Electric Highway, un successo che collega Oregon e Washington

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image36-570x381Si conferma un’idea vincente l’Electric Highway che, occupando una porzione della Interstate 5 tra gli Stati dell’Oregon e di Washington, ha reso possibile spostarsi in auto elettrica quasi sino al confine con il Canada.

Il progetto, le cui prime installazioni risalgono al 2011, conta oggi oltre un centinaio di stazioni di ricarica, molte delle quali di tipo ultra-rapido, disseminate ad intervalli regolari di 40 ed 80 chilometri sia sull’arteria già citata che su ramificazioni parallele come la costiera Highway 101.

Secondo i dati della US Energy Information Agency tra Marzo 2012 e Aprile 2014 si sono contate 17,917 sessioni di rifornimento nello Stato di Washington e 18,522 sessioni in Oregon, per lo più da caricatori rapidi.

Curiosamente, sempre l’Agenzia americana nota come i due Stati detengano, rispettivamente, il 5% ed il 4% del totale delle infrastrutture di ricarica degli Stati Uniti, a fronte di percentuali minime sul totale dei veicoli leggeri ad uso passeggeri in circolazione (il 2% e l’1%).

Insomma, la ricarica in autostrada è un successo ed è largamente usata da quella minima fetta di consumatori che hanno scelto le vetture elettriche nelle due nazioni statunitensi: malgrado si parli di una penetrazione sul mercato globale ancora bassa, non è probabilmente un caso che l’Oregon sia divenuto uno dei mercati più caldi per le Nissan Leaf americane.

Il fatto poi che Oregon e Washington siano fra i territori più attrezzati per la ricarica degli EV fa ben sperare per un decollo ulteriore dell’auto elettrica.

L’elettrificazione delle autostrade si conferma invece come mossa vincente dovunque: in Gran Bretagna e Norvegia, per esempio, i risultati sono analogamente favorevoli, mentre negli USA esistono collegamenti coast-to-coast ed altri sono in progetto lungo la mitica Route 66.

Anche in Italia ci si sta pensando, sebbene con i nostri tempi, ed una prima stazione di servizio attrezzata per la ricarica rapida esiste già.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: CleanTechnica