Buick Riviera Concept: avanguardia estetica e tecnologia ibrida al debutto a Shangai

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il-nuovo-concept-buick-riviera-fa-il-suo-debutto-mondiale-buick-riviera-5Buick, marchio storico dell’automobilismo di lusso americano con oltre cento anni di storia sulle spalle, ha scritto un’altra pagina della saga firmata Riviera.

La nuova Riviera Concept è un’auto cui è affidata l’intuizione del futuro secondo la casa dei tre scudi, oggi General Motors, continuando la tradizione di un nome, Riviera, entrato a far parte dell’automobilismo a stelle e strisce nel lontano 1949, quando esordì la Roadmaster Riviera Hardtop a due porte. Quello fu per gli anni a seguire un simbolo, come la Riviera Coupé prodotta dal 1963 al 1999 che abbiamo assimilato all’idea di macchina americana per la sua diffusione nel panorama urbano e, di riflesso, cinematografico.

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Buick Roadmaster HT 1951, photo by Lars-Göran Lindgren Sweden under CC 3.0

Oggi Buick lancia una vettura definita come l’anticipazione del linguaggio visivo che verrà adottato dal marchio in futuro: si tratta però anche del quarto concept sviluppato congiuntamente dalla divisione di Shangai di General Motors e la Pan Asian Technical Automotive Center (PATAC).

Avanguardia estetica e tecnologia ibrida: il design della Riviera Concept parte da un motto cinese ispirato all’acqua, inestimabile bene che non può essere codificato in una forma precisa.

E, citando un titolo dello scrittore Camilleri, i designer GM si sono cimentati così con “la forma dell’acqua”: il concept deve le sue linee all’idea di scolpire e cristallizzare il moto di un fiume. Così si presenta in un corpo atletico ma elegante, precisamente definito ma fluido.

Buick Riviera 1965
Buick Riviera 1965, photo by Morven under CC 3.0

Queste caratteristiche dovrebbero fare da linee guida per tutta l’immagine dei prodotti Buick da qui in avanti, primo motivo che giustifica l’importanza di questo concept per gli appassionati del marchio.

La nuova Riviera Concept ha poi una serie di peculiarità tecnologiche interessanti: a parte le portiere ad ala di gabbiano che rientrano ancora nella sua concezione estetica e l’aerodinamica dal coefficiente bassissimo di resistenza, prevede una motorizzazione ibrida.

Il sistema propulsivo adottato è di nuova generazione: si tratta del W-PHEV a doppia modalità sviluppato da GM.

W-PHEV sta per Wireless Plug-in Hybrid Electric Vehicle e consente di viaggiare in solo modo elettrico come in ibrido, consumando ed inquinando meno seppur con prestazioni sportive.

La ricarica è affidata sia alla classica connessione via cavo che alla trasmissione dell’energia wireless, senza fili: una piastra posizionata sotto al pianale della vettura consente di assorbire energia tramite il sensore apposito.

Il tutto è gestito dal sistema proprietario Buick Intelligent Performance, come anche “intelligente” è definito il sistema di sterzata distribuito sulle quattro ruote. Le sospensioni sono invece controllate elettromagneticamente.

Nel concentrato di tecnologia presente a bordo non manca un infotainment integrato che rende l’abitacolo un centro informativo sempre connesso con il mondo; la visione stessa della realtà esterna è però anche fortemente assistita: ben 10 telecamere ad alta risoluzione e 18 micro sensori di posizione ad alta precisione rilevano quel che succede all’esterno proiettandolo olograficamente sul parabrezza.

Il conducente si può poi affidare all’assistenza elettronica nel parcheggiare, nell’evitare di sbandare inavvertitamente dalla traiettoria ideale in carreggiata, nel traguardare attraverso l’oscurità notturna: un sistema di assistenza intelligente (anche in questo caso) al guidatore si preoccupa di scongiurare ogni rischio.

Ecco le prime immagini di questa Riviera del futuro: l’auto è al debutto in questi giorni al Salone dell’Auto di Shangai.

 

Andrea Lombardo

Fonte: Buick – General Motors, Wikipedia