Standard di ricarica: Nissan rimane fedele a CHAdeMO ma dialoga con SAE Combo

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Il mondo delle auto elettriche sta vivendo un conflitto interno: quello sugli standard dei connettori di ricarica.

Nel continente americano lo standard promosso è il Combo di SAE (corrente alternata e diretta, connettore proprietario “Combo 2”), parzialmente compatibile con i connettori “tipo 2” dello standard Mennekes (solo corrente alternata) recentemente adottato anche dalle linee guida della Comunità Europea; a supportare i due standard sono i gruppi automobilistici BMW, General Motors (ergo Opel, Vauxhall, Chevrolet), Ford e Volkswagen.

Prima della nascita del brevetto SAE Combo, non più tardi dell’anno scorso, il consorzio più sviluppato era CHAdeMO: dotato di connettore proprio, il sistema lavora in sola corrente diretta ed è stato fin da subito adottato da Nissan (che si porta dietro anche Renault), Peugeot, Toyota e Mitsubishi.

Questo vuole dire una cosa: alcune delle più note tra le auto elettriche in commercio, come le Leaf di Nissan e le i-MiEV Mitsubishi, montano di serie il bocchettone per la ricarica compatibile con il connettore CHAdeMO, standard utilizzato anche da molti fornitori di energia elettrica per le proprie colonnine di ricarica rapida, mentre le Spark EV di GM e le i3 BMW sono compatibili con il connettore Mennekes o SAE Combo, reperibili a seconda della latitudine a cui vi trovate.

Tanto per cercare di chiarire le idee sulle caratteristiche dei due standard, si può dire che SAE Combo ha un connettore che integra due spine, una per l’alimentazione AC ed una per quella DC, consentendo in entrambe i casi di sfruttare le velocità massime di ricarica disponibili.

La Comunità Europea ha deciso di adottare i connettori “tipo 2” il cui standard è stato brevettato da Mennekes: questo erogatore serve per la ricarica in “modo 3” a corrente alternata, vale a dire per ricariche entro i 22 kW con cavo rimuovibile (le colonnine di ricarica normale ma non rapida) o fino ai 43 kW con cavo fisso alla stazione di rifornimento (colonnine di ricarica rapida).

CHAdeMO invece rientra nella ricarica in “modo 4”, ossia fino a 50 kW, ha solo cavo fisso(come anche SAE Combo) come le pompe di benzina,

Bocchettone CHAdeMO sulla vettura

ed ha il vantaggio di integrare il circuito caricabatterie nella stazione di ricarica, alleggerendo i veicoli di questo componente: nel “modo 3” tale dispositivo deve trovarsi a bordo del mezzo, il che significa peso in più.

Come è comprensibile, la decisione della UE di affidarsi all’emisfero SAE Combo non ha fatto piacere al consorzio CHAdeMO, il primo ad essere nato e impegnato in un’espansione continua sia negli USA che in Europa.

Durante il New York Auto Show, Nissan ha espresso la sua posizione di costruttore automobilistico direttamente coinvolto nello sviluppo di uno standard universale per la ricarica degli EV: Brendan Jones, Direttore Marketing e Strategia Vendite di Nissan per il Nord America, parla chiaro affermando che, con più di 32.000 Leaf immatricolate con standard CHAdeMO, non si può certo pensare di fare marcia indietro.

Le dichiarazioni del dirigente Nissan, raccolte dai giornalisti di AutoblogGreen, aprono poi ad SAE proponendo il dialogo come un processo positivo: su una cosa non c’è dubbio, l’infrastruttura di ricarica va costruita e anche in fretta.

Il problema si incentra sulla convenienza: installare le reti di ricarica interrando i cavi è più costoso che servirsi di linee aeree e la pianificazione dei punti di ricarica sul territorio è un’altra delle maggiori voci di spesa su cui mettersi d’accordo – ed uno standard universale aiuterebbe non poco a non dissipare gli sforzi.

Negli USA l’installazione di una colonnina di ricarica rapida Nissan CHAdeMO costa 15.500 $, molti più dei circa 2.000 $ di una wallbox privata per il garage ma molti meno dei 25/40.000 $ dei dispositivi concorrenti.

Nissan si augura che i due consorzi possano collaborare nello sviluppo di reti di ricarica rapida diffusi scegliendo la strada meno onerosa e supportando entrambe gli standard: qualcosa del genere lo fanno già alcune produttrici di colonne di ricarica come ABB – le sue Terra 53 sono dotate di più cavi con diversi connettori, dal CHAdeMO in DC al Fast Charge in AC, al SAE Combo.

Resta comunque aperta la disputa, poiché, seppur stemperandone i toni, una concorrenza per affermarsi come standard universale rimarrà sempre, mentre per gli utenti è fondamentale un chiaro assetto dei sistemi di ricarica: acquistare un’auto elettrica per poi scoprire che non la si può caricare dovunque non sarebbe una bella sorpresa.

 

Andrea Lombardo

Fonte: AutoblogGreen

 

1 COMMENT

  1. E ti pareva che la UE decidesse per uno standard assurdo!!!
    Bastava prendere e convalidare come standard il connettore Chademo, già esistente, pronto e il meglio che ci sia, no che qualcuno nella commissione UE invece si mette in testa di creare un altro standard, scomodo e sconveniente per l’utente finale. Con lo standard europeo, l’autista deve portare in auto il cavo connettore, aprire il bagagliaio prendere il cavo connettore e agganciarlo alla colonetta e all’auto.
    L’ennesima mega stronzata da parte di questa commissione UE che decide sempre a sfavore del cittadini europeo.
    Se le batterie sono a DC, perchè prevedere poi uno standard a corrente alternata????

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