Le 8 regole d’oro per ricaricare l’auto elettrica nel rispetto di tutti

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ricarica auto elettrica

 ricarica auto elettricaCome detto nel precedente articolo, riporto traducendo integralmente (al mio meglio) queste semplici regole per una civile convivenza tra elettromobilisti ed automobilisti tradizionali: l’autore è Brad Berman e sono apparse la prima volta sul sito Plug In Cars.com; il messaggio è rivolto a tutti: a chi va a carburante, perché condivida il diritto degli altri a trovare i parcheggi di ricarica liberi e non usati come posteggi abusivi, a chi va in elettrico, perché non si lasci andare a gesti maleducati ed a loro volta incivili e a chi va a tutt’e due avendo scelto l’ibrido, testa di ponte tra i due mondi della mobilità.

Buona lettura: spero condividiate e commentiate per migliorare ed elaborare ulteriormente una etiquette per i veicoli elettrici.

 

«1 – Punti di ricarica per veicoli elettrici

È assolutamente inaccettabile che un’auto a combustione interna parcheggi in un posto assegnato ai veicoli elettrici plug-in. Questa è una regola fissa, non importa quanto è affollato un parcheggio e non importa quanto raramente venga utilizzato il punto di ricarica.

 

2 – L’educazione in primis, per tutti

Mai abbandonarsi agli insulti. Se il punto di ricarica che si incontra è “frizzato” – ICE’d è un gioco di parole basato sulla sigla che identifica le auto endotermiche e sull’aggettivo inglese “giacchiato”, “iced” appunto – ossia occupato da un’auto non elettrica, l’ecomobilista ha il dovere di lasciare un biglietto sul parabrezza dell’occupante che spieghi il torto subìto. L’appunto può essere fermo nel tono, ma deve essere espresso in linguaggio educato e nello spirito di una buona volontà mirata a convincere l’autore dell’occupazione abusiva a comprendere e non ripetere l’errore.

 

3 – Ricarica solo quando necessario

Non ricaricare se non ne hai veramente bisogno. Lascia piuttosto la possibilità ad un altro EV di fare rifornimento per poter completare in sicurezza i suoi spostamenti quotidiani.

 

4 – Una volta carico, cedi il posto

Occupa la stazione di ricarica solo mentre l’auto è in carica. Non appena la sessione di rifornimento è completata, sia che la batteria sia completamente carica sia che si disponga di sufficiente autonomia per raggiungere comodamente la propria destinazione, siate pronti a scollegare e spostare l’auto nel più breve tempo possibile, lasciando via libera ad un compagno elettromobilista. (Molte reti di ricarica e software di gestione delle auto possono essere impostati per la notifica tramite e-mail o sms del termine della sessione di ricarica).

 

5 – E’ giusto chiedere aiuto reciproco

Se il punto di ricarica di cui avete bisogno è in uso ma è possibile parcheggiare accanto alla macchina che è attualmente in carica, è legittimo lasciare un messaggio chiedendo all’altro proprietario di collegare la vostra auto dopo la sua sessione.

Se, vice versa, siete destinatari del messaggio, onorate la richiesta.

Se la sessione di ricarica è a pagamento, non sentitevi ovviamente obbligati ad attivare l’altrui sessione di ricarica (e di incorrere in una, seppur piccola, spesa), anche se questo tipo gesto probabilmente vi sarà restituito in futuro. Ogni volta che lasciate un biglietto sul parabrezza di qualcuno, è consigliabile firmarsi e scrivere un numero di cellulare per poter essere contattati.

 

6 – Non scollegate gli ibridi plug-in…

Un proprietario di auto elettrica pura (ad esempio la Leaf di Nissan) NON ha il diritto di staccare un veicolo ibrido plug-in solo perché quel tipo di vettura dispone anche di un motore a combustibile. E tanto meno ha il diritto di sentirsi in pole position rispetto a modelli elettrici con range extender alimentati diversamente, come la Opel Ampera (Chevrolet Volt).

