Dal Giappone il primo motore elettrico in-wheel senza fili

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IMG_0138Se un motore elettrico integrato nel mozzo di una ruota può apparire fantascientifico agli occhi di quanti non frequentino la mobilità elettrica con assiduità, una motoruota senza fili potrebbe addirittura lasciare perplessi.

Arriva però dall’Università di Tokyo lo sviluppo di un motore elettrico in-wheel wireless: per alimentarlo nessun filo, nessuna connessione fisica con le batterie del veicolo.

È una spirale ad induzione elettromagnetica che, alla distanza massima di dieci centimetri, riesce a trasmettere al motore l’elettricità necessaria al suo funzionamento.

Secondo Hiroshi Fujimoto, professore associato dell’Università giapponese a capo del team che ha messo a punto il progetto, questa tecnologia costituirebbe l’anello mancante tra le attuali auto elettriche e i modelli più evoluti del futuro.

Eliminare infatti cavi ed elementi meccanici, quali l’albero di trasmissione, consentirebbe di sviluppare auto in grado persino di alimentarsi durante il moto, per esempio sfruttando delle piattaforme erogatrici sotto l’asfalto, le stesse utilizzate per la ricarica wireless dei veicoli elettrici.

Inoltre, l’integrazione dei motori nelle ruote delle vetture porta con sé vantaggi in termini di spazi a bordo, peso del mezzo e dispersione di energia: la gestione individuale di accelerazione e frenata di questi propulsori permette di dominare poi la tenuta di strada del veicolo, prevenendo ad esempio le sbandate.

La tecnologia è applicabile, sempre secondo Fujimoto, anche alle auto alimentate a fuel cells ad idrogeno ed ai macchinari industriali.

L’eliminazione dei cavi dovrebbe, nelle intenzioni dei ricercatori, rendere molto più plausibile la realizzazione commerciale di modelli che effettivamente utilizzino i motori in-wheel: nella fattispecie depone a favore del sistema giapponese anche l’energia impiegata per il suo funzionamento, ossia 3 kW al massimo.

Per il controllo delle motoruote viene usato lo standard Bluetooth, mentre, in linea teorica, la massima velocità che il prototipo costruito dai ricercatori di Tokyo può raggiungere, è di 75 kilometri orari.

 

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: Asian & Japan Watch – The Asahi Shimbun

 

2 COMMENTS

  1. Peccato solo manchi il dato esenziale, la perdita rispetto alla trasmissione d’energia rispetto al tradizionale cavo in rame..

  2. Non solo, oltre ad evidenziare i vantaggi andrebbe evidenziato lo svantaggio principale: il motore solidale al mozzo costituisce una massa non sospesa non indifferente, assolutamente negativa per la dinamica di marcia

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