I’Moving: la sfida della rivoluzione verde

di Gianni Lombardo
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Enrico Cappanera, CEO di I'Moving
Enrico Cappanera, CEO di I’Moving

L’affermazione della “green economy” non può prescindere sia dalla necessità di far giocare in modo sinergico le diverse tecnologie che vi concorrono in modo da realizzare una mobilità realmente a zero emissioni, alimentata da energie rinnovabili, sia da un indispensabile cambiamento culturale nell’approccio ai veicoli elettrici. Ne abbiamo parlato con Enrico Cappanera, CEO di I’Moving.

La diffusione dei veicoli elettrici, in un contesto di ricerca di soluzioni ormai non più procrastinabili per una mobilità cittadina sostenibile, trova un suo importante banco di prova nel trasporto urbano delle merci. Il cosiddetto “ultimo miglio”, che delimita nella maggioranza dei casi le aree ad accesso limitato dei centri storici e dove tuttavia si svolgono numerose e vitali attività lavorative, evidenzia con sempre maggior forza l’inadeguatezza dei veicoli tradizionali endotermici a rispondere alle nuove logiche di maggiore efficienza e minor emissione di sostanze inquinanti.

Tuttavia, sia pur cresciuta negli anni, l’attenzione verso i mezzi a trazione elettrica, inclusi quelli da lavoro, fatica a produrre i risultati attesi e, soprattutto in Italia, non trova un puntuale riscontro in una organica politica nazionale di incentivazione.

Per contro, importante appare lo sforzo di alcune aziende nazionali che stanno “scommettendo” sullo sviluppo della green economy nelle sue diverse accezioni, investendo conseguentemente in progettazione, produzione e commercializzazione, non solo di mezzi idonei ma anche di infrastrutture di ricarica alimentate con energie rinnovabili e di servizi alle aziende o alle municipalità.

A tale proposito Veicoli Elettrici ha intervistato Enrico Cappanera, CEO di I’Moving azienda italiana situata a Jesi che ha indirizzato molte delle sue risorse alla creazione di una logistica compatibile con la necessità di limitarne l’impatto ambientale.

 

EcoMile-RE-MilanoI’Moving nasce nel 2013 in un periodo di forte attenzione verso i sistemi di mobilità sostenibile. Perché sfidare un settore del mercato così complesso, soprattutto per l’Italia?

Siamo cresciuti con la percezione di vivere in un Paese, l’Italia, leader internazionale per tecnologia e innovazione, anche e soprattutto nel settore automobilistico. Siamo certi che questa visione possa penetrare fortemente nei nuovi settori della green economy, primo fra tutti quello della mobilità sostenibile. Quello che da molti viene ormai definito come un tiepido riflesso del passato siamo certi sia il driver strategico per l’industria italiana di domani.

 

I'M-EcomileIn che cosa consiste il progetto Mobility System Integrator?

Nella vision & mission di I’Moving il concetto “Mobility System Integrator” rappresenta la volontà, da parte della nostra azienda, di analizzare, progettare e realizzare soluzioni di sistema in grado di tracciare le linee guida per la diffusione della mobilità sostenibile in modo efficiente ed efficace, puntando all’ambizioso obiettivo dell’azzeramento delle emissioni. In particolare, occupandoci della produzione di veicoli elettrici da lavoro, abbiamo da subito intuito l’importanza di trattare temi quali la produzione di energia da fonti rinnovabili oltre alla creazione di infrastrutture di sosta e di ricarica che sappiano mettere in sinergia questi differenti aspetti di un unico tema. La ricarica dei veicoli elettrici va affrontata ponendosi di fronte alla questione di quale energia utilizzare per questo scopo: immaginare di ricaricare i nostri mezzi da lavoro con energia generata da centrali termoelettriche o nucleari costituirebbe un paradosso in termini. Al contrario pensare di ricaricare i veicoli elettrici con l’energia solare, eolica o comunque grazie alle fonti rinnovabili o assimilate è la migliore strada per riuscire ad attuare una rivoluzione energetica reale e consapevole. Per questo nella nostra offerta commerciale compaiono soluzioni quali i Solar Park, grandi aree parcheggio coperte da pensiline fotovoltaiche in grado di generare l’energia necessaria alla ricarica dei veicoli in sosta. Allo stesso modo lo sviluppo e la commercializzazione di stazioni di ricarica elettrica, colonnine free-standing o integrate ai Solar Park e all’arredo urbano evidenzia la volontà di creare un sistema economico e industriale circolare, dove le tecnologie messe in campo concorrano tutte insieme alla crescita di questa green economy che fa ancora tanta fatica ad affermarsi.
MiniSmile01Le Amministrazioni Pubbliche, le Municipalità e le Regioni in particolare sono interlocutori privilegiati per favorire la diffusione dei veicoli elettrici. Su quali elementi pensate di agire per coinvolgerle maggiormente nelle vostre proposte di mobilità a zero emissioni?

