Faraday Future, una nuova start up intenzionata a rivoluzionare il mondo dei trasporti in chiave elettrica, ha iniziato a far parlare di sé grazie al faraonico investimento annunciato dal suo vice presidente per l’apertura di uno stabilimento di produzione in Nevada.
Duecentottantamila metri quadrati in un sobborgo di Las Vegas per costruire “l’auto del futuro”: proclami a parte, Faraday sarebbe pronta a mettere sul piatto un miliardo di dollari in partnership con lo Stato del Nevada, disposto ad offrire un incentivo da 250 milioni di dollari in termini di agevolazioni fiscali in cambio dei 4,500 posti di lavoro promessi.
Manca un’approvazione definitiva ma l’operazione somiglia molto a quella già condotta da Tesla Motors per la costruzione della sua Gigafactory nei pressi di Reno, sempre in Nevada.
A pieno regime, i due impianti garantirebbero occupazione per circa diecimila figure qualificate, aprendo ad una visione decisamente diversa nei confronti dell’auto elettrica.
Se Faraday Future, che presenterà la sua prima auto elettrica al prossimo CES di Las Vegas, progetta di entrare sui mercati entro il 2017, sono diverse le start up e le società a metà fra Stati Uniti e Cina a fiorire intorno al business futuro della mobilità elettrica.
Un altro esempio è dato dalla Beijing Electric Vehicle Co., affiliata della BAIC Motor Company Ltd a partecipazione statale, che nel Settembre scorso ha annunciato l’apertura di un centro di ricerca tecnologico in quel della Silicon Valley con l’obiettivo di sviluppare veicoli elettrici per il mercato interno e globale in team con la start up americana Atieva.
Sempre dalla Cina arriva anche SAIC Motor Company, anch’essa interessata a stabilirsi nella vallata della tecnologia made in USA per progettare auto elettriche ed autonome, campo quest’ultimo in cui sono impegnati anche colossi del calibro di Google.
Andrea Lombardo
Fonte: ElectricCarsReport, FaradayFuture
