La NASA investe sulle batterie al litio di nuova generazione

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Image Credit: Carnegie Mellon University
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La NASA scende nel campo dell’energy storage, a caccia di nuove tecnologie: l’agenzia spaziale statunitense ha avviato un programma di test atto a vagliare la validità di quattro innovative proposte.

Fondamentali per il futuro delle missioni spaziali, le quattro tecnologie vedono gli ioni di litio ancora protagonisti, instaurando così un legame diretto con la ricerca in ambito automotive sui veicoli elettrici.

Il futuro, secondo la NASA, si celerebbe dietro le sigle Li-ion e Li-S: i progetti presi in considerazione consistono infatti di queste formulazioni chimiche, ben note anche nella ricerca automobilistica.

Non è un caso, quindi, che in cima alla lista si trovi il nome di Amprius, società californiana già protagonista della ricerca sull’accumulo di energia e chiamata in causa per applicazioni a 4 ruote: sua è la tecnologia basata celle con anodi in silicio studiate per supportare “High Specific Energy Systems”.

Dal California Institute of Technology di Pasadena arriva invece la proposta di utilizzare batterie con formulazione Li-S, garantite per avere altissima densità energetica e lunga aspettativa di vita, caratteristiche non trascurabili nelle applicazioni aerospaziali.

Accumulatori ricaricabili al litio-zolfo sono invece cuore del progetto sottoposto all’attenzione della NASA dall’Università dell’Indiana e da quella del Maryland.

Le quattro tecnologie verranno portate avanti in parallelo, affrontando tre fasi di sviluppo: la prima, finanziata con 250,000 dollari spalmati su 8 mesi, riguarderà ancora l’analisi dei progetti ed i test sui componenti, la seconda, della durata di un anno e foraggiata con 1 milione di dollari, vedrà lo sviluppo ingegneristico dell’hardware, mentre gli ultimi 18 mesi sfrutteranno i rimanenti 2 milioni di dollari stanziati per realizzare i prototipi.

Alla fine la NASA deciderà quale tecnologia farà al caso delle sue nuove esigenze esplorative, rivolte allo spazio più profondo e per questo critiche sotto il profilo energetico.

Già attenta anche all’impatto sull’ambiente terrestre dei veicoli elettrici, il supporto dell’agenzia spaziale più famosa del mondo allo sviluppo di nuovi sistemi di accumulo potrebbe aiutare anche il settore della mobilità elettrica, in costante caccia di soluzioni per migliorare le proprie autonomie.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: NASA