 

7 – …a meno che non abbiano finito di caricarsi

L’eccezione alla regola #6 – e applicabile di fatto a qualsiasi altro veicolo plug-in – afferma il diritto di un elettromobilista a scollegare una vettura dalla stazione di rifornimento se questa ha palesemente terminato il processo. In questo caso, il guidatore che sconnette un’auto altrui deve lasciare una nota che ne spieghi il motivo. Chiaramente, valgono le norme sopra citate: educazione, cortesia e disponibilità reciproca. Lasciate sempre un recapito e firmatevi, non rifiutate un eventuale confronto diretto. (L’applicazione PlugShare per smartphone ha una funzione di notifica in modo che gli automobilisti possano rivolgersi l’un l’altro prima di disinserire la spina*).

 

8 – La sicurezza al primo posto

Esegui sempre ricariche in sicurezza. Ciò significa gestire correttamente il cavo di rifornimento, ossia avvolgerlo ordinatamente al supporto e lasciarlo in modo che non costituisca un ingombro od un ostacolo per pedoni ed altri veicoli. Evitate di metterlo in maniera da costringere altri automezzi a passarci sopra».

 

[* Questa frase si riferisce ad un applicazione non disponibile in Italia: ciò non esclude che in futuro ne vengano sviluppate di simili anche per il nostro mercato]

 

Brad Berman [Traduzione: Andrea Lombardo]

Fonte: PlugInCars

 

4 COMMENTS

  1. Buongiorno,
    sono molto interessato all’argomento al punto di aver aperto un blog sul problema delle ricariche pubbliche, quindi ho letto con interesse gli 8 punti dell’appassionato americano e vorrei fornire alcune mie considerazioni/spunti, poichè talvolta queste osservazioni sono inapplicabili alla realtà italiana (o almeno alla mia-milanese), e su altri punti poichè non sono daccordo al 100%.
    Ho già bene o male trattato tutti questi aromenti nel mio blog, ma qua è anche utile riassumere il seli-puntodivista.

    Ecco la mia disanima:

    1- Punti di ricarica per veicoli elettrici: mai su parcheggi EV.
    NI.
    Anche se sembrerà strano non sono daccordo con questo irridimento.
    Siamo tutti per strada, siamo tutti automobilisti (e siamo tutti stati anche ‘termici’).
    Ed a Milano il 90% del tempo le colonnine e gli spazi di parcheggio EV sono vuoti, in alcuni punti (tipo via Tortona o Corso Indipendenza) ci sono poi addirittura 4 o 6 posti, perennemente liberi.
    Non penso ci possa essere niente di male ad occuparne 1 (se gli altri sono tutti vuoti), se ovviamente non esiste alternativa ai posti pubblici.
    Ma è daltronde vero che da altre parti (ad esempio Piazza Edison o Via Pacini) sono SEMPRE occupati da mezzi termici!
    Chi però occupa tali spazi dovrebbe assolutamente lasciare sul cruscotto a vista il proprio numero di cellulare specificando che è disponibile all’istantanea rimozione qualora ci fosse necessità di quel posto.

    Ovviamente questo solo nei casi appunto di chiara indisponibilità posti ulteriori.
    In alcuni parcheggi di centri commerciali (ad esempio Milanofiori o Rozzano) i posti di ricarica EV sono SEMPRE occupati nonosante ci sono altri migliaia di posti sempre liberi: qua è proprio inaccettabile!

    2- L’educazione in primis, per tutti: lasciare un bigliettino all’abusivo.
    Lo faccio e come me molti altri che conosco.
    Ma andrebbe unificata l’operazione: propongo nuovamente a qualche sito di riferimento che si faccia portavoce creando un PDF a colori (ma stampabile anche in B/N) con grafica accattivante, messaggio chiaro e magari un link (anche QR) per dettagli aggiuntivi. E tutti (o almeno chi vuole) usa quel biglietto ufficiale, che si stampa da se (nulla di obbligatorio, ovviamente).

