Londra: flotta di taxi elettrici in arrivo dalla Cina

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Sarà Greentomatocars, seconda compagnia di minicab della capitale inglese, ad offrire i suoi servizi per le strade della City con 50 taxi full electric entro il secondo quarto del 2013.

I veicoli scelti sono degli e6 Electric Crossover della cinese BYD, già impiegati in Cina per servizi di trasporto pubblico: montano le batterie denominate dalla casa Fe Battery (ferro-fosfato) che assicurano un’autonomia di 186 miglia (quasi 300 km) a piena carica e la capacità di sopportare 6.000 cicli di ricarica, dettaglio non trascurabile per veicoli che dovranno essere ricaricati quotidianamente. La velocità massima dichiarata per questi crossover 5 posti con motore da 75 kW è di 140 km/h, circa 87 miglia orarie, perfettamente sufficienti per viaggiare entro i limiti del centro cittadino.

Greentomatocars si era già distinta dal 2006 in poi: a partire da sole sei vetture aveva costituito la prima flotta di Toyota Prius ibride destinate ad uso taxi, integrata con altri modelli esclusivamente a biodiesel. Considerata la seconda società di minicab per quantità e qualità a Londra, ha contribuito non poco a sponsorizzare le zero emissioni facendo circolare le sue Prius; i riscontri positivi sulla piazza hanno contribuito alla diffusione dell’ibrido anche tra i privati, messi in condizione di scoprirlo e non pensarlo più solo come un’eventualità futuristica. Oggi con i crossover elettrici BYD il proposito è lo stesso: diminuire l’impatto ambientale della flotta di taxi circolante e sensibilizzare l’opinione pubblica. Far conoscere un’auto elettrica facendovi salire a bordo centinaia di passeggeri è la tattica migliore. Tattica particolarmente ben accetta sulle rive del Tamigi, le quali bagnano una delle città europee dall’aria più inquinata in assoluto: l’obiettivo del primo cittadino londinese Boris Johnson è infatti quello di raggiungere le zero emissioni per tutti i taxi ed i minicab della capitale britannica entro il 2020.

Un altro passo avanti sulla strada dell’eco mobilità, considerando anche un aspetto curioso: le BYD e6 Electric Crossover sono veicoli dal design molto tranquillo, tradizionale. A differenza di auto come la Toyota Prius e la Nissan Leaf, che in qualche misura dichiarano la propria diversa natura già dall’estetica, questo crossover è piuttosto anonimo nel senso, non negativo, di conforme all’idea di automobile che i più hanno.

Ciò potrebbe aiutare l’elettrico ad insinuarsi anche in quella fascia di mercato che non desidera ostentare un anticonformismo tecnologico facendo dell’auto elettrica o ibrida un marchio distintivo ma che, se convertita alle energie pulite, può far cadere un vero e proprio muro. Quel muro che delimita cosa è “di nicchia” e cosa “di massa”.

 

 

Andrea Lombardo

 

4 COMMENTS

    • Ciao Daniela, al momento notizie certe di uno sbarco sui mercati europei non ce ne sono. Era stato annunciato un lancio entro fine 2012 ma BYD è attualmente presente in diversi mercati asiatici, sud americani e, almeno formalmente, negli Stati Uniti. Per adesso, in Europa pare essere dedita prevalentemente ad attività non rivolte direttamente ai privati: in Italia, ad esempio, ha avviato una collaborazione con Enerpoint nel campo dell’energia solare. Dato che BYD è già presente nel Vecchio Continente in altri settori tecnologici (batterie al litio ed energie alternative) è possibile che tenga fede agli annunci di un suo ingresso sui nostri mercati nel breve-medio termine.
      La redazione

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