Il Toyota i-Road entra nel sistema di mobilità sperimentale Ha:mo

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photo credit: Toyota UK via photopin cc
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L’i-Road, il concept rivoluzionario presentato da Toyota al Ginevra Motor Show 2013, inizierà nel 2014 ad essere realmente utilizzato: entrerà infatti a far parte di Ha:mo, il sistema integrato e sperimentale di trasporti urbani di Toyota City, in Giappone.

La città, di circa 420,000 abitanti, ospita il quartier generale dell’azienda automobilistica e vede la sperimentazione di un sistema di trasporto urbano che integra tutte le forme di mobilità, pubbliche e private: l’obiettivo è ridurre le congestioni del traffico ed assieme minimizzare le emissioni.

L’i-Road, pensato per l’urban commuting, è il più rivoluzionario veicolo elettrico introdotto fin’ora da Toyota: su tre ruote, permette un’agilità simile a quella di uno scooter con una protezione degna di una citycar.

Per essere testato verrà, nei primi mesi del 2014, portato al servizio dei car sharing della città giapponese ed integrato nel sistema Ha:mo, il quale provvede, analizzando i dati sui flussi di traffico e sui trasporti pubblici, a suggerire agli utenti le strade ed i mezzi più convenienti da scegliere per spostarsi.

Assieme all’introduzione dell’i-Road ci sarà un potenziamento della flotta dei veicoli per la mobilità personale a zero emissioni a disposizione dei cittadini di Toyota City da 10 a 100 unità e delle bici a pedalata assistita Yamaha PAS sempre fino a 100 unità.

Sarà attivata un’app dedicata ad Ha:mo che suggerirà agli utenti i percorsi migliori, indicherà il numero di veicoli disponibili nelle diverse zone, permetterà di prenotarne l’utilizzo ed integrerà gli orari del trasporto pubblico.

Inoltre una specie di sistema di previsione degli ingorghi avviserà via notifica “push” sullo smartphone i cittadini, incoraggiandoli ad optare per il mezzo di trasporto più adeguato all’occasione.

Da un punto di vista infrastrutturale Ha:mo sarà potenziato con nuove stazioni di prelievo e rilascio dei veicoli in corrispondenza delle intersezioni nevralgiche fra i flussi del tpl (stazioni ferroviarie, capolinea, etc.) ed è previsto un aumento degli iscritti al sistema di car sharing ed informazioni, con la possibilità di raccogliere così dati più significativi sul suo funzionamento.

L’idea di integrare i trasporti pubblici urbani con i sistemi di mobilità pulita a noleggio e le informazioni sulla viabilità con tanto di percorsi e veicoli suggeriti, sembra molto completa ed intelligente: non trovate che sarebbe facilmente declinabile per i medio-piccoli centri urbani della provincia italiana, almeno per iniziare?

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: Toyota

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