Innanzitutto c’è da ricordare che tra i problemi che stanno rallentando l’affermazione di una mobilità realmente sostenibile c’è sicuramente quello relativo alla difficoltà di modificare un paradigma culturale che, soprattutto in Italia, colloca ancora i veicoli elettrici in un mercato di nicchia destinato più che altro a un pubblico di pochi appassionati. Solo negli ultimi anni si sono fatti alcuni timidi passi avanti nel settore. Alcuni di questi, e sicuramente i più significativi, sono stati fatti dal settore delle PA. È certamente importante, se non indispensabile, creare un sistema informativo in grado di far ragionare il settore pubblico su quelli che sono i reali vantaggi, economici ed ecologici, nell’adozione dei veicoli elettrici soprattutto per queste realtà che sono tenute a proiettare i propri investimenti sul lungo periodo. Proprio su questo aspetto, legato alla “longevità” delle soluzioni adottate, la mobilità elettrica ha molto da dire: bassissimi costi di gestione e manutenzione, scarsissima usura degli organi meccanici e un’ampia gamma di soluzioni retrofit per l’aggiornamento tecnico e tecnologico dei veicoli elettrici rappresentano la risposta concreta alle necessità di enti e pubbliche amministrazioni che, in base a modelli di sviluppo virtuosi, possono raggiungere importanti risparmi economici contribuendo a una sempre maggiore salvaguardia dell’ambiente.

Per questo abbiamo concentrato fortemente la nostra attenzione verso i bandi di gara pubblici per la fornitura di veicoli elettrici cercando di studiare e realizzare soluzioni su misura in base ai differenti campi d’utilizzo: dai veicoli in dotazione alle forze dell’ordine a quelli destinati alla raccolta rifiuti, dai mezzi per l’assistenza sociale a quelli per la logistica e le manutenzioni. L’aggiudicazione da parte di I’Moving di uno dei 4 lotti del bando Intercent-ER dell’Emilia Romagna per la fornitura di 26 veicoli elettrici ci ha confermato che, questa è la strada da seguire. C’è da dire che tra le 4 aziende che hanno presentato soluzioni ad-hoc, e quindi tra le 2 infine selezionate, I’Moving è l’unica con sede produttiva in Italia.

 

MiniSmile02Sulla base delle esperienze maturate in questi primi tre anni di attività, quali pensate siano le maggiori criticità da rimuovere in Italia per incrementare la presenza di mezzi elettrici per la mobilità e il trasporto cittadino?

Abbiamo già visto come la maturazione del paradigma culturale sia di grande importanza per una transizione dal termico all’elettrico. Gli altri tre fattori principali che ostacolano questa rivoluzione verde sono semplici quanto evidenti: prezzo, autonomia e possibilità di ricarica, non sempre semplice e accessibile. La provocazione che ci ha portato alla soluzione di questi 3 problemi è stata: “riduciamo il pacco batteria”. Attraverso questa semplice intuizione si riescono a ridurre significativamente i costi di produzione e quindi di vendita, consentendo al veicolo elettrico di costare quanto il suo omologo con motore endotermico guadagnandoci in portata utile di carico.

L’autonomia sottratta attraverso questa operazione viene recuperata e incrementata fino al 200% attraverso l’adozione dei due differenti sistemi: il Range Extended e il Bi’Mode. Nel caso del Range Extended il sistema prevede l’inserimento di un generatore a metano, con relativo serbatoio, in grado di ricaricare il pacco batteria in qualsiasi condizione di marcia o di sosta. Il sistema B.M.S. (Battery Management System) progettato, realizzato e brevettato da I’Moving è in grado di gestire le ricariche effettuate attraverso il generatore assicurando la massima efficienza dello storage costituito da batterie al litio. Il pacco batteria litio progettato da I’Moving è stato realizzato per rispondere efficacemente all’inserimento di questa nuova tecnologia. Il sistema Range Extended può essere inserito o escluso direttamente dalla cabina di guida azionando lo switch che ne gestisce il funzionamento. Nella modalità “AUTO” il R.E. entra in azione autonomamente quando il B.M.S. rileva un insufficiente stato di carica delle batterie chiedendo quindi al R.E. di incrementarne la durata. Nella modalità “MANUAL” il sistema viene acceso o spento in base alle necessità del percorso e a discrezione del guidatore. Immaginiamo di affrontare un viaggio da un’area periferica verso il centro città e di voler ricaricare al massimo il pacco batteria per poi sfruttarne l’energia per un percorso a impatto zero nel centro storico: durante il tragitto su tragitti extra-urbani terremo attivo il RangeExtended per disattivarlo definitivamente al momento di accedere alla zona ZTL o EcoPass.

Il sistema R.E. può essere utilizzato però anche come generatore di servizio o emergenza visto che l’energia elettrica prodotta può essere utilizzata sia per la ricarica del pacco batterie sia per un utilizzo esterno: infatti le prese monofase presenti all’esterno del veicolo possono essere utilizzare per l’alimentazione di qualsiasi strumentazione elettrica o elettronica trasformando il veicolo in una stazione di produzione di energia mobile e indipendente.

La mancanza di una diffusione capillare di colonnine e sistemi di ricarica per i veicoli elettrici e comunque i lunghi tempi necessari per la ricarica dei pacchi batteria viene risolta grazie a questo sistema on-board che anche in fase di sosta può essere lasciato attivo senza alcun problema di sicurezza e sfruttando al massimo i “tempi morti” rappresentati dalla sosta del veicolo.

Inutile poi sottolineare anche i vantaggi ambientali derivati da questa operazione che vede un minor utilizzo di batterie sostituite da un generatore elettrico e un serbatoio a gas che comportano sicuramente minore impegno nel rispetto del LCA (Life Cycle Assessment) per le politiche di smaltimento delle singole componenti a fine ciclo vita.

La seconda soluzione, il Bi’Mode, applica la tecnologia dell’ibrido parallelo a tutti quei veicoli passibili di trasformazione elettrica. I vantaggi e le applicazioni pratiche di questo sistema sono le stesse del Range Extended, cambiano unicamente i sistemi di controllo e funzione del sistema che non è più definibile Full Electric ma che appunto entra nel settore ibrido.