet ProjectBosch scommette forte sul futuro della mobilità elettrica: secondo il costruttore tecnologico tedesco, il mercato degli EV diventerà inesorabilmente di massa entro il 2020 e sarà accompagnato da uno sviluppo delle tecnologie a suo supporto, prime fra tutte, quelle  delle batterie e delle infrastrutture di ricarica.

Le vendite di auto elettriche nel mondo sono in crescita rispetto agli anni precedenti ma, globalmente, non si può parlare di una vera conquista dei mercati: per questo motivo molti si dimostrano scettici e, quando fiduciosi, con riserva.

Volkmar Denner, presidente del consiglio di gestione della Robert Bosch GmbH, ha invece rivelato una visione nettamente ottimistica sul futuro della mobilità elettrica durante un confronto incentrato sulla ricerca e le prospettive di sviluppo dell’elettromobilità tenutosi a Berlino.

L’elettromobilità dopo il 2020 diverrà molto probabilmente un mercato di massa” e le tecnologie che costituiranno questo futuro sono già in produzione; Bosch fa riferimento al suo apporto tecnologico fornito a diversi modelli elettrici di serie, ad esempio la FIAT 500e venduta negli States o le Porsche ibride, ma non solo: l’azienda ogni anno investe 400 milioni di euro in ricerca e le attese di Denner a proposito dell’autonomia delle batterie sono chiare.

Mi aspetto che nel 2020 i km percorribili con un’auto elettrica siano almeno 300”, ossia il doppio rispetto alla media attuale di 140-150 km (eccetto casi particolari e costosi come la Tesla S che raggiunge i 400 km).

Le auto elettriche, secondo Bosch, vorranno dire una mobilità più cosciente e super connessa, con i veicoli in grado di comunicare tra loro e con l’ambiente circostante, scambiandosi continue informazioni utili soprattutto per aumentare efficienza e sicurezza dei viaggi.

Tutto ciò, per quanto già anticipato anche dalle case automobilistiche, ha bisogno della formazione di un network di comunicazione univoco tra le diverse tecnologie proprie dei differenti Marchi, allo stato attuale dei fatti inesistente. Proprio la sua creazione, però, unita ad un’infrastruttura di ricarica davvero universale e capillare può essere la soluzione di molti degli attuali problemi nelle città di grandi dimensioni. A tal proposito, Bosch sta realizzando un’infrastruttura di ricarica che risponda a queste esigenze su scala nazionale in Germania all’interno di un progetto chiamato Hubjet, il quale ha buone prospettive di valicare anche i confini nazionali.

Infine, l’elettromobilità ha bisogno di un’ultima cosa: formazione, intesa come educazione tecnologica per i nuovi progettisti oltre che pratica per gli utenti. Per questo Denner vanta iniziative del Robert Bosch Center for Power Electronics in collaborazione con le Università di Reutlingen e Stoccarda, augurandosi che sempre più istituti di istruzione superiore includano l’elettromobilità all’interno dei propri curricula.

 

Andrea Lombardo

Fonte: Robert Bosch GmbH