Cresce e si evolve il mercato europeo di auto elettriche

di Gianni Lombardo
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Ford Focus
Ford Focus
Ford Focus

In un panorama europeo di ripresa delle vendite del settore automobilistico, seppur nella diversità delle situazioni locali, le vetture ibride beneficiano del trend positivo consolidando ed aumentando ulteriormente la propria presenza. Anche le auto elettriche fanno segnare incrementi percentualmente importanti senza però acquisire ancora dimensioni numeriche significative, anche se le previsioni dell’autorevole Frost & Sullivan vedono interessanti sviluppi dietro l’angolo.

Il primo quadrimestre 2015 ha evidenziato una sostanziale inversione di tendenza per il mercato dell’auto segnando una crescita relativa ai paesi europei (EU15+EFTA) dell’8,3% secondo le stime diramate dalla ACEA (European Automobile Manufactures Association). Praticamente tutti i mercati hanno evidenziato incrementi significativi nel periodo sia per una rinnovata fiducia degli acquirenti alla luce dei primi segnali di ripresa economica sia per le politiche di promozione vendite di cui si sono fatte carico produttori e reti di vendita.

Da sottolineare anche che in molti paesi come la Germania e la stessa Italia, il contributo degli acquisti effettuati dal segmento rappresentato dalle società di noleggio ha sostenuto il mercato in difetto di quello dei privati, in alcuni casi ancora alle prese con scarsa liquidità e contrazione dei consumi.

In questo contesto i veicoli a trazione elettrica hanno fatto segnare un raddoppio delle immatricolazioni (+92,2%) passando dai 17.475 del primo quadrimestre 2014 ai 33.583 dell’analogo periodo del 2015 (Dato riferito ai paesi EU15+EFTA).

Nello stesso arco temporale anche la domanda di vetture ibride ha fortemente aumentato i suoi volumi di vendita superando le 59.000 unità immatricolate contro le 49.562 dell’anno precedente (+19,1%).

Complessivamente veicoli elettrici ed ibridi hanno conseguito un incremento, in soli 4 mesi, del 38%, realizzando consegne per oltre 92.600 vetture che costituiscono una quota sul mercato complessivo europeo del 2%, ancora poco per definire correttamente il trend in atto ma sufficiente per ribadirne le potenzialità.

 

Uno sguardo all’Italia

Abbiamo avuto modo di evidenziare in nostre precedenti analisi il ruolo recitato dalle vetture ibride nel corso dell’anno scorso allorché avevano superato le 21.000 immatricolazioni con un incremento globale del 41%. Tale linea di tendenza si ripropone anche nel primo quadrimestre 2015 con un primo consuntivo di 8.800 unità vendute che valgono un aumento del 31% rispetto al 2014. Da segnalare che, con la sola eccezione dell’elettrico puro, tutti gli altri segmenti di mercato conseguono incrementi percentuali più limitati come si evidenzia nel grafico di seguito riportato.

Le auto ibride in tal modo conquistano una quota mercato dell’1,5% che in proiezione di fine anno potrebbe significare consegne per oltre 27.000 unità.

Su questa dinamica sta influendo in modo importante l’ampliamento dell’offerta ed il miglioramento tecnologico dei prodotti in termini di affidabilità e prestazioni. Ricordiamo l’ingresso nel settore di BMW con il modello i3 e la presenza aggressiva della Mitsubishi Outlander, fra le altre, che in prospettiva si pongono di ricoprire un ruolo non da comprimarie.

Attualmente marca leader sul mercato italiano è Toyota in unione al suo brand Lexus, rappresentativo dell’alto di gamma, che nel quadrimestre detiene tutte le prime posizioni dei modelli più venduti. In particolare Yaris con 4.166 unità rappresenta addirittura quasi metà delle vendite del segmento, seguita da Auris con 2.921 unità immatricolate e da Lexus NX con 638 consegne.

Fonte: Elaborazione su dati UNRAE
Fonte: Elaborazione su dati UNRAE

I veicoli a trazione puramente elettrica con alimentazione a batteria, in linea con quanto accade in molti altri mercati, continuano a segnare importanti incrementi ma rimangono su livelli di vendita ancora modesti. Sono esplicative le cifre del venduto nell’intero anno 2014 che in Italia si sono attestate a poco oltre 370 unità ma che nel primo quadrimestre 2015 hanno già raggiunto quota 676 con un balzo in avanti del 137,2%.

