Generazione Electric Drive

2579
Navdeep Singh Pandher, 18enne inglese che ha conseguito la licenza di guida full-electric. (Photo by courtesy of Red Driving School)
Navdeep Singh Pandher, 18enne inglese che ha conseguito la licenza di guida full-electric. (Photo by courtesy of Red Driving School)

Gran Bretagna e Norvegia sono paesi dall’immagine solidamente legata alle loro tradizioni: si pensi ai simboli delle rispettive monarchie, ai cambi della guardia davanti a Buckingham Palace, alle ordinatissime facciate dei centri scandinavi e, per entrambe, alla flemma estremamente razionale che ne contraddistingue lo stile di vita. Al confronto con la gioiosa e solare creatività anarcoide dei nostri lidi paiono essere anche troppo solidamente ancorati ai propri valori; ma che tutto ciò non tragga in inganno: sono anche Stati in cui l’innovazione è parte naturalmente integrante della società molto più che da noi.

Allora fa notizia, senza però bisogno di troppi clamori, che i due paesi abbiano licenziato i primi due neo patentati in full electric: segno che quando le cose si vogliono, si fanno.

Lo scorso mese Navdeep Singh Pandher, diciottenne suddito di Sua Maestà Elisabetta oltre che naturale testimonial di integrazione, cosa che laggiù è ormai perfettamente trascurabile, ha preso la patente di guida esclusivamente a bordo di un veicolo elettrico. Il ragazzo, universitario in scienze informatiche nell’ateneo di Hull, la sua città, è il primo patentato in elettrico del Regno Unito. Spinto dalla necessità di poter guidare la vettura della madre, purtroppo gravemente malata e quindi bisognosa di futura assistenza negli spostamenti, Navdeep ha deciso di conquistare questo primato e di fare così un regalo alla mamma. Pertanto si è rivolto ad una scuola guida che gli permettesse di farlo, la Red Driving School, il cui istruttore Mr. Anthony Fuller stava giusto cercando qualcuno intenzionato ad affrontare l’esame per veicoli elettrici a bordo di una Vauxhall Ampera, l’alter ego commercializzato in Gran Bretagna del modello omonimo di Opel e della Chevrolet Volt. Ora l’obiettivo di Navdeep è conseguire anche il titolo di guida per veicoli tradizionali, poiché per la legislazione inglese sono richieste due patenti differenti per guidare auto con cambio manuale meccanico ed elettriche automatiche.

All’inizio dell’estate una Nissan Leaf ha invece tenuto a battesimo una ragazza norvegese, Solveig Marie Ødegård, nelle prove di guida sicura su ghiaccio, primo soccorso in caso d’incidente e simulazione di un viaggio di un giorno, oltre che nelle normali condizioni di guida quotidiana necessarie per conseguire la patente lungo le fredde e spesso solitarie strade del paese scandinavo. Prima al mondo ad ottenerla in elettrico, è stata sicuramente incentivata dalla presenza di una delle prime scuole di guida a disporre di un veicolo elettrico, la ABC Trafikkskole. Fatto non stupefacente in una nazione che ha incoraggiato oltremodo l’attecchire delle zero emissioni tramite incentivi accattivanti, nessuna tassazione sull’acquisto ed esenzione dal pagare parcheggi e linee di autobus nazionali.

I due neo patentati sono dei pionieri del settore, pur essendo persone normalissime: studente universitario, l’uno, e madre alla seconda gravidanza, l’altra, sicuramente non sono che i primi di una lunga teoria. In entrambi i casi è anche chiaro che per imparare a guidare in elettrico non si sono dovuti recare in un centro d’addestramento speciale in una base segreta nel deserto: formare guidatori che come prima macchina abbiano un veicolo elettrico azzera totalmente l’idea preconcetta di “automobile=benzina” e dimostra che quando si vuole dare impulso al cambiamento di mentalità della gente i metodi si trovano.

Quindi ci auguriamo che presto anche la nostra penisola veda i suoi ragazzi impratichirsi su vetture senza motori a combustione e soprattutto che la smetta di pensarli come dei fantascientifici pionieri, più curiosità eccentrica che realtà: un’automobile elettrica non è lo Sputnik e per condurla non occorre essere devoti a Yurij Gagarin.

 

 

Andrea Lombardo