Twin’Z Concept al Salone del Mobile di Milano: Renault e Ross Lovegrove presentano una nuova concezione di city car elettrica

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Rompere ogni schema, andare oltre le normali strutture mentali: la concept car urbana del futuro di Renault è divertente, moderna, coinvolgente e offre una visione artistica della city car. Che sarà rigorosamente elettrica, a trazione e motore posteriori.

Il Salone Internazionale del Mobile di Milano è l’occasione migliore per far vedere al mondo la nuova creatura francese nata anche dalla collaborazione con il designer inglese Ross Lovegrove, cui è stata lasciata mano libera nell’immaginare e disegnare un’auto dall’abitacolo che fosse amico dei suoi occupanti.

Ispirato dai temi naturali a lui cari, Lovegrove ha dato la sua interpreazione dell’auto, viva nelle forme organiche ed originale nell’approccio. Il Salone milanese è la kermesse adatta anche in quest’ottica: la Renault Twin’Z fa da testa di ponte fra il mondo del design statico applicato agli oggetti, per lo più d’arredo in questo caso, e la dinamicità di un veicolo nato per il movimento.

Una diversa luce sotto la quale illuminare l’auto ed il suo processo creativo: quinta di una serie di concept car nate attorno al Fiore della Vita di Renault – il quale ha come petali dei principi quali la Saggezza, l’Amore, l’Esplorazione, la Famiglia, il Lavoro ed il Gioco – prosegue lungo il cammino del marchio francese nella ricerca di una gamma di veicoli che accompagnino le persone nelle loro aspirazioni vitali.

DeZir rappresenta l’Amore, Captur l’Avventura in coppia, R-Space la Famiglia e Frendzy il Lavoro: Twin’Z è il Gioco, simboleggiato dalle innumerevoli personalizzazioni cui l’auto si presta.

Il lavoro di Lovegrove si è innestato sul progetto di base del team Renault: il suo compito è stato quello di dare alla carrozzeria ed agli interni dell’auto un’identità tramite il design.

L’utilizzo delle luce e di fibre naturali e tessili sono stati i mezzi impiegati: ogni parte della Twin’Z è riconducibile a forme naturali e strutture biologiche.

Lunga 3,62 metri, per le sue proporzioni e le ruote da 18” dona una sensazione di robustezza e protezione; l’architettura del powertrain vede un motore elettrico posteriore, scelta che ha consentito di posizionare le ruote agli estremi dalla carrozzeria, lasciando libero un grande spazio centrale per l’abitacolo.

L’aerodinamica è parte stessa del design distintivo della vettura, disegnato per assecondare i flussi dell’aria e minimizzare le turbolenze sul musetto; il medesimo principio ha animato le forme del paraurti posteriore, ripreso dal disegno dell’illuminazione.

Il grande abitacolo è privo dei montanti tra le portiere: queste si aprono elettronicamente, con quelle posteriori a muoversi controvento. Basta sfiorare un bottone touch per aprire come uno scrigno sul mondo esterno lo spazio della Twin’Z, totalmente libero da ostacoli.

Questo dona alla vettura una versatilità ed una comodità senz’altro nuove.

Ogni elemento richiama la natura, come si diceva: dai cerchioni ai copriruota alle luci dei fari, tutto ricorda sinuose forme vegetali; è come se il designer avesse voluto riprodurre l’effetto di una crescita spontanea ed organica.

Questo si riconosce anche nelle luci a LED, i quali sono estesi anche al tetto della vettura e protesi fino ad abbracciare in un unico disegno il posteriore della macchina, come una pelle luminescente.

Perfino nel parabrezza, costituito da layer sovrapposti, sono integrati dei LED funzionali a rendere interattiva l’esperienza degli occupanti; la tecnologia si sofferma anche su aspetti più pratici, come la sostituzione degli specchietti retrovisori con videocamere liquefatte nelle forme della carrozzeria o l’animazione delle luci posteriori che, in frenata, illuminano progressivamente le fasce laterali posteriori dell’auto dall’alto in basso.

L’interno dell’abitacolo è poi un mondo a parte che rispecchia una nuova concezione dell’occupare una vettura: meriterà un approfondimento a seguire, dedicato anche alle caratteristiche tecniche di questo innovativo concept elettrico Renault.

 

Andrea Lombardo

Fonte: Renault Presse

 

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