L’ARPA-E lancia RANGE, un programma da 36 milioni di dollari per lo sviluppo di nuove chimiche ed architetture per le batterie dei veicoli elettrici

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photo credit: noahwesley via photopin cc
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Sono 22 in tutto i progetti destinatari dell’ingente fondo stanziato dall’ARPA-E (Advanced Research Projects Agency-Energy) che si prefiggono di realizzare nuove ed innovative soluzioni per rendere i veicoli elettrici ancora più efficienti e competitivi.

I 36 milioni di dollari americani che l’agenzia statunitense ha messo in gioco serviranno a finanziare le ricerche di istituti altamente qualificati in 15 Stati degli U.S.A. all’interno del programma denominato RANGE, termine che nel gergo dell’elettromobilità è sinonimo di autonomia. L’acronimo in realtà rappresenta le prime iniziali di Robust Affordable Next Generation Energy Storage Systems, sigla che esprime il fine ultimo della ricerca: la messa a punto di sistemi di conservazione dell’energia elettrica nettamente migliorati rispetto agli attuali e pensati appositamente per le esigenze dell’automobilismo a zero emissioni.

Due dei progetti scelti – beneficiari di 3.5 milioni di dollari circa ciascuno – riguardano ad esempio lo sviluppo di un’unità batteria a stato solido agli ioni di litio dall’involucro protettivo nettamente ridimensionato, in modo da limitare la zavorra che il veicolo è costretto a portarsi appresso a beneficio dei consumi di energia (l’istituto incaricato è il Solid Power di Louisville, Colorado) e la progettazione di una batteria economica e leggera da integrare in un apposito nuovo tipo di telaio, facendo divenire così l’unità di immagazzinamento parte strutturale del veicolo (ricerca proposta dall’Università della California di San Diego).

Volendo perseguire due obiettivi strategici fondamentali per lo sviluppo della mobilità e dell’economia statunitense – vale a dire l’adozione in massa dell’auto elettrica e la riduzione del fabbisogno nazionale di petrolio – l’attenzione delle ricerche non è rivolta alla strada più scontata, ossia l’aumento della densità di energia accumulabile nelle celle dei pacchi batterie, quanto alla riprogettazione stessa dell’elemento “batteria” all’interno dell’architettura e della logica di un veicolo elettrico.

L’ARPA-E, agenzia che dal 2009 si occupa di investire per conto del governo degli Stati Uniti sulle tecnologie nascenti ad alto potenziale nel settore dell’energia, punta pertanto sulla riduzione dei costi di produzione dei componenti per i veicoli elettrici, sull’aumento della loro autonomia tramite nuove formule chimiche e la progettazione di sistemi di accumulo dell’energia elettrica ottimizzati e multi funzione.

Il Dipartimento dell’Energia americano (DOE) non è nuovo a questo tipo di sproni finanziari in supporto della ricerca scientifica volta a velocizzare lo sviluppo della mobilità elettrica a livello globale, vista come chiave di svolta economica oltre che ambientale.

 

Andrea Lombardo

Fonti: ARPA-E via EDTA

 

5 COMMENTS

  1. complimenti agli americani che investono semplicemente in un centro di ricerca unico e dedicato, tirata di orecchie all’europa con tutti i suoi parlamenti,commissioni,sottocommissioni,comitati tecnici,centri di ricerca,parlamenti nazionali,commissioni, sottocommissioni,finanziamenti a imprese,università……scusate il commento un po politico ma la continuazione di questa civiltà dipende da : alimentazione,acqua,energia, idee. Io nel mio piccolo farò quello che posso, garantito.

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