Il mercato EV in Europa: avanti con brio

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ImmaginePur senza grandi clamori, va in archivio un 2015 che per l’auto a batteria può definirsi come l’anno dei record segnando il sorpasso numerico sugli Stati Uniti e conquistando una prima quota significativa superiore all’1% del mercato totale europeo.

A onor del vero tutto procede secondo le previsioni che molti analisti avevano fatto in tempi non sospetti, ipotizzando entro il 2015 il raggiungimento dell’obiettivo di vendita di 100.000 auto a trazione elettrica in Europa. Secondo i dati diffusi da ACEA (Associazione Europea dei Costruttori Automobilistici) relativi ai primi 9 mesi dell’anno e le stime di chiusura formulate da EV Sales basate sulle immatricolazioni nei singoli paesi, sono state oltre 190.000 le auto elettriche e ibride plug-in vendute nel 2015 in Europa con una crescita del 95% circa rispetto al 2014 ed una quota mercato dell’1,25. Di esse oltre 97.000 sono state le vetture definite “pure electric”, in crescita rispetto all’anno precedente del 67,7%. Risultati che acquistano maggior rilievo ove si consideri che per la prima volta segnano il sorpasso sugli Stati Uniti fermi a poco più di 115.000 unità nel segmento “pure electric” e ibride plug-in.

ANDAMENTO MERCATO AUTO ELETTRICHE E IBRIDE PLUG IN
USA EUROPA
2013 97507 65071
2014 123049 97161
2015 116597 193000

USA in flessione

Il risultato americano che corrisponde ad una flessione delle vendite del 4% circa, la prima negli ultimi cinque anni, può giustificarsi sia con la rinnovata competitività del prezzo della benzina, sia con la difficoltà da parte della clientela a trovare compatibilità tra le vetture sul mercato e le proprie esigenze di mobilità. A tale proposito l’arrivo di nuovi modelli, peraltro già annunciata, più performanti potrebbe verosimilmente provocare una inversione di tendenza grazie anche ad una politica governativa da tempo consolidata di incentivi federali e di diffusione delle infrastrutture di ricarica. Gli Stati Uniti comunque sono stati l’unica area del mondo che ha segnato il passo nel 2015 ed il suo decremento è stato prontamente compensato dalla vertiginosa crescita della Cina che, secondo molte fonti, ha raggiunto le 190.000 unità, più che raddoppiando le vendite del 2014, e soprattutto dell’Europa dove sono i marchi più noti ad evidenziare un sempre più positivo orientamento verso la trazione elettrica. Giocano a favore dell’elettrico anche le implicazioni di immagine nel cosiddetto “dieselgate” di un intero comparto industriale che deve necessariamente riconquistare la stima e la credibilità di pubblico ed istituzioni.

Mercati europei protagonisti

I fattori che appaiono discriminanti nella diffusione dei veicoli a trazione elettrica nei diversi mercati sono, oltre ad una differente sensibilità sul piano sia del pubblico che politico delle tematiche ambientali, una più puntuale e precisa percezione di vantaggi e svantaggi legati all’utilizzo delle tecnologie disponibili, l’adozione di politiche d’incentivo all’acquisto coerenti con gli obiettivi di mobilità sostenibile che si desiderano perseguire e la progressiva diffusione di una rete di strutture di ricarica che minimizzi l’ansia da autonomia. Non a caso nei paesi in cui questi fattori stanno conoscendo un loro sviluppo, l’auto elettrica e le vetture ibride plug-in evidenziano una progressione costante e numericamente importante. È il caso della Norvegia che, perseguendo questa politica, in tre anni è passata da 8210 unità immatricolate nel 2013 alle 34.336 del 2015 equivalenti ad una quota mercato interna del 22,8%. Restando nel Nord Europa la lista dei paesi virtuosi si allunga comprendendo l’Olanda che detiene il record delle consegne nell’anno con 43.282 unità ed una quota mercato nazionale di circa il 10%, e che ha messo a segno un dicembre record con quasi 16.000 unità vendute, superiore alle performance del mercato cinese, probabilmente anche in previsione di una graduale restrizione degli incentivi dal prossimo anno. Analoga situazione in Danimarca dove le 4762 unità immatricolate nel 2015 (+195% rispetto all’anno precedente) costituiscono in parte una anticipazione delle vendite 2016. Significativa la crescita registrata anche dalla Germania con 24.171 unità vendute nel 2015 e del Regno Unito con 28.188 unità, entrambe con un incremento di circa l’84%. Da segnalare infine il risultato della Francia che grazie anche all’introduzione di un super bonus per l’acquisto di una vettura elettrica, ha superato le 27.000 unità immatricolate nell’anno raddoppiando il risultato 2014 (+116,9%). A questi numeri fa da contraltare negativo l’andamento dell’Italia che ha chiuso il 2015 con 2.462 auto vendute che pur costituendo una crescita del 67% rispetto all’anno precedente, rappresenta un risultato molto al di sotto delle sue potenzialità ed esprime solo una quota dell’0,15% del mercato nazionale totale.

Gianni Lombardo