Una Mercedes Benz 190SL del 1959…completamente elettrica

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Abbiamo incontrato Collin Kidder, CAN bus Protocol Hacker e uno dei primi a utilizzare il modulo relè di CAN bus “KeyBox”. Con il suo staff alla K & K Manufacturing, Kidder ha usato KeyBox per un progetto di completa conversione elettrica di una automobile storica: La Mercedes Benz 190SL del 1959. Grazie a KeyBox, Kidder ha potuto ampliare in modo significativo il range di performance della vettura. Ora, oltre a un motore di 100 kW completamente elettrico (UQM PowerPhase 100), l’auto può vantare una strumentazione evoluta.

Mr. Kidder, ci dica qualcosa di più sulla sua attività…

Scrivo software/firmware per veicoli elettrici e componenti OEM di ingegneria inversa, in modo che possano essere utilizzati in conversioni aftermarket. Per esempio, il progetto Mercedes utilizza un motore UQM e un inverter Coda. La Coda è fallita, ma ha lasciato un grande magazzino di motori e inverter destinati specificamente per quella macchina. Ho pensato come mettere a punto le esigenze di sicurezza appropriate e aiutato a scrivere il codice per controllare l’inverter. Sono anche intervenuto nell’effettiva conversione del veicolo elettrico.

A cosa stava lavorando quando si è imbattuto per la prima volta in Blink Marine?

Lavoravo al progetto di totale conversione elettrica di una Mercedes Benz 190SL del 1959. Ci occorreva un buon sistema per controllare diverse cose, quali luci e contattori. Si tratta di una vettura d’epoca, quindi davvero molto antiquata ed elementare in termini di connessioni elettriche. A quei tempi infatti non avevano granché in termini di power back, certamente non contattori 500A o resistenze di pre-carica!

Non deve essere stato facile convertire una vettura di più di 60 anni fa… In quale modo le soluzioni Blink Marine le sono state di aiuto per raggiungere l’obiettivo?

1959-Mercedes-190SL-fully-electric-CAN-bus-Keypad-BlendIl KeyBox di Blink Marine è stato utilizzato per aggiungere il controllo di sistemi che non esistevano nel 1950. KeyBox mi ha permesso di aggiungere alla vettura cose per le quali non era stata progettata, come gli indicatori di direzione a LED con durata blink configurabile e di emergenza (a quattro vie), le luci lampeggianti di emergenza (a quattro vie), il controllo di un contattore principale, il controllo del contattore di precharge resistor.

Alcune delle cose da fare avrei anche potuto realizzarle con l’hardware esistente di cui disponevo, ma stavo esaurendo la I/O sulla unità di controllo motore (ECU). KeyBox mi ha effettivamente supportato, fornendomi molti output extra, facilmente controllabili su CAN. Come vantaggio aggiuntivo, KeyBox è anche abbastanza piccolo e compatto, il che mi ha permesso di contenere molti output in un poco spazio.

Collin-Kidder-Configuration-nrHo inoltre utilizzato il PowerKey PRO 2600 pad, grazie al quale mi è stato possibile aggiungere facilmente altre cose che la vettura non avrebbe mai potuto avere in altro modo. Ho aggiunto il cruise control a un’automobile del 1959! I tasti sono stati utilizzati anche per il cambio (in origine la vettura aveva il cambio manuale e abbiamo rimosso la trasmissione), per avviare le quattro luci di emergenza e per forzare manualmente le ventole di raffreddamento. I pulsanti Blink Marine sono molto più piacevoli di aspetto e più numerosi rispetto a quelli di altri produttori, quindi abbiamo potuto trovare un set di pulsanti auto esplicativo e veramente di bell’impatto.

Trovo affascinante il mix di old-fashion e futuribile in questa sua Mercedes Benz. Mi ricorda le automobili della letteratura fantascientifica del genere “steam punk”. Per quale motivo ha iniziato a lavorare proprio su questo tipo di vettura? Che cosa l’ha ispirata?

