BYD, problemi sul fronte americano dei bus elettrici

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BYD electric bus - New York Transit Administration
photo credit: MTAPhotos via photopin cc
BYD electric bus - New York Transit Administration
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Il produttore cinese di veicoli ad emissioni zero forse più noto sul pianeta, senz’altro quello impegnato nel maggior numero di contratti per taxi e bus elettrici fuori dalla Cina, ossia BYD, è inciampato in un paio di brutte figure con uno dei suoi principali clienti, gli Stati Uniti.

Ottenuta, non senza resistenze, la commissione ($40 milioni) per fornire i suoi bus elettrici alla Long Beach Transit (LBT), società di trasporto urbano della città americana, BYD è stata criticata da un gruppo di ispettori della LBT inviato in Cina. Questi avrebbero riscontrato difetti “inaccettabili” nell’assemblaggio del telaio del bus e, in particolare, delle lesioni, scatenando una bagarre all’interno del Consiglio stesso della società di trasporti pubblici e sulla stampa, spesso critica nei confronti di un investimento così forte lasciato in mano a stranieri.

Il problema sarebbe stato riscontrato su quello che BYD ha definito come un prototipo costruito proprio allo scopo di prevenire difetti sul bus pilota che sarà poi inviato in America per i test e l’omologazione. La produzione, che si svolgerà in uno stabilimento presso Lancaster, in California, dando quindi lavoro ad operai statunitensi, non potrà infatti partire prima che siano completate le prove ad Altoona, centro che certifica la conformità agli standard USA.

Se, però, BYD rassicura che quei difetti sono tipici di questo genere di veicoli costruiti a scopo “ingegneristico”(ben 20 ingegneri li starebbero già risolvendo), negli Stati Uniti sospettano che in realtà l’azienda cinese abbia precostruito buona parte dei componenti dei bus che saranno poi assemblati a Lancaster.

Ultimamente, l’aria si era già fatta tesa per i Cinesi, predisponendo un clima di sfiducia: BYD è stata infatti multata dal governo della California con l’accusa di non aver rispettato le norme sui salari minimi negli Stati Uniti. L’azienda avrebbe infatti sottopagato 5 dipendenti, meno di 8 dollari l’ora, e per questo si è vista comminare una sanzione da 100,000 dollari americani.

Secondo BYD i lavoratori sottopagati sarebbero perfettamente in regola, trattandosi di lavoratori cinesi in America temporaneamente per svolgere della formazione agli operai di Lancaster: motivazione insufficiente secondo i Californiani, per i quali “non si possono applicare le regole cinesi sul territorio degli Stati Uniti”.

In ogni caso, gli autobus elettrici della società cinese arriveranno negli States e l’impianto di Lancaster inizierà a restituire agli Americani una parte dell’investimento fatto: i detrattori non sono però soddisfatti e sottolineano come, a tre anni e mezzo dal momento in cui il governatorato della California fece ponti d’oro ai cinesi per attrarre i loro investimenti, ben poco si sia visto, con appena 40 dipendenti assunti sul suolo a stelle e strisce.

 

 

Andrea Lombardo

Fonti: New York Times, Long Beach Business Journal