L’industria automobilistica europea a Francoforte: l’elettrico chiave per rilanciare il mercato

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Un mercato in crisi, il prezzo dei carburanti alle stelle e parametri anti-inquinamento sempre più rigidi: in questo scenario l’elettrico avanza aprendo uno spiraglio di luce. L’edizione del Salone Internazionale di Francoforte in svolgimento è dimostrazione di come i Marchi dell’auto di tutta Europa stiano prendendo questa tecnologia in seria considerazione.

L’istituto di analisi del settore Automotive IHS rileva come l’offerta di veicoli elettrificati copra un’ampio spettro: l’ibrido plug-in compare accostato a nomi di lusso delle quattro ruote e non, mentre l’elettrico puro avanza tra le citycar.

Per chi produce auto di lusso l’ibridazione è una strada valida per continuare ad offrire altissime prestazioni riducendo però consumi e soprattutto gas di scarico. È il caso di Mercedes, con la S500 PHEV e di Porsche, con la 918 Spyder plug-in (0-100 km/h in meno di 3 secondi, consumi pari a e prezzo da privilegiati di 800,000€).

Simile discorso vale anche per i potenti SUV: la nuova gamma Range Rover ibrida di Land Rover, per esempio, unisce tecnologia turbodiesel (288 cv) ed elettrica (48 cv) per avere accelerazioni da 0 a 100 km/h in 6.9 secondi con i consumi di una Prius. BMW dal canto suo ci sta pensando per una nuova versione dell’X5.

Ma anche le auto destinate alla città non mancano: alle già note Renault ZOE e Peugeot i-On si sono aggiunte le Volkswagen e-Up!, e-Golf e BMW i3.

Malgrado la forte concorrenza del diesel l’elettrico ha dalla sua la prestanza dei motori e il costo irrisorio dei rifornimenti (mediamente sotto i 4€ ogni 100km di autonomia ricaricati): al momento gli ostacoli più grandi rimangono i prezzi d’acquisto causa l’inesistente economia di scala e la scarsa diffusione di colonnine di ricarica.

La spinta arriva però proprio dall’industria dell’auto, bisognosa di aprire un nuovo fronte di guadagni per risollevarsi: questo da un lato è accelerato anche dalle norme sulla CO2 in via di approvazione e dall’altro contribuisce a sveltire l’inquadramento legislativo delle auto elettriche (standard di ricarica, infrastrutture, etc.) da parte dei governi.

Insomma, dato anche l’avanzamento continuo della tecnologia, la corsa all’elettrico pare inevitabile nel giro di alcuni anni. Ed oltre a far bene all’ambiente, potrebbe giovare alle tasche dei consumatori ed all’occupazione di quei Paesi che decideranno di investirvi.

 

Andrea Lombardo

Fonte: CNBC