Opel porta in Europa la Bolt elettrica: scelto il nome di Ampera-e

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Opel Ampera-e - Credit: General Motors
Opel Ampera-e - Credit: General Motors
Opel Ampera-e – Credit: General Motors

La Chevrolet Bolt, fresca di presentazione negli States, arriverà anche in Europa: lo farà nel 2017 e, come successe per la Volt, sarà il marchio Opel a commercializzarla.

Ampera-e, a quanto pare, sarà il nome della versione europea del modello 100% elettrico da oltre 300 km di autonomia che il gruppo General Motors ha mostrato alla stampa a partire da Gennaio.

Poche specifiche sono note per la Ampera-e, anche se grandi cambiamenti rispetto al modello base, la Chevrolet Bolt, non sono da aspettarsi a parte che per alcuni dettagli estetici che saranno adattati alle linee identificative della gamma Opel.

Per cui saranno sempre il motore elettrico da 200 cavalli e la batteria da 60 kWh a fare da anima della vettura: invariata anche la caratteristica forte della Bolt, ossia l’autonomia, sebbene i cicli di omologazione europeo e statunitense siano differenti e potrebbero, quindi, discorderanno sul numero esatto dei km.

Il CEO di General Motors, Mary Barra, ha parlato dell’arrivo nel Vecchio Continente della Ampera-e proprio in Germania, a Bochum, in occasione del CAR Symposium: come in passato ha ribadito che il gruppo GM e, quindi, Opel, sua branca europea, hanno sempre creduto che i veicoli elettrici siano destinati a giocare un ruolo fondamentale nella mobilità del futuro.

La tecnologia montata sulla Bolt/Ampera-e è indicata da Barra come il passo decisivo del Gruppo verso l’affermazione delle auto elettriche, in quanto abbatte la soglia psicologica della limitata autonomia.

General Motors, che di pura elettrica ha già sul mercato nordamericano la Chevrolet Spark EV, versione a zero emissioni della citycar omonima commercializzata anche in Europa, e la range extended Volt, rinnovata in una versione del tutto inedita da pochi mesi, oltre oceano non ha raccolta gran fortuna con l’unico dei due modelli esportato, l’equivalente della berlina più volte best seller negli USA.

Colpa forse di una promozione non abbastanza spinta e di un momento ancora immaturo per i veicoli elettrici, la Opel Ampera range extended è passata quasi sotto silenzio da Auto dell’Anno 2012 al ritiro dalla produzione e ciò malgrado la tecnologia montata sull’auto offrisse la trazione elettrica senza il problema dell’autonomia grazie al generatore di elettricità a carburante a bordo.

Adesso, quando nei Paesi nei quali la mobilità elettrica inizia a circolare ci si sta rendendo conto che non è la dimensione urbana la chiave per farla funzionare, GM porta la Bolt: con 200 miglia di autonomia (stima americana) surclassa abbondantemente le necessità dell’uso cittadino, in media sui 60 km quotidiani, senza raggiungere l’autonomia massima oggi in commercio, ossia quella delle Tesla da 500 km.

Unica pecca intravisibile nell’operazione è la scelta del nome: la citycar 100% elettrica dovrebbe chiamarsi Ampera-e, che suona davvero indistinguibile da Ampera, brand della berlina range extended ritirata dal mercato europeo l’anno scorso, specialmente alle orecchie di un pubblico ancora poco informato sulle differenze tecnologiche in campo.

Una scelta che non sembra sposare una logica di chiarezza e di rottura ideale con l’esperienza non positiva del precedente modello, per altro del tutto diverso per dimensioni, motoristica e vocazione.

Come al solito, saranno i mercati a dare il verdetto finale: a favore della nuova elettrica di casa Opel sarà il panorama dell’offerta elettrica, decisamente cambiata rispetto a tre o quattro anni fa.

 

 

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: Opel