Ricarica due auto alla volta e costa la metà: ChargePoint lancia negli USA la colonnina di ricarica multipla

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ChargePoint CT4000

ChargePoint CT4000Esattamente come le pompe di benzina, dalla stessa installazione – una colonnina alta quanto una persona – sono due i cavi a disposizione per ricaricare le auto elettriche: si chiama CT4000 e si tratta dell’ultimo modello di stazione di ricarica prodotta dal brand ChargePoint.

ChargePoint rappresenta il più ampio network indipendente di ricarica per veicoli elettrici al mondo, facente capo a Coulomb Technologies, e dislocato sul territorio degli Stati Uniti con circa 12,700 punti di ricarica e un’utenza che conta oltre 44,500 guidatori di EV.

Per fare fronte alla crescita numerica dei veicoli elettrici sulle strade statunitensi ha deciso di mettere in pratica un’idea di per sé non originale ma senz’altro funzionale: commercializzare una sola colonnina che, per gli oneri di installazione di un solo dispositivo, consenta di offrire la ricarica a due veicoli per volta.

CT4000 è il nome della serie del nuovo prodotto che, secondo ChargePoint, è stata concepita mettendo al centro le esigenze sia dei guidatori che dei gestori, integrando alcuni semplici accorgimenti.

Oltre alla doppia ricarica simultanea il dispositivo utilizza quella che è stata chiamata Clean Cord technology, ossia cavi di rifornimento a scomparsa che si riavvolgono dentro al corpo della colonnina. Sembra una banalità ma la maggior parte dei dispositivi installati nelle nostre strade prevede che sia il proprietario del veicolo ad avere il cavo con sé, cosa che comporta una serie di potenziali inconvenienti legati al dover lasciare il cavo srotolato sul marciapiede durante il rifornimento. Oltre a poter rappresentare un ostacolo per pedoni ed animali se non si parcheggia proprio attaccati alla colonnina, rischia di rimanere alla mercede di chiunque passi qualora un secondo utente lo scolleghi a ricarica terminata per allacciarsi a sua volta.

Al di là della civiltà tra automobilisti e di una etiquette che è in fase di concezione, credo che le infrastrutture dovrebbero eliminare certi potenziali problemi, sia oggettivi che comportamentali, alla radice e tutto sommato è sufficiente “copiare” quanto è sempre stato fatto per i distributori di benzina (anche ABB, per le sue stazioni Terra, usa cavi integrati).

Il prodotto di ChargePoint è interessante non tanto di per sé (difficilmente ne vedremo a breve in Europa) o per le varie caratteristiche – si possono visionare contenuti multimediali presenti sul cloud del sistema sul monitor LCD della colonnina – ma per l’attuazione di due semplici idee: consentire più allacci simultanei e non lasciare cavi esposti, il tutto facendo risparmiare sui costi di installazione (e qui sovviene un discorso già sentito sulla convenienza che le nuove infrastrutture hanno rispetto a quelle per carburanti tradizionali).

Negli USA di questo network di ricarica si serve anche Google per i suoi dipendenti e detiene il 70% delle reti di ricarica che lavorano in network. Quindi è da credersi che effettivamente l’esperienza accumulata dal gestore abbia fatto emergere che cavi retrattili ed integrati (meglio se con connettori multi standard) e la possibilità di alimentare più veicoli da una sola colonnina siano esigenze condivise tra i guidatori di EV.

 

 

Andrea Lombardo

Fonti: AutoblogGreen , ChargePoint