Brevetti Tesla Motors condivisi per velocizzare la crescita dei veicoli elettrici

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Tesla Motors - photo credit: kirainet via photopin cc
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Tesla Motors – photo credit: kirainet via photopin cc

Il sasso è stato scagliato da Elon Musk in persona, CEO di Tesla Motors, durante l’ultimo meeting con gli azionisti del gruppo. Tesla potrebbe condividere i propri brevetti per far crescere più rapidamente il mondo delle auto elettriche.

A domanda diretta, risposta diretta: ai giornalisti della BBC che gli hanno chiesto lumi in proposito durante la presentazione della Model S Right-Hand-Drive (il modello per i Paesi con guida a destra), Musk ha risposto: “Non vogliamo aprirci una strada nella giungla per poi disseminare alle nostre spalle mine antiuomo”.

Anzi, in proposito all’idea di aprire a tutti i brevetti dell’azienda che al momento viene considerata al top tecnologico della mobilità elettrica, il CEO ha commentato con un positivo “Siete sulla strada giusta”.

Come dire: “fuochino”. Musk alla riunione con gli azionisti aveva affermato di stare considerando di intraprendere qualcosa di davvero significativo per promuovere lo sviluppo dell’elettromobilità, un qualcosa che avrebbe potuto essere addirittura fonte di polemiche riguardo ai brevetti Tesla.

Di più non è dato sapersi ma il dirigente della start up californiana si è riservato il diritto di far conoscere le sue intenzioni a tutti al momento giusto e tramite un comunicato in prima persona.

Tirando due somme, l’ipotesi che Tesla Motors condivida più o meno apertamente con le altre società automotive i suoi segreti è tutt’altro che fuori dall’ordine delle cose.

Tesla è balzata in testa all’appeal mondiale per le 4 ruote nel giro di poco più di un anno, totalizzando un volume di berline 100% elettriche vendute di quasi 23,000 unità nel 2013. L’anno corrente è una fase di passaggio importante: non solo vanno consolidati i risultati ottenuti ma, aprendosi sui mercati d’Europa e d’Asia, la start up deve dimostrare di poter assorbire una domanda ben superiore, stimata in circa 35,000 veicoli.

Sino ad adesso la strategia vincente era passata tramite una comunicazione aggressiva e brillante, un’immagine fresca e tutt’altro che aliena al piacere di guidare e la politica di installare infrastrutture di ricarica rapida riservate ai propri clienti.

Tesla è però quasi la sola, se non si conta Nissan per i numeri di vendite, a stare procedendo con questo passo nel settore dell’automotive a zero emissioni: si prospetta quindi uno scenario nel quale Tesla Motors si troverà sostanzialmente in anticipo sui tempi.

Ecco allora che le recenti aperture sull’utilizzo del Supercharger Network da parte di altre Case automobilistiche, il progetto della GigaFactory e questa idea di condividere la propria tecnologia rientrano in un quadro di “soccorso” all’industria degli EV.

A Elon Musk non sfugge che porsi come ago della bilancia nella crescita di quel mercato che in trent’anni potrebbe divenire dominante per le 4 ruote lo ripagherà assai: affermare l’auto elettrica nel mondo potrebbe divenire sinonimo di indispensabilità dei servigi Tesla per molte delle Case automobilistiche di primo livello.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: BBC

 

 

 

 

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