Il segnale che se ne riceve è che, malgrado tutto, permangono ancora forti deterrenti al loro acquisto costituiti dal prezzo di vendita considerato elevato, dall’autonomia che non consente un uso “disinvolto”, privo cioè di quell’ansia da ricarica che quasi tutte le indagini condotte hanno evidenziato, ed infine dalla mancanza di una adeguata rete di infrastrutture di ricarica pubbliche.

Aggiungiamo la non chiarezza di una reale strategia di sviluppo del settore e l’assenza di una politica di incentivi che aiuti a realizzarla.

Sul piano dell’offerta invece non mancano le proposte valide quali la Nissan Leaf che è il modello più venduto, seguito dalla Renault Zoe e dalla Citroen C-Zero.

 

L’Europa accelera

Se l’anno scorso la crescita dell’auto elettrica e di quella ibrida in Europa aveva rappresentato un elemento di compensazione alle perdite degli altri segmenti di mercato, in questo primo quadrimestre il mantenimento di un analogo trend indica un importante fattore di continuità e le potenzialità di sviluppo insite nei nuovi prodotti.

L’Inghilterra è il paese che dopo aver quasi raggiunto le 8.000 unità di veicoli elettrici venduti nel 2014, con una crescita di oltre il 600%, nei primi quattro mesi del 2015 ha evidenziato un nuovo balzo di oltre il 450% e raggiunto i volumi dell’intero anno precedente. A questi risultati occorre aggiungere anche l’ottima performance dei modelli ibridi che nel quadrimestre indicato hanno toccato il traguardo delle 12.792 unità (+13,9%) a conferma di una politica di sensibilizzazione alla mobilità sostenibile che prevede un incentivo governativo all’acquisto di auto ecologiche unita al varo di interessanti formule di finanziamento al consumo a tassi agevolati da parte della rete commerciale.

Di rilievo anche il caso della Francia dove i veicoli a basso impatto ambientale come quelli a trazione elettrica e gli ibridi, nel periodo considerato hanno conseguito complessivamente oltre 17.400 vendite (+33,6%). Il risultato è in buona parte determinato dalla costruzione di una rete di infrastrutture di ricarica presente o in via di realizzazione sul territorio ma anche dall’entrata in vigore dal 1 aprile di una incentivazione statale che prevede l’assegnazione di un bonus economico (fino a 10.000 euro per un veicolo elettrico, 6.500 per un ibrido) a tutti coloro che rottameranno un veicolo diesel di oltre 14 anni di anzianità con acquisto contestuale di un nuovo mezzo ecologico delle categorie precedentemente indicate. I risultati, in termini di accelerazione delle vendite, non si sono fatti attendere.

Ottimi incrementi del segmento dei veicoli elettrici ed ibridi si registrano anche in Germania dove nel 2014 si sono complessivamente toccate le 13.100 unità immatricolate (+70,2% rispetto al 2013) mentre nel 2015 si assiste ad una conferma del positivo andamento del settore con quasi 9.500 unità (+17,1%) vendute nel solo primo quadrimestre.

Situazioni analoghe si registrano anche in Olanda (+15% nel 2015 vs 2014), Svezia (+48,55%), Spagna (80,9% con netta prevalenza dell’ibrido), ed in altri paesi ancora.

Fonte: elaborazione su dati ACEA
Fonte: elaborazione su dati ACEA

Discorso a sé stante merita la Norvegia che in forza di una solida politica di incentivazione all’acquisto (circa 6.000 euro di bonus statale) e di facilitazioni all’uso come la gratuità di molti parcheggi e dei passaggi nei traghetti, fondamentali per la mobilità nel paese, ha visto crescere il mercato dei veicoli a trazione elettrica complessivamente sino a quasi 20.000 unità nel 2014 (+140,8%) e dimostra di poterlo ulteriormente allargare nel 2015 raggiungendo già nel primo quadrimestre le 10.900 unità immatricolate (+69,4%). L’insieme di questi positivi risultati ha recentemente indotto la società di ricerca Frost & Sullivan ad ipotizzare che già nel corrente anno possano essere vendute più di 480.000 veicoli a trazione elettrica nel mondo con Europa e Cina in posizione prevalente sul piano della crescita dei rispettivi mercati.