Volkswagen Budd-e, dalla rivoluzione hippie a quella elettrica?

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Volkswagen Budd-e 4Che il dieselgate abbia scalfito l’immagine di Volkswagen è dato certo, che le abbia inferto un colpo irreparabile ancora no: se nel modo di presentarsi cambiano le dinamiche sociali – come sul palco del CES di Las Vegas dove c’è stato spazio per il team di collaboratori al vertice della Casa e, prima assoluta per la società di Volfsburg, per una donna al fianco del numero uno Herbert Diess – nella gamma di prodotti il “punto e a capo” pare arrivare dai veicoli elettrici.

Il Budd-e non è il primo modello a zero emissioni che Volkswagen sforna (esiste già la e-Golf in commercio, se vogliamo ancor più iconica) ma è il primo nato dopo lo tsunami delle emissioni truccate: così, il vecchio Bulli delle rivoluzioni hippie diventa forse il portabandiera di una nuova immagine per il Marchio tedesco.

C’era da aspettarselo che Casa VW avrebbe sfruttato una risorsa preziosa, specie in prospettiva futura, come l’elettromobilità all’indomani dell’affaire sui motori diesel che la vede coinvolta: Volkswagen gode infatti già di un discreto vantaggio su altre concorrenti in quanto ad auto elettriche, con versioni a batteria o ibrida plug-in della mitica Golf, della citycar UP!, della familiare Passat e, spulciando nei Marchi del Gruppo, delle Audi A3 ed R8 e della Porsche Panamera.

Adesso tocca al Bulli, il pulmino simbolo di un’epoca di trasformazioni: due motori elettrici, uno anteriore da 100 kW ed uno posteriore da 125 kW che aprono a prospettive a quattro ruote motrici, ed un pacco batterie che, forse grazie alle ricerche nel campo più volte annunciate negli anni passati, garantirebbe 530 km di autonomia e ricaricabilità rapida dell’80% in 30 minuti.

Si sprecano i contenuti tecnologici: zero maniglie sulle portiere, solo apertura automatica comandata vocalmente o tramite la prossimità delle chiavi, addirittura “intuita” dai sensori posti nell’abitacolo che interpretano i movimenti degli occupanti in caso di uscita.

Di cosa è capace Volkswagen in materia di hi-tech ed auto ne è una buona dimostrazione la XL1, prodotta in tiratura limitata dal 2013.

Attenzione, dunque, perché la rivoluzione potrebbe essere davvero in agguato, con l’arrivo di queste tecnologie e della piattaforma MBE usata per l’architettura propulsiva del Budd-e già nel giro di un paio di anni sui modelli di serie: ne ha bisogno Volkswagen ma, forse, non solo lei per rivitalizzare sia il mondo dell’automobile, sia un sistema economico che con l’inquinamento deve davvero fare i conti.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: Volkswagen

 

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