L’Environmental Protection Agency USA ripensa i criteri di omologazione di EV ibridi plug-in

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Nuova tecnologia, nuovi criteri di giudizio, questa sembra essere l’avviso dell’EPA, l’agenzia americana che si occupa dei test che certificano i consumi dei veicoli introdotti in commercio.

Il giornale USA Today riporta che Chris Gundler, direttore dell’ufficio trasporti e qualità dell’aria dell’agenzia, ha affermato che misurare con certezza le autonomie in solo elettrico ed i range di consumi di un’auto plug-in hybrid che si avvale della trazione elettrica per economizzare l’uso di carburante è reso molto difficile dall’influenza che lo stile di guida ha sul consumo effettivo di energia.

In effetti negli ultimi mesi, di pari passo con la diffusione sul mercato americano di differenti modelli di vetture plug-in hybrid e range extended, sempre più test drive condotti da riviste di settore o dai consumatori stessi hanno riportato dati non in linea con quelli certificati dall’EPA. Certo, questo dipende anche dalla rigidità con cui questi vengono condotti ma è chiaro che una semplice traduzione dei consumi di potenza elettrica in miglia-per-gallone (equivalenti ai kilometri al litro nostrani) non è sufficiente.

Da questo dipenderebbero le discussioni impostate da Ford per i test condotti sulle sue C-Max Hybrid ed Energi Plug-in, mentre anche altre case automobilistiche come Toyota e Chevrolet hanno visto aggiustare in corsa il tiro sui consumi dei propri modelli.

Si attende quindi di vedere come l’Environmental Protection Agency deciderà di correggere i test su questi tipi di vetture, anche per contribuire a formare una base chiara di dati sui quali basarsi nelle valutazioni.

 

[A.L.]

 

 

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