    3- Ricarica solo quando necessario
    Su questo sono assolutamente contrario!
    Fintanto che ci saranno più colonnine che mezzi, non ha senso!
    Inoltre prevedere un punto così PREVENTIVO significa far vivere perennemente nei sensi di colpa il possessore della ricaricabile: avrò più bisogno io che posso ancora fare 20 km o magari ne arriva uno che proprio non ce la fa più?
    La cosa si potrebbe inoltre risolvere col buon senso (vedi come espando poi il successivo punto 06).
    Fra l’altro la ricarica è sempre consigliata anche come biberonaggio dai costruttori stessi di auto.
    Ed infine, diciamocelo chiaramente, non è come la benzina che possiamo permetterci di tirare il rifornimento alla lunga, tanto di strada possiamo farne (le tipiche riserve sono di almeno 30 km!) ed anche se capitasse troviamo dappertutto un benzinaio (ed una tanica da 5 litri).
    Io sono dell’opinione di RICARICHE SEMPRE, ANCHE SOLO DI AIUTO!

    4- Una volta carico, cedi il posto
    Personalmente io (lo ammetto) uso il parcheggio EV anche nel ‘lungo’ termine.
    Questo perchè non ho da ricaricare a casa ed ad esempio la sera lascio l’auto in carica e la ritiro la mattina (quindi ‘sta tutta la notte lì).
    Certo che questa regola richiede buon senso anche nella sua attuazione: con una ricarica veloce da 30 minuti non si può occupare il parcheggio tutto il giorno, mentre con 6 ore di ricarica, tirarlo ad 8 è anche accettabile, secondo me. Insomma anche su questo punto può valere il buon senso e l’attuale situazione delle strade (colonnine spesso vuote e disponibili).

    5- E’ giusto chiedere aiuto reciproco
    Casomai io introdurrei la possibilità di poter scollegare gli altri utenti se questi hanno finito la carica.
    Ora come ora le prese sono bloccate dalla colonnina, quindi è comunque impossibile (ma ho la risposta anche a questo, vedi punto 06).
    Buona l’idea di lasciare il proprio cellulare a vista sul cruscotto, se qualcun’altro dovesse caricare!
    Ora mi faccio un bigliettino! (e vedi sopra punto 2 quando vorrei un biglietto ‘ufficiale’ anche per questo).

    6 – Non scollegate gli ibridi plug-in…
    Allora, la frase la approvo per metà: NON SCOLLEGARE, PUNTO.
    Ovviamente neppure i plugin o gli extended range. Il concetto è che se l’altro non ha finito la carica non bisogna scollegarlo. Altrimenti si, dovrebbe essere possibile farlo.
    Come già detto almeno le colonnine che ho provato io bloccano la presa. Secondo me bisognerebbe che questi blocchi si rimuovano da soli alla carica completa del mezzo (e con la necessaria autenticazione dell’utente successivo) ed avessero a disposizione una rastrelliera (o presa disattivata) dove lasciare ‘appeso’ il connettore scolletato (ripeto: solo se la carica è finita e ci si è autenticati, quindi si ha effettiva necessità di quella presa).

    7 – …a meno che non abbiano finito di caricarsi
    Come già detto le prese rimangono bloccate (lato colonnina, lato auto no, infatti già qualcuno mi ha staccato, e non sono il solo).
    Secondo me si dovrebbero poter sbloccare con una nuova autenticazione e se la carica è completa. Oppure poter avvisare tramite un SMS preimpostato inviato dalla colonnina (quindi non facendo vedere il chiamato al chiamante) della richiesta.
    Certo rimane il fatto che far maneggiare la propria presa ad altri potrebbe non piacere a tutti.

