Ha il muso da gattino, gli occhioni, le orecchie e perfino la coda: solo che invece di essere un’auto giocattolo come tante, fa i 220 km orari e in assoluto silenzio. No, non è uno scherzo: siamo in Giappone e lo Shimajiro EV è senz’altro la più spassosa customizzazione che una Tesla Model S possa aver assunto.
Ok, va bene, state pensando cosa abbia di speciale a parte l’essere ennesima dimostrazione della bizzarrìa nipponica (ammettete però che non avreste mai pensato di attaccare orecchie e coda alla vostra auto…)?
In realtà qualcos’altro c’è: l’autrice di questo camouflage, abbastanza tipico nella cultura popolare giapponese (che prevede una parola per definire ciò che è “adorabile” sino a questo punto, cioè “kawaii”), è Benesse, una corporazione che si occupa di educazione infantile e qualità della vita in Giappone che ha deciso di trasformare la Tesla Model S nell’auto-mascotte che impersona Shimajiro, l’animaletto simbolo del marchio (pensavate esistesse solo Hello Kitty, eh?), nel Children’s Challenge.
Children’s Challenge (che in Giapponese ha naturalmente tutt’altra grafia e suono) è un’iniziativa grazie alla quale i bimbi del Sol Levante imparano che anche le auto dei grandi, compresa la giocosa Shimajiro-Tesla, possono viaggiare grazie alle batterie e non solo “bevendo” benzina.
Il personaggio (in carne ed ossa) che è ritratto a fianco della Shimajiro Car è poi una vecchia gloria delle corse in Giappone, quel Nobuhiro “Monster” Tajima che ha vinto 6 volte la Pikes Peak International Hill Climb, con tanto di primo record al di sotto dei 10 minuti per realizzare l’impresa: innamorato della Model S, è già stato testimonial di una versione nipponica della gara organizzata proprio da Benesse, che, a scopo sempre educativo, aveva anche messo on-line dei materiali informativi sulle auto elettriche.
Insomma, a prima vista la Shimajiro Car sembra solo un divertimento ma guardando meglio, forse questi Giapponesi non sono poi così strampalati…
Andrea Lombardo
Fonti: AutoblogGreen, Monster Tajima on Facebook