ABB, Daimler e BYD insieme per Denza, la Classe B elettrica per la Cina

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ABB Denza via ABB.com
ABB Denza via ABB.com
ABB Denza via ABB.com

È sullo scenario cinese che si giocherà nei prossimi anni la partita più importante per l’auto elettrica: fra le diverse compagnie occidentali che hanno fatto quadrato insieme alle OEM orientali, ecco anche i nomi di Daimler e ABB, riunite in una joint venture con il produttore di auto BYD.

Daimler e ABB sono pronte a consegnare le prime Denza EV, modello elettrico da 200 km di autonomia costruito su pianale e carrozzeria della vecchia Classe B Mercedes (diversa quindi da quella in arrivo per l’Europa): ABB, la multinazionale dell’energia che ha già in carico le infrastrutture per le reti di ricarica rapida in Olanda, Danimarca ed Estonia, fornirà invece i sistemi di rifornimento, partecipando al più vasto progetto di infrastrutture di ricarica rapida del Paese.

Sulla realtà cinese dei veicoli elettrici si conoscono molte iniziative ma poche normative: si sa che negli ultimi tre anni il governo ha favorito l’adozione di flotte ingenti di auto elettriche costruite dai marchi nazionali per forze dell’ordine e trasporti pubblici, sfruttando a volte alcuni distretti urbani come caso di studio per un ecosistema a emissioni zero (Shenzen è una delle città in cui circolano più bus, taxi e veicoli della polizia elettrici: non a casa è sede di BYD).

Meno conosciuta è la situazione delle reti di ricarica, nel resto del mondo divise fra gli standard rapidi CHAdeMO e quello CCS/SAE Combo: dal documento rilasciato da ABB nel comunicare l’avvio di questa importante collaborazione sul suolo cinese, che fa dell’azienda con sede in Svizzera partner hardware e software per la ricarica dei veicoli Denza nei prossimi 6 anni, si intuisce che la Cina non abbia ancora approntato una rete di ricarica rapida in corrente continua.

ABB fornirà infatti unità di ricarica domestiche con uno standard veloce codificato come “GBT”, dato come fondamentale per la crescita dell’appeal delle auto elettriche nel Paese ma atteso in un “prossimo futuro” per quanto riguarda la ricarica urbana.

Il governo della Cina ha tutto l’interesse a far crescere la mobilità elettrica, le cui aspettative sul mercato asiatico hanno già fatto drizzare le orecchie a tutti i gruppi automobilistici ed energetici del pianeta: se Daimler, ABB e BYD collaborano per la Denza EV, BMW lo fa con il marchio Brilliance per vendere un X5 elettrico ribattezzato Zinoro 1E e Nissan-Dongfeng porteranno invece in dote la Venucia (vale a dire la LEAF).

Non sono le uniche, con Tesla che ha aperto il primo store a Pechino, Saab che venderà le sue 9-3 EV inizialmente solo in Cina e General Motors e Volkswagen che già offrono modelli ibridi e pensano ad auto appositamente studiate per il gusto orientale.

Non a caso fra le ultime mosse della politica sulle 4 ruote in Cina c’è stata un’apertura verso l’importazione di veicoli ecologici dall’estero, notizia che non ha fatto piacere ai produttori locali che potrebbero ora vedersi fare concorrenza più in casa che non in Occidente.

I Cinesi dal canto loro pare non disdegnino l’idea dell’elettrico, già molto usato nelle due ruote, ma attendono, un po’ come noi tutti, che vi siano agevolazioni sensibili da parte del governo e reti di ricarica diffuse. Probabilmente saranno accontentati, visto che l’industria dell’auto sembra aver deciso che la risorsa primaria per far decollare la produzione di auto a emissioni zero è proprio il gigante dell’Asia.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: ABB

 

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