Friuli Venezia Giulia: ricarica rapida per EV in tutte le stazioni di rifornimento entro l’anno, prima stazione ultra rapida d’Italia in Trentino Alto Adige

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E’ di ABB la prima stazione di ricarica ultra rapida per veicoli elettrici installata in Trentino Alto Adige: un dispositivo Terra 51, sistema che lavora in corrente continua e che utilizza lo standard di ricarica CHAdeMO – vedere il recente articolo sul consorzio giapponese per avere un’idea di cosa rappresenti – consentendo un rifornimento di energia tra i 15 ed i 30 minuti.

Dopo essere stati installati nelle sedi di Sesto San Giovanni, Dalmine e Genova della multinazionale delle tecnologie per l’energia e l’automazione, la ABB per l’appunto, i sistemi Terra 51 iniziano a comparire al fianco della rete di distribuzione dei carburanti tradizionali.

Questo primo punto di ricarica pubblico italiano del suo genere ha visto la luce nel distributore Kostner nel Comune di Lana, in provincia di Bolzano, dove comincia ad essere così possibile pensare ad una mobilità più sostenibile usando auto a trazione elettrica senza incorrere nel rischio di non trovare un supporto sul territorio.

Altre regioni hanno avviato progetti lungimiranti, come la Legge Regionale n.19 del 2012 “Norme in materia di Energia e Distribuzione dei Carburanti” con la quale l’Amministrazione del Friuli Venezia Giulia ha introdotto l’obbligo per tutte le stazioni di rifornimento del suo territorio di munirsi di una stazione di ricarica per mezzi elettrici. Il progetto prevede un tempo di realizzazione di 12 mesi, nei quali i gestori della regione friulana dovranno predisporre un terreno infrastrutturalmente fertile alla diffusione dei veicoli elettrici.

Il Friuli vuole infatti divenire la regione italiana a più alta concentrazione di automezzi a trazione elettrica.

I sistemi di ricarica ABB Terra hanno già trovato larga applicazione al di fuori dei nostri confini nazionali, come riportammo a proposito della rete di ricarica in costruzione in Belgio l’anno scorso.

Certo, a proposito della diffusione delle infrastrutture di ricarica, non si può trascurare il tema degli standard: il recente proposito della Comunità Europea di varare un piano che ne imponga la capillare diffusione prevede anche l’adozione per tutti gli stati membri di un unico standard che non sarebbe quello CHAdeMO, pur già condiviso da aziende come il gruppo PSA Peugeot, Schneider Electric ed Enel, per citarne solo alcune.

Ma questo è un punto sul quale molte parole dovranno ancora essere spese.

 

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