    8 – La sicurezza al primo posto: cavi volanti
    questo è un problema che mi pongo sempre pure io.
    un cavo in mezzo alla strada: è un vero pericolo!
    non tanto per la corrente che ci passa, ma perchè può attirare cani, gatti, roditori, ed può impedire il passaggio a portatori di handicap.
    La soluzione dello spiralato magari ben visibile (come la Twizy) forse è pure peggio perchè rende questo oggetto ancora più pericoloso.
    Non so quale sia la soluzione, ma bisognerebbe studiarla e concordarla con produttori di auto e colonnine.
    Certo che questo renderebbe poi molto più difficile la libertà progettuale al costruttore (ad oggi ci sono auto con prese anteriori (Renault o Nissan), con prese laterali anteriori (vicino a montanti) (Chevrolet o Opel) e laterali/montanti posteriori (Tesla, Toyota, iMiev, ecc).
    Bisognerebbe chiarirsi!

    • Ciao Selidori, ottimo commento, mi trovo d’accordo con la tua visione in merito, credo sia complementare a quanto ho riportato nel mio articolo. Penso che, anzi, sarebbe interessante raccogliere ulteriori punti di vista e cercare di elaborare una etiquette adatta alla realtà italiana. Potrebbe addirittura essere uno spunto propositivo da sottoporre a chi progetta e sviluppa il settore della ricarica (vedi colonnine, vedi prese sui veicoli). Sulla questione dello scollegamento dei cavi e del loro ingombro stradale, bisognerebbe approfondire l’aspetto legale della questione: norme di sicurezza per quel che riguarda gli allacci alla corrente in zona pubblica (bisogna pensare anche a situazioni eccezionali come le alluvioni, che qui a Genova poi tanto eccezionali non sono), intralci ala circolazione pedonale (i Vigili del Fuoco ne sanno qualcosa), norme costruttive cui devono attenersi le industrie automobilistiche.

      Per quel che riguarda l’uso dei parcheggi con ricarica, probabilmente in Italia, laddove ci sono in buon numero, il problema di doverli lasciare subito liberi non sussiste. C’è però da chiedersi cosa potrebbe accadere se, un domani, il numero di EV dovesse divenire significativo. A Genova, per esempio, dove è stato riservato un posto per la ricarica dei veicoli elettrici, ne è stato tolto uno dei pochissimi disponibili in generale per quella zona: è una città che ha strade tortuose ed anguste, quindi anche un paio di posti auto, liberi o blu che siano, in meno provocano già problemi. Non oso pensare cosa succederebbe se ne venissero riservati di più (legittimamente per gli EV, capiamoci): gli endotermici, in stragrande maggioranza, probabilmente comincerebbero ad occuparli sistematicamente o si solleverebbe una protesta di piazza. Quello dei posti di ricarica e dei parcheggi per la sosta è un punto molto delicato, a mio avviso, perchè in molte città l’equilibrio tra il numero di parcheggi e i veicoli in circolazione è sempre al limite dell’accettabile. E, dall’altro lato, gli EV sono una minoranza che ha diritto di trovare la colonnina libera per ricaricare, specialmente adesso che le colonnine sono una ogni molti chilometri. Sarebbe già diverso se venissero installate in serie nei parcheggi, come in Norvegia: quando sono praticamente una ogni due/tre parcheggi a bordo strada allora il problema di riservare i posti, sottraendoli agli endotermici, non si pone. Ma per uno scenario del genere bisogna aspettare che il numero di auto elettriche in circolazione sia davvero alto.

      Ci sono molti spunti di riflessione, penso che li riprenderò più lucidamente in un post futuro.
      Bella anche l’idea del pdf stampabile per fare una segnaletica univoca da usare per “istruire” riguardo al problema. Penso che la redazione di Veicoli Elettrici potrebbe essere molto interessata a questo spunto.

      Un saluto
      A.L.

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