È cinese il marchio che ha venduto più auto elettriche nel 2015

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BYD e6 - photo credit: albertma. via photopin cc
BYD e6  - photo credit: albertma. via photopin cc
BYD e6 – photo credit: albertma. via photopin cc

Nemmeno a dirlo, ha gli occhi a mandorla: si tratta della casa automobilistica che più di tutte ha immesso sul mercato e venduto veicoli con la spina, tra elettrici puri ed ibridi plug-in, nell’arco del 2015.

In Occidente, nella fattispecie negli Stati Uniti, i conti in tasca sono stati fatti a BMW, con le sue circa 30mila unità tra i3 ed i8 vendute, a Chevrolet, che vanta 20mila tra Volt e Spark EV acquistate dagli Americani e Ford, giunta ad un simile risultato con le sue C-Max ibrida plug-in e Focus Electric.

La leader della mobilità a zero emissioni, Nissan, negli USA – ad oggi il mercato di più grande scala per l’auto con la spina – ha consegnato ai clienti oltre 17,200 Leaf: in tutto il 2015 sono stati circa 50,000 gli EV (Leaf e e-NV200) venduti globalmente.

Sempre globalmente sono più di 50,500 le Tesla Model S uscite dai concessionari, un risultato enorme dato che si tratta anche di un veicolo non accessibile a tutte le tasche.

Eppure, c’è chi ha fatto meglio anche di questi, che paiono risultati eccezionali.

La Cina, con la sua scala “mega”, ha forse aiutato BYD, gruppo delle quattro ruote con sede a Shenzen, ad essere il maggior venditore di veicoli elettrici del 2015, considerando tutto quanto abbia una batteria, una spina di ricarica e l’omologazione per viaggiare in autostrada.

Niente microcar o quadricicli dunque: dalla prima ibrida introdotta nella sua gamma nel 2008, BYD si è poi specializzata nelle vetture 100% elettriche come la berlina compatta e6 (una delle più usate nelle flotte di taxi green cinesi, sudamericane e persino da Uber negli States), nei bus elettrici, che ha esportato in mezzo mondo convincendo autorità ed enti pubblici dai Paesi Bassi alla Gran Bretagna agli investitori privati quali Warren Buffet, e nei modelli ibridi plug-in.

Negli anni ha alzato il tiro qualitativo con modelli quali la berlina Qin ed il SUV Tang, venduti in patria in numeri piccoli per la scala cinese ma grandi per l’attuale mercato degli EV: quasi 32mila esemplari la prima e 18,375 il secondo.

Alla somma vanno aggiunte le pur esigue vendite del van commerciale T3 e della berlina E5, poco più di 7,000 e6 100% elettriche, e 2,888 Denza EV, la versione cinese della Classe B prodotta in collaborazione con Mercedes-Benz.

In totale, BYD ha così fermato il 2015 a quota 61,722 veicoli elettrici venduti.

Certo, su 20 milioni di veicoli complessivamente venduti in Cina nell’anno (3 milioni in più che negli USA), un’inezia. È il margine di crescita che si intravede per questo segmento che lascia intuire quanto la mobilità elettrica possa espandersi: solo un anno fa la stessa BYD vendeva nemmeno la metà di queste vetture elettriche.

Senza contare che sempre più Marchi occidentali hanno in programma di importare modelli prodotti in Oriente. Insomma, il mondo delle quattro ruote potrebbe parlare sempre più cinese, a prescindere dall’ecologicità delle auto.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: Gas2