Gli Italiani preferiscono le ibride

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APERTURALe più recenti indagini di mercato, pur in un quadro di persistente crisi del mondo dell’automotive, evidenziano come la forte attenzione ai costi faccia crescere l’interesse per le formule di mobilità ad alimentazione alternativa più economiche di quelle a benzina e gasolio. Le vendite sul mercato però risultano ancora frenate dagli alti prezzi d’acquisto delle auto elettriche, dall’assenza di incentivi e dalla scarsa diffusione dei punti di ricarica

A prima vista può sembrare deludente, nello scorrere i dati del IV Osservatorio dell’Auto Elettrica condotto da Deloitte e presentato nel mese di novembre, osservare che a spingere gli Italiani a interessarsi maggiormente di veicoli a basso o nullo impatto ambientale, sia la crisi economica e non l’attenzione verso la salvaguardia ambientale. Cogliendo però il lato positivo non si può non rilevare che la richiesta di documentazione e informazioni ha fatto lievitare il livello di conoscenza e abbassato quello della diffidenza: circa la metà del campione degli intervistati (46%) non solo ha infatti conoscenza ma guarda con attenzione ai veicoli elettrici e un buon 40% a quelli ibridi. Dati tutto sommato incoraggianti anche alla luce della limitata esposizione pubblicitaria di cui i mezzi a zero emissione hanno goduto sino a oggi. Solo recentemente infatti alcune grandi case automobilistiche come Renault, Nissan e Volkswagen hanno iniziato a comunicare, anche utilizzando media di grande impatto come il mezzo televisivo, la loro gamma elettrica.

La propensione all’acquisto

Dall’indagine Deloitte emerge in particolare che un quinto del campione (21%) dichiara che nei prossimi cinque anni, almeno nelle intenzioni, potrebbe acquistare un veicolo alternativo a basso impatto ambientale.

Una tendenza che vede i più giovani puntare decisamente sul mezzo elettrico, probabilmente percepito come una scelta innovativa e veramente ecocompatibile, mentre le persone più adulte preferiscono un passaggio intermedio rivolgendosi verso l’auto ibrida che sembra conservare molte delle “certezze” dell’auto tradizionale.

Questi dati che appaiono comunque migliorativi rispetto a quelli di altre analoghe indagini condotte in anni precedenti, trovano un loro riscontro anche nel reale trend di vendita.

Infatti le ultime rilevazioni UNRAE mostrano come in Italia nel 2013 a fronte di una contrazione generale del mercato del 7,4% rispetto al 2012, corrispondente a una perdita di 100.000 clienti circa, le auto ibride hanno segnato nello stesso periodo un incremento del 118,4% e le elettriche del 67,3%.

In dettaglio, nell’anno appena concluso, le auto ibride hanno raggiunto quasi le 15.000 unità immatricolate mentre le elettriche si sono attestate su 870 unità. Il loro mercato rimane pertanto di nicchia ma la tendenza appare favorevole anche considerando che quasi tutte le case automobilistiche hanno presentato modelli in questi due segmenti la cui commercializzazione è ormai imminente anche nel nostro paese dove però persistono condizioni non favorevoli al pieno sviluppo di questo particolare settore di mercato. Tra le motivazioni si devono purtroppo ancora citare la mancanza di una adeguata rete di punti di ricarica e di una politica di incentivazione che contribuisca a superare l’ostacolo primo del prezzo d’acquisto di veicolo e batterie. Non a caso i mercati esteri dove si stanno conseguendo i migliori risultati sul piano quantitativo, come la Norvegia e gli Stati Uniti stanno agendo fortemente su questi punti qualificanti la loro volontà di sviluppare il settore.

 

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2 COMMENTS

  1. […] Pur essendo in circolazione da metà anni ’90, l’interesse nei confronti dei veicoli a trazione ibrida elettrica e dei loro benefici (ambientali ed economici) sta crescendo significativamente solo da alcuni anni. Negli Stati Uniti, Paese alla guida di una sorta di rivoluzione dei trasporti privati, la tecnologia ibrida si sta poi ritagliando una notevole fetta di mercato per via della sua maggior praticabilità rispetto al puro elettrico, cosa che, in proporzione minore, sta accadendo anche in Italia. […]

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