Ad Oslo troppe auto elettriche, almeno per gli autisti dei bus

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Credit: The Wall Street Journal
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Troppe auto elettriche per le strade di Oslo, la capitale della Norvegia? Più o meno: per il governo scandinavo la guerra all’inquinamento atmosferico è sacra ma per gli autisti dei bus pubblici di Oslo lo è anche la puntualità.

Il problema, se così si può definire, è paradossale se paragonato alla realtà italiana: la politica di incentivi e la concentrazione di modelli a zero emissioni offerti dall’industria automobilistica nel Paese nordico hanno portato ad una vera e propria esplosione della mobilità elettrica.

In una nazione che abita prevalentemente la regione della capitale, contando tanti abitanti quanti altri Paesi ne hanno in una sola megalopoli, 27,500 auto elettriche rappresentano il 10% del mercato complessivo delle 4 ruote: qui Tesla Motors ha il suo secondo mercato dopo gli USA e Nissan, Mitsubishi e Volkswagen si contendono i record mensili di vendite con modelli che hanno ormai dimenticato benzina e diesel.

Un bell’esempio di politiche mirate alla sostenibilità ambientale, con Fabian Stang, il sindaco di Oslo, orgoglioso di poter definire la sua città come “capitale dei veicoli elettrici” dopo i tanti sforzi compiuti per incentivarne la crescita.

La Norvegia, per la verità amica delle auto elettriche già dagli anni ’90 del secolo scorso, offre infatti esenzioni fiscali, sconti sugli imbarchi per le isole, incentivi sull’acquisto, parcheggi e ricarica gratuiti nonché libera circolazione nelle corsie degli autobus per chi sceglie le zero emissioni.

I risultati si vedono (“Non compriamo le Tesla Model S per tirarcela – ha detto Stang al Wall Street Journal – ma perché ci conviene”) e, prevedibilmente, non solo in positivo.

Gli autisti del trasporto pubblico di Oslo sono infatti esasperati dall’assidua presenza delle auto elettriche nelle corsie a loro riservate, il che li costringe a ritardi di svariati minuti sulla tabella di marcia, esponendoli incolpevolmente alle critiche dei passeggeri.

Tanto che i guidatori di autobus norvegesi chiedono la revoca del privilegio di viaggiare nelle corsie preferenziali ai proprietari di EV, incoraggiando quelle tesi che volevano gli incentivi pro-elettrico in via di forte ridimensionamento, dato lo stadio più che avviato del mercato interno, già nel 2013.

È prevedibile che con l’aumentare sostanziale dei veicoli con la spina nelle città della Norvegia diventi naturale la loro esclusione da alcuni iniziali privilegi, rappresentando così il plausibile scenario futuro di molte altre realtà urbane.

Suona però divertente, ascoltato dallo Stivale, il grido che vi siano troppe” auto elettriche in circolazione e che i ritardi da loro provocati inneschino tanta discussione: un tranviere italiano, probabilmente, non ci avrebbe nemmeno fatto caso ed avrebbe messo la freccia.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: The Wall Street Journal