Lo Sri Lanka apre il mercato alle auto elettriche

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Sri Lanka
Sri Lanka - photo credit: Photosightfaces via photopin cc
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Sri Lanka – photo credit: Photosightfaces via photopin cc

Lo Stato insulare dello Sri Lanka ha deciso: nel 2014 uno dei trend più importanti del mercato automobilistico locale dovrà essere rappresentato dalle auto elettriche. A differenza di altre nazioni asiatiche, come la gigantesca India di cui l’isola conosciuta anche come Ceylon fa parte del subcontinente relativo, lo Sri Lanka non è un mercato particolarmente florido per le quattro ruote: sino ad oggi i costi di importazione erano molto alti e la legge sul margine di cassa da depositare obbligatoriamente soffocava i piccoli importatori lasciando a pochi il monopolio.

Il presidente dell’associazione nazionale degli importatori di veicoli, Sampath Marenchige ha però annunciato con una conferenza stampa tenutasi a Colombo il cambio di rotta dell’isola: con l’appoggio del governatore della banca centrale dello Sri Lanka la tassazione verrà alleggerita ed il margine da depositare è già stato annullato, eliminando una delle principali cause di ricarico sui costi dei veicoli.

La manovra è stata fatta appositamente per favorire una precisa branca della mobilità, ossia quella elettrica. Nel suo excursus Samprath Marenchige ha precisato come lo Sri Lanka debba necessariamente iniziare a contenere le emissioni inquinanti e come le auto elettriche siano state identificate come strada da perseguire.

La stessa conferenza è stata indetta allo scopo di promuovere i veicoli elettrici che, al momento, sono rappresentati sull’isola Stato dalle sole utilitarie Reva EV importate dalla vicina India: ciò che però gli amministratori locali vogliono è uno sbloccarsi del mercato delle 4 ruote nazionale, favorendo l’importazione di auto elettriche di Marchi diversi anche da parte di società di piccole dimensioni.

Nei prossimi mesi anche la rete di ricarica del Paese dovrà essere significativamente implementata ma lo Sri Lanka pare, almeno a parole, deciso: si vedrà in futuro se, agevolato dalle dimensioni più piccole, riuscirà a tradurre in pratica i propositi o se rimarrà invischiato in vari problemi infrastrutturali come l’India.

Appare però evidente che sempre più nazioni non appartenenti a quello che noi occidentali consideriamo il “primo mondo” stanno guardando alla mobilità elettrica come ad una possibilità di affrancarsi dal petrolio, spesso incisivo sui loro debiti pubblici, e dall’inquinamento atmosferico.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: EV World