Dominare la natura con un occhio di riguardo

5518

Inarrestabile. Questo doveva essere l’aggettivo con cui si erano prefissi di definire il loro prodotto gli australiani della Stealth Electric Bikes una volta che avesse visto la luce. Inarrestabile e resistente. Perché si tratta di una bici da assalto, fortemente imparentata con una moto da cross: il tutto in chiave zero emissioni. Pare che molti si stiano divertendo in sella alla Bomber, questo il suo nome, a testarne i limiti, scoprendone probabilmente la versatilità per cui è stata progettata: per i puristi dell’enduro estremo forse apparirà come un divertissement mentre i rider abituati ad avvalersi di un motore non riusciranno certo a paragonarla ad una moto ma questo accattivante ibrido fatto di sudore umano e potenza meccanica ha tutta l’intenzione di sgomitare per ricavare la sua nicchia di attenzione.

Il design essenziale e spigoloso non accetta compromessi: nata sulla base di una bici per il fuoristrada, la Stealth Bomber è dotata di motore elettrico non tanto per i momenti di stanchezza bensì per superare i normali limiti che un biker, pur abituato agli sforzi, si porrebbe utilizzando solo i propri muscoli; questo senza precludere la possibilità, per chi non è un atleta provetto, di sfruttare l’aiuto elettrico per compensare la fatica e tantomeno per gli amanti delle evoluzioni free style di divertirsi alzando l’asticella adrenalinica delle proprie imprese. Il prodotto rivela infatti una natura votata anche al compromesso, ampliando le possibilità d’interpretazione del fuoristrada divertente per tutti, dall’appassionato allo stuntman professionista. La Stealth Bomber spira una tempra degna di un marine e non solo all’aspetto. Il telaio è realizzato in una lega di acciaio arricchito con cromo e molibdeno, già impiegata in campo aeronautico, che garantisce un’enorme resistenza in luogo del peso (in questo caso complessivamente di 53 kg): sottoposta a condizioni di carico estremo la monoscocca si dimostra capace di sopportare un grande momento d’inerzia opponendovi un’ottima rigidità torsionale abbinata alla robustezza del braccio sterzante anteriore che consente anche di regolare l’interasse.

Ad assorbire gli “atterraggi” più tosti danno man forte le sospensioni: anteriormente è montata una forcella ammortizzata concepita per il fuori strada da RST con una corsa utile di 180 mm (disponibile anche da 200 mm) mentre posteriormente lavora un singolo ammortizzatore marchiato DNM da 250 mm di corsa; il relativo serbatoio, separato e posizionato dietro la sella, consente di regolarne la pressione a seconda del terreno da affrontare. Affidabilità e sicurezza in marcia sono assicurate al ciclista dal cambio sequenziale a nove rapporti studiato per mantenere la catena in perfetta efficienza in qualsiasi situazione e dai freni a disco a 6 o 8 pistoncini idraulici; non da ultimi, i pneumatici Duro Razorback concepiti per il downhill assicurano un grip ottimale su qualsiasi itinerario. Tutte queste caratteristiche rendono facilmente controllabile la bici al minimo tocco dei comandi.

Caratteristica che deve essere fondamentale nel momento in cui ci si prepara ad affrontare un’asperità del terreno ad 80 km/h: è questa infatti la velocità di punta a cui il motore Brushless DC da 4.5 kW può portare il mezzo in abbinamento alla pedalata. Senza  muovere un muscolo, si può viaggiare ad una decina di km in meno all’ora, caratteristica questa che, in Europa e tanto più in Italia, non le consentirà di rientrare nella categoria delle biciclette a pedalata assistita e richiederà invece un’omologazione di tipo differente. L’autonomia è di circa una sessantina di chilometri ma è un dato difficile da appurare in quanto fortemente dipendente dal percorso, per nulla scontato in questi casi, e dallo stile con cui lo si affronta.

Data la trazione quasi diretta e la riduzione al minimo di tutte le cause di attrito tra parti meccaniche, il rumore è ridotto teoricamente a zero: ad una velocità di 50 km/h la Stealth Electric Bikes dichiara un inquinamento acustico di 65 dB. La batteria a celle agli ioni di litio-ferro potassio (LiFePO4) sopporta 800 cicli di ricarica e scarica ed impiega due ore a ricaricarsi servendosi delle reti domestiche da 110V o 240V. A proposito della batteria, un prestito interessante dalla tecnologia normalmente usata sui veicoli a motore ibrido od elettrico è la conversione dell’energia cinetica dissipata nella fase attiva della frenata in energia elettrica per ricaricare la batteria stessa durante la marcia: così, tanto più si sta in sella al proprio destriero da enduro e tanto più vi si può restare. È commercializzata in Europa ad un prezzo che si aggira sugli 8000 euro: un piccolo lusso controbilanciato dal risparmio sul consumo, stimati in 0.01 dollari australiani al km. Con buona pace del proprio divertimento,  non più in antitesi con i consumi e la coscienza ambientalista.

 

Andrea Lombardo