La politica nazionale della Malesia sui trasporti si rivolge all’auto elettrica, in favore della quale sono attese iniziative. Nello Stato dell’Asia sudorientale, che condivide problemi di inquinamento atmosferico non trascurabili con le altre nazioni dell’area, il governo non ha menzionato specifici piani in supporto alla mobilità pulita ma sono gli stessi industriali e quanti lavorano nel settore auto a chiederli.
Malgrado l’assenza di specifici piani di supporto, il mercato delle auto ibride in Malesia ha attecchito particolarmente bene, tanto da far sperare l’industria automobilistica locale di poter intavolare una trattativa con il governo di Kuala Lumpur per ottenere dei fondi per il suo ulteriore sviluppo.
Uno sponsor particolare per la mobilità elettrica sarebbe il ministro dell’industria Hamim Samuri, anche deputato dell’International Trade, che sottolinea come l’auto elettrica potrebbe avere un futuro roseo in Malesia se riuscisse a venire incontro sia alle esigenze dei guidatori che alla necessità dello stato di intervenire sull’inquinamento.
La Malesia vorrebbe infatti tagliare le emissioni di gas nocivi del 40% entro il 2020 e puntare sull’elettricità come fonte alternativa ai combustibili fossili sembra la strada migliore al ministro.
“Il potenziale delle auto elettriche è davvero grande. Noi abbiamo già la tecnologia, quello su cui dovremmo concentrarci è migliorare la ricarica delle batterie” afferma Hamim Samuri.
Legata proprio al ministro dell’industria, il cui apparato la controlla, è proprio una delle società più interessate al possibile sviluppo dell’auto ibrida ed elettrica in Malesia, DreamEdge Sdn Bhd.
Specializzata proprio nella progettazione di veicoli e nei relativi servizi, la società malese avrebbe già pronta nei cassetti anche una sua auto elettrica da lanciare sul mercato.
Andrea Lombardo
Fonte: TheStar
