“Sarebbe anche l’ora di costruire più pompe di benzina”, si diceva negli anni ‘40…

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photo credit: “Caveman Chuck” Coker via photopin cc
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Saranno anche trovate pubblicitarie ma c’è ben più che un fondo di verità nelle parole del 97enne Charlie Yaeger, forse il più longevo guidatore vivente, intervistato in un video sulla mobilità elettrica prodotto da Nissan.

Eh, già, abbiamo sempre la memoria corta: anche per le auto a benzina i tempi non sono sempre stati facili e, anzi, c’è voluto mezzo secolo perché le automobili venissero accettate dalla gente (si veda il pugno levato in segno di minaccia del conducente di carrozza all’inizio del video) e perché venisse messa in piedi un’infrastruttura adatta.

La costruzione delle Highways che collegavano direttamente gli estremi degli USA, come la famosa Route 66, avvenne verso la fine degli anni ’20: erano lunghissimi nastri di asfalto che attraversavano anche 8 Stati diversi per migliaia e migliaia di chilometri; le prime autostrade furono volute da Eisenhower negli anni ’50 e fino a quel momento fare il pieno era un’avventura.

Le stazioni di rifornimento erano talmente diradate che si doveva memorizzare dove si trovavano: pochi oggi se lo ricordano ancora ed il 97enne Charlie è tra questi.

Il simpatico nonnino americano dice semplicemente: “I love to drive and that’s, to me, part of my longevity”, ossia che ama guidare ed è una delle cose che lo ha reso tanto longevo.

Ma è interessante la testimonianza di chi ha guidato davvero di tutto, da una mitica Ford T ad una Baker Electric (sì, sì, “Electric”) del 1916 a svariati altri modelli (tra i quali, ovviamente, delle Nissan) nel corso degli ultimi 80 anni: le superhighways, le superstrade pre-Eisenhower, erano poco più che una corsia larga 3 metri senza spalla laterale di protezione, una striscia di cemento posato spesso su terreni fangosi.

Fra Chicago e Denver avevamo 100 km di asfalto desolato” ricorda divertito Yaeger.

Poi tutto cambiò con l’intervento del presidente Eisenhower, ma prima viaggiare era un’impresa temeraria: se foravi un pneumatico, rimanevi dov’eri.

L’anziano ed entusiasta guidatore pensa che la mobilità elettrica sia la prossima rivoluzione dei trasporti: come ogni novità è accompagnata da scetticismo e resistenze ma, come ce la fecero le auto a benzina, secondo lui ce la faranno anche quelle elettriche.

Sono il futuro, non c’è niente da fare, e la rete di ricarica si sta diffondendo più rapidamente di quanto non fece a suo tempo quella dei benzinai: installare un punto di ricarica per auto elettriche non è nemmeno lontanamente paragonabile ai problemi logistici ed economici che porta una stazione di servizio per carburanti.

E così, ad essere ottimista sull’accettazione delle auto elettriche nelle abitudini della gente, è un simpatico, anziano signore americano: uno che, a 97 anni suonati, si può dire che ne abbia davvero viste di tutti i colori.

 

[A.L.]

(Fonte: GreenCar Report)