Come fare la differenza: Boiron rinnova il parco auto introducendo vetture ibride

di Gianni Lombardo
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Courtesy of Toyota
Courtesy of Toyota
Courtesy of Toyota

Mentre prosegue la sua crescita numerica sul mercato, l’auto ibrida diventa protagonista anche del cambiamento in aziende che mostrano sensibilità ai temi della salvaguardia ambientale e attenzione ai costi di gestione e ai consumi. È il caso di Boiron, azienda farmaceutica leader nel settore omeopatico, che ha intrapreso il rinnovamento del proprio parco auto orientandosi verso vetture full-hybrid.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, da tempo indica nella qualità dell’aria una delle principali cause dei problemi della salute umana, sottolineando come il traffico urbano e periferico sia il principale responsabile dell’inquinamento atmosferico. In particolare si stima che il 60% delle polveri sospese, il cosiddetto particolato, sia prodotto dall’utilizzo di mezzi di trasporto con motorizzazioni endotermiche con specifico riguardo ai veicoli alimentati a gasolio.

Il superamento di questa situazione non può essere assicurato semplicemente con il progressivo inasprimento normativo, rivedendo periodicamente i limiti di tolleranza dei singoli inquinanti e monitorando il loro rispetto, ma richiede comportamenti socialmente responsabili da parte di tutti gli operatori.

Si pongono in questo quadro le iniziative di tutte quelle aziende che hanno lodevolmente deciso di porre in pratica i propositi ecologisti spesso solo enunciati nei loro statuti.

Ne è esempio Boiron, società farmaceutica francese presente in 80 paesi tra cui l’Italia e vero punto di riferimento nel settore dell’omeopatia, che ha deciso di contribuire alla riduzione delle emissioni nocive legate alla mobilità scegliendo per il proprio parco auto ibride Toyota che andranno a sostituire le attuali vetture con motorizzazioni tradizionali.

Roberto Stucchi, Direttore Amministrazione Finanza e Controllo di Boiron Italia
Roberto Stucchi, Direttore Amministrazione Finanza e Controllo di Boiron Italia

Del progetto, che ha interessanti finalità anche in ambito gestionale per il suo impatto sui costi, Veicoli Elettrici ha discusso con Roberto Stucchi, Direttore Amministrazione Finanza e Controllo di Boiron Italia.

 

Come è nata l’idea di Boiron di aggiornare il parco auto della propria rete commerciale con vetture ibride e quali obiettivi l’operazione persegue?

L’attenzione ambientale è un valore sentito in Boiron, coerente con la visione di salute che caratterizza la nostra realtà. Boiron è un’azienda farmaceutica che produce da oltre 80 anni medicinali omeopatici. Si tratta di farmaci sicuri, privi di effetti collaterali, che rispettano l’organismo. In modo analogo, le auto ibride a benzina, quelle che abbiamo scelto, rispettano maggiormente l’ambiente e possono contribuire alla salute di tutti.

La scelta di aggiornare il nostro parco auto si deve a Christian Boiron, Direttore Generale del Gruppo, che ha espresso il desiderio di introdurre in azienda vetture meno inquinanti, per contribuire in maniera tangibile a limitare l’emissione di polveri sottili dovuta essenzialmente ai veicoli che utilizzano il carburante diesel.

Non vi sono più dubbi sul fatto che l’inquinamento da polveri sottili rappresenti un importante fattore di rischio per la salute di chi le respira. Per questo motivo, Boiron ha deciso di adottare auto ibride a benzina in grado di ridurre la quantità di CO2 e di particelle di Pm10 rilasciate nell’ambiente.

 

IMG_8027Quali vantaggi vi aspettate di avere dall’utilizzo di vetture ibride?

Oltre al basso impatto ambientale, un altro vantaggio è la coerenza con i nostri valori. Siamo un’azienda farmaceutica a tutti gli effetti e, come tale, la salute dell’individuo è per noi un impegno centrale: inizia con il rigore con cui produciamo i nostri medicinali fino ad arrivare a una responsabilità sociale.

Le auto ibride offrono, inoltre, un maggior comfort per chi le guida, grazie anche alla silenziosità che le caratterizza. Infine, uno stile di guida adeguato fa sì che a basse velocità si sfrutti al massimo la possibilità di utilizzare la propulsione elettrica. In questo modo, i collaboratori sono incentivati anche a uno stile di guida responsabile, in grado di ridurre lo stress e limitare i rischi di chi trascorre molte ore al volante.

 

Come è stata accolta dalla rete commerciale la sostituzione delle collaudate e a lungo utilizzate auto a motore endotermico con modelli ibridi?

Gli informatori scientifici del farmaco e i sales specialist hanno apprezzato la scelta, proprio perché l’attenzione alla salute è un valore fortemente condiviso in azienda.

Peraltro, i veicoli con un motore ibrido sono più silenziosi. A seconda delle ordinanze comunali, poi, le vetture ibride sono autorizzate a entrare nelle zone ZTL gratuitamente o a una tariffa ridotta. Inoltre, le auto ibride consentono di parcheggiare sulle strisce blu nella maggior parte delle città italiane senza pagare alcun ticket.

 

Quali saranno i prossimi passi del progetto?

Il progetto si propone il rinnovo del parco auto delle reti commerciali delle filiali Boiron. La casa madre francese è stata la capofila di questo cambiamento con 90 veicoli nel 2014, che raggiungeranno quota 260 entro la fine del 2016. La filiale italiana è stata la prima in Europa a salire a bordo del progetto: i primi veicoli a sistema full-hybrid sono stati introdotti lo scorso marzo e prevediamo di rinnovare a breve l’intero parco auto di Boiron Italia, che conta circa 100 vetture.

 

Pensate sia realistico immaginare un futuro passaggio all’impiego anche di auto completamente elettriche? 

Non escludiamo un futuro con auto completamente elettriche, perché sarebbero in linea con i temi sopra citati. Per questo, non solo non lo escludiamo, ma speriamo davvero sia realizzabile.

Nel frattempo restiamo in attesa di vedere l’evoluzione delle soluzioni intermedie, come per esempio l’ibrido plug-in, sempre a benzina/elettrico. A nostro parere, si tratta di soluzioni molto interessanti, ma che oggi sono sul mercato a prezzi ancora troppo elevati rispetto alle soluzioni ibride attuali.

Per le auto completamente elettriche restano invece alcuni punti chiave ancora da sciogliere, riguardo soprattutto alla fruibilità di queste soluzioni, anche in relazione ai bisogni di un utilizzo professionale. Mi riferisco in particolare all’autonomia di percorrenza, alla capillarità degli impianti di ricarica, oltre che ai tempi di ricarica, che oggi sono ancora molto lunghi.

Resta, inoltre, da approfondire la disponibilità delle società di case automobilistiche e società di fleet management a offrire auto elettriche a condizioni concorrenziali, perché attualmente, a parità di prezzo, un’auto elettrica viene proposta con canoni maggiori rispetto ad un’auto a propulsione tradizionale; ci dicono sia per un minor valore di realizzo futuro (che è un fattore chiave nel calcolo del canone) dato da un mercato dell’usato ancora inesistente. Staremo a vedere…