Tesla Store banditi dal New Jersey, per Musk si tratta di un’azione “mafiosa”

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Tesla Store8Lo Stato del New Jersey ha decretato che no, Tesla le sue auto non potrà più venderle all’interno dei suoi Store: dal 1° Aprile potrà continuare a mantenere dei centri assistenza e degli showroom ma non potrà concludere contratti di vendita al loro interno.

Questo non vuol dire che nel Garden State sia impossibile avere una Model S dato che basta completare la procedura d’acquisto sul sito internet di Tesla Motors ma si tratta di una complicazione in più per la start up che rapidamente ha invaso il mercato automobilistico statunitense con le sue berline elettriche.

La decisione presa dallo staff del Governatore Christie non è che l’ennesimo capitolo di una saga che vede per protagonista la produttrice di auto elettriche, da una parte, e le lobby dei concessionari automobilistici, dall’altra.

Tesla, infatti, con la sua politica di vendere direttamente ai clienti le proprie auto senza passare attraverso una rete di concessionari in franchising ha lanciato il tipico sasso nello stagno, le cui onde di ritorno disturbano non poco le major delle quattro ruote.

Non passando attraverso il metodo classico di distribuzione delle automobili sul mercato degli Stati Uniti, basato su una legge declinata Stato per Stato che tutela il rapporto fra chi costruisce reti di vendita e chi produce veicoli (senza esplicitamente impedire la vendita diretta), Tesla Motors ha impensierito sia i Marchi di fascia concorrente che i dealers, preoccupati di veder minati i propri giri di affari.

O, come si vocifera sottobanco, di non poter contenere il fenomeno Tesla: come afferma lo stesso Elon Musk, CEO e co-fondatore dell’azienda, per una start up è difficilissimo affermarsi attraverso la vendita in franchising ed i recenti fallimenti di Fisker e Coda lo dimostrerebbero.

Le ragioni sono banali e sotto gli occhi di tutti: chi vende punta al profitto e, di conseguenza, preferisce andare a colpo sicuro su quei prodotti che sono già facilmente piazzabili. L’auto elettrica non fa certo parte di questi, dato che sfida tutte le abitudini e le convenzioni care agli automobilisti e visto che azzera la manutenzione, togliendo un’altra voce di entrata forte ai rivenditori.

Per questo Tesla Motors rivendica il diritto a distribuire in proprio i modelli al pubblico, sentendosi così libera di spingere il prodotto senza soffrire una sorta di concorrenza in casa (General Motors ha un problema simile con la sua Cadillac ELR elettrica, rifiutata da molti concessionari).

Uno degli elementi che fa gridare Musk al complotto lobbistico è che il New Jersey (come già avevano fatto New York, Massachussets, Texas ed Arizona (unico altro Stato che ha vietato la vendita diretta nei centri del Marchio) diede l’autorizzazione ad aprire i Tesla Store nel 2012 e solo adesso, che l’azienda è una realtà forte, ha sentito l’urgenza di domandarsi se fossero legali.

Sottolineando che allora nessuno ebbe nulla da obiettare, Musk, in una lettera rivolta ai cittadini del New Jersey, lascia intendere che dietro la decisione del Garden State vi sarebbero pressioni da parte delle associazioni dei rivenditori e delle case concorrenti, desiderose appunto di limitare l’espansione sul mercato delle auto elettriche californiane, forti di un apprezzamento mai visto anche presso le associazioni dei consumatori.

Il sospetto sarebbe rafforzato dal fatto che il divieto è passato aggirando la normale votazione pubblica (che altrove ha ribaltato simili proposte) ed imponendo la chiusura delle rivendite Tesla d’ufficio.

Il New Jersey ribatte invece che sin da subito il metodo di vendita diretta dei Tesla Store avrebbe dovuto richiedere una modifica alla legge che tutela il cliente, promuovendo le reti di vendita in franchising con una finalità di miglior assistenza verso i consumatori.

Musk annuncia battaglia ma al di là dell’esito sembra emergere un dato: l’ennesimo “scandalo” che ha Tesla per protagonista potrebbe procurarle qualche affanno nella situazione specifica ma in generale rafforzarne l’immagine.

A chi fanno paura le berline elettriche di Tesla Motors?

 

 

Andrea Lombardo

Fonti: AutoblogGreen, Tesla Motors, AutoblogGreen

 

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