Vendite auto elettriche negli USA, +361%. Ma allora perché l’elettrico “va sempre male”?

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Auto elettriche negli USA - photo credit: jurvetson via photopin cc
Auto elettriche negli USA – photo credit: jurvetson via photopin cc

È la domanda più spontanea che mi sovviene: negli ultimi 10 mesi l’auto elettrica ha avuto incrementi sui mercati internazionali che sarebbero vertiginosi per qualsiasi altro prodotto, tranne che per lei. La cantilena è immutata: vanno sempre e solo inesorabilmente “male”.

Le vendite di auto elettriche negli USA, per esempio, nel 2013 si sono assestate su un trend di crescita che quando iniziò a manifestarsi persino gli elettro-entusiasti cercarono di prendere con le pinze per paura di scottarsi. Adesso, che di mesi ne sono passati quasi abbastanza da formare un anno intero, la percentuale di incremento da ottobre 2012 è del 361%.

E, in Paesi dove la mobilità elettrica è ancora flebile (fermo restando che dovunque si sta parlando di una tecnologia emergente) come l’Italia o la Francia o la Spagna, comunque le percentuali sono a tre cifre, semplicemente segno che dallo zero si è passati al “qualcosa”.

Eppure non basta, il refrain negativo è sempre lì, pronto a scandirsi puntuale.

Una serie di risposte condivisibili, al punto che non avrebbe senso riscriverle, le ho trovate nell’articolo di Zachary Shahan pubblicato su CleanTechnica a proposito del colossale incremento percentuale del mercato degli EV statunitensi.

Per chi non ha confidenza con l’Inglese, citerò i passaggi che condivido.

L’analisi dell’autore riguarda due versanti, quello della stampa (i “Big Media”) e quello del pubblico.

Per quel che concerne i B.M., Shahan la vede in modo chiaro: una parte di loro è vittima delle proprie stesse aspettative esageratamente alte sui veicoli elettrici. In effetti nel recente passato si è più volte sentito vagheggiare di incredibili passaggi di massa all’auto elettrica nell’arco di pochi anni (mesi, giorni, ma che dico?!…minuti!!), con la conseguenza, più o meno calcolata, di arrecare danno all’immagine di questa forma di mobilità, eterna Cenerentola. Molto semplicemente, si trattava di pretese fuori misura: altrimenti, come si potrebbe classificare un +300% come “sotto le aspettative”?

Un’altra parte, ripeterebbe invece un ritornello imparato a memoria. Magari citando qualcun altro di più autorevole.

È rispetto all’opinione pubblica che Shahan esplicita i concetti che probabilmente tutti sanno ma nessuno definisce con chiarezza.

In questo caso, l’autore si riferisce ai motivi per cui le auto elettriche crescono, sì, ma tutto sommato non in quantità sufficiente a centrare l’obiettivo (propagandistico?) di Obama del milione di EV sulle strade USA entro il 2015: queste ragioni sono universalmente valide, a mio parere.

Il “mondo” sta impiegando più tempo del dovuto a comprendere i vantaggi dell’auto elettrica perché:

primo) molte persone semplicemente non sanno quanti e quali modelli di veicoli elettrici esistano sul mercato (alcune proprio non sanno che ci sono realmente auto elettriche in commercio);

secondo) la maggior parte delle persone considera più facilmente i vantaggi (in termini di costi) sul breve termine che sul lungo termine: questo avvantaggia l’auto endotermica;

terzo) molti di quanti si dichiarano anti-combustibili fossili o anti-dipendenza dal petrolio non sono poi così determinati da compiere una scelta drastica dall’oggi al domani;

quarto) per tutti, anche per coloro che già hanno familiarità con l’ibrido-elettrico, non è facile passare dalla sicurezza che dona l’abitudine di “fare il pieno all’intangibilità della ricarica dalla presa di corrente.

Non per essere puntiglioso, ma aggiungerei a quest’ultima affermazione che sarebbe anche opportuno che un numero maggiore di persone venisse messo in condizione di trovarla, quella presa di corrente cui attaccare l’auto elettrica. Aiuterebbe.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: CleanTechnica

 

1 COMMENT

  1. Tutto condivisibile quello che dice Zachary e che tu riporti, in più in Italia manca del tutto l’intervento politico che in altre parti del mondo è alla base di questi numeri. Il percorso sarà più lungo e lento di quanto previsto e non solo per una questione di costi, ma anche per mancanza culturale sulla mobilità elettrica e sui suoi vantaggi, Per ora è relegata a un pubblico di nicchia ma ha grandi potenzialità di crescita non appena si creerà l’ecosistema infrastrutturale per supportarla.

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