La mia attività principale, quella a cui dedico la maggior parte del tempo, consiste nel realizzare parti e componenti per automobili d’epoca Porsche e Mercedes Benz. Quindi conosco molto bene le Mercedes. Alcune persone che lavorano qui hanno restaurato più di trenta Mercedes 190 SL e posso dire che siamo proprio esperti nel restauro di questo modello. Il nostro stretto legame con le vecchie Mercedes ha attirato l’attenzione di un cliente che voleva convertire in auto elettrica una 190 SL e aveva acquistato i componenti per farlo, ma aveva problemi nel portare a compimento il progetto. Gli abbiamo quindi detto di inviarci la vettura e l’abbiamo realizzato per lui. Si è trattato della prima automobile elettrica di cui ci siamo occupati. Era con batterie acide al piombo. La macchina funzionava, ma le batterie di piombo erano così pesanti che le prestazioni ne risentivano. Così l’abbiamo ripresa e siamo passati alle batterie LiFeP04. Questo ha incrementato le prestazioni e il cliente ne è rimasto soddisfatto per anni. Ma nel frattempo la tecnologia delle vetture elettriche a continuato a migliorare. Mi sono procurato l’inverter UQM per lavorare e il cliente desiderava avere maggiore potenza. L’ UQM si adattava, e le batterie iniziavano comunque a dare segni di cedimento, in alcune cellule, per cui abbiamo ripreso un’altra volta la macchina, siamo passati al motore UQM, rimosso la trasmissione e aggiunto il KeyBox e il PowerKey Pro. Questa ultima conversione l’ha veramente portata a un livello futuristico da “steam punk”, come diceva lei. Ora è una vettura del 1959 con carrozzeria custom, motore molto potente, controlli a LED sul cruscotto. Un mix davvero interessante di antico e moderno.

Qual è il suo coinvolgimento nel progetto GEVCU? Perché questo progetto è tanto importante per gli hobbisti e i prototipi di vetture elettriche?

Ho scritto io stesso la maggior parte del progetto GEVCU, che in origine era stato concepito da Jack Rickard, di EVTV, come un modo per avere un sistema universale che potesse colmare il divario tra i vari componenti OEM installati in una vettura custom. Il problema era che il convertitore Leaf DC / DC non era stato concepito per operare in una macchina dotata di inverter UQM, caricabatterie Coda e tastiera Blink Marine. Occorreva qualcosa che fosse una via di mezzo fra tutti questi sistemi; qualcosa che potesse fornire a ciascuno i messaggi personalizzati necessari per far sì che tutto funzionasse armoniosamente nella vettura customizzata. GEVCU è stato sviluppato proprio per risolvere questo problema. Jack Rickard ha sviluppato un progetto e un gruppo di persone si è messo al lavoro per realizzarlo. Io sono il principale sviluppatore del firmware, ma anche altre persone hanno parte del codice.

Come si può utilizzare KeyBox per ampliare le funzionalità di GEVCU?

GEVCU ha un set di otto uscite, ma sono tutti driver low side. Questo è funzionale e va bene a molte persone, ma a volte è bello poter passare all’high side. Quando si passa all’high side ci si chiede «quale voltaggio?» oppure «quale segnale?» Non è facile soddisfare tutte le possibilità. Ma KeyBox ti permette di scegliere. Ogni uscita ha due cavi e l’utilizzatore finale decide cosa collegare. Questo è senza dubbio l’approccio migliore! Io ho utilizzato la possibilità di alternare high side e low side grazie al KeyBox. Inoltre ho finito con l’avere ben più delle otto uscite necessarie, così ho dovuto comunque superare i limiti di GEVCU. KeyBox si è rivelata una preziosa aggiunta sia perché avevo bisogno di più uscite sia per il fatto di essere così configurabile.

Grazie per averci dedicato il suo tempo Collin. Un’ultima domanda prima di terminare… In questo momento sta lavorando a qualcosa di particolarmente interessante? E quali saranno i suoi prossimi progetti?

In questo periodo sto lavorando a un progetto di automobile che per ora deve restare segreto, per cui non posso davvero dire nulla in proposito. Nel prossimo futuro lavorerò su un altro paio di automobili. Penso che per tutte userò gli stessi prodotti base, ora che li ho tutti integrati. Continuo a lavorare su miglioramenti di GEVCU e ingegneria inversa di altri componenti del veicolo elettrico OEM. Sto anche lavorando per fare o trovare una stazione CHAdeMO a prezzi ragionevoli, con l’obiettivo di poterne installare di più negli Stati Uniti. Abbiamo già molte stazioni CHAdeMO negli USA, ma il paese è molto grande e la copertura non è buona. Per esempio, non ci sono stazioni nell’arco di 200 km da dove vivo. Questo fa sì che i caricabatterie esistenti siano troppo lontani. Mi piacerebbe porre rimedio a tale stato di cose. Ho inoltre intenzione di contribuire a realizzare un sistema che permetta di aggiungere CHAdeMO ai veicoli elettrici che non ne sono dotati. Sono già in corso alcuni test in tal senso…

Collin Kidder

Attivo nello sviluppo embedded, Collin ha progettato l’hardware e il software per una cassaforte biometrica di sicurezza e un progetto di controllo di accesso veicolo wireless. Ha contribuito a progettare l’hardware per un sistema di controllo del veicolo, e attualmente è a capo di un progetto per sviluppare un software open source per un modulo di controllo del veicolo.