Lo scooter elettrico made in Genova sbarca in Iran

3125

image001 copiaLa storia di Ecojumbo, scooter elettrico prodotto in Italia e più precisamente a Genova, noi di Veicoli Elettrici siamo stati tra i primi a raccontarla rendendo il giusto merito alla Teknit, società che ha saputo reagire alla grave crisi del suo comparto produttivo, quello dell’elettronica, per reiventarsi un futuro nella Green Economy puntando sulla mobilità urbana sostenibile, attraverso un marchio nuovo, Ecomission che ben esprime attese e volontà di crescita.

Negli ultimi anni abbiamo poi seguito e testato lo sviluppo del suo prodotto di punta Ecojumbo, capace nel tempo di migliorarsi grazie ad una più attenta selezione della componentistica e soprattutto l’adozione delle batterie al litio.

La conferenza stampa con cui Walter Pilloni, dinamico titolare del brand ed ideatore dell’intero progetto Ecomission, ha annunciato oggi la firma di un contratto pluriennale di fornitura di scooter elettrici alla società iraniana AIDCO, aggiunge ora un nuovo e sostanziale capitolo che non potrà non influire sul risultato dell’impresa.

Mentre infatti nel nostro paese l’assenza di incentivi all’acquisto e di azioni concrete volte a facilitare la diffusione dei veicoli elettrici in genere, penalizza un settore altrimenti ricco di potenzialità, in altri paesi si pongono in atto le misure ritenute più adeguate a fronteggiare il crescente inquinamento atmosferico soprattutto dei grandi centri urbani.

E’ il caso di Teheran dove la municipalità ha deciso di sostituire tutto il parco circolante di veicoli a due ruote con nuovi scooter elettrici, per un volume complessivo di 350.000 unità.

La AIDCO (Automotive Industries Development Company, nota tra l’altro per la joint venture Renault Pars per la produzione congiunta con la casa francese di modelli automobilistici) è una delle tre società chiamate ad operare per alimentare il mercato iraniano delle due ruote ed il cui incontro con Ecomission ha dato luogo ad un percorso di valutazione tecnico e commerciale sfociato poi in un accordo di collaborazione pluriennale.

A tale scopo, come ha precisato lo stesso Pilloni, è stata ipotizzata la creazione di una linea di assemblaggio locale che sarà rifornita direttamente dalla consociata di Ecomission JEEV di Jiangmen e in parte dal sito di Genova sia per singole parti che per prodotti pre assemblati.

A fronte della grande opportunità che l’accordo stipulato rappresenta, non si possono però tacere anche alcune preoccupazioni che sono state espresse relative alla limitata capacità di finanziamento della crescita da parte della società genovese che al momento non ha però trovato sponde cittadine credibili su cui poggiarsi per valorizzare i suoi sforzi. Ciò potrebbe portare a guardare con maggior attenzione le sollecitazioni che giungono invece da altre parti e che potrebbero portare, fatta salva l’italianità del prodotto e la sua originaria omologazione, ad un ridimensionamento del ruolo operativo dell’impianto di Genova.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: Ecomission