Tutti hanno istintivamente la percezione che con un veicolo elettrico si risparmi molto più che con un qualsiasi altro a combustione: il “pieno” di energia elettrica suona di per sé economico rispetto ad uno di benzina.
Ma effettivamente quanto si risparmia?
Quando si parla dei consumi di un’automobile siamo abituati a ragionare in km al litro e quindi a ricavare il costo medio dei nostri spostamenti in base al prezzo del carburante: questo però con l’energia elettrica non risulta altrettanto chiaro da mettere in pratica vista la difficoltà intrinseca a quantificarla, figuriamoci poi a relazionarla al consumo del motore.
Inoltre, come è naturale, i consumi non sono così espliciti come per adesso si tende a vederli: molto dipende da come si guida (se affrontate le strade come foste in un rally probabilmente i vostri consumi aumenteranno) e da che strade si percorrono (salite, pianure, etc.) esattamente come per i veicoli tradizionali.
Non tralasciando anche che ogni auto elettrica ha le sue caratteristiche, performance diverse, pacchi batteria più capaci e motori più o meno potenti. In Italia le auto elettriche sono ancora in gran parte nel mondo delle idee ma laddove si sta consolidando un mercato e, quindi, uno zoccolo di consumatori, il problema si è già posto.
La realtà in questione è, come sempre, quella degli Stati Uniti, dove i possessori di EV puri sono oltre 100,000 e dove diverse istituzioni hanno istituito delle unità di misura comparative per dare agli utenti gli effettivi strumenti per calcolare i consumi ed i costi delle proprie vetture elettriche.
Per quel che riguarda la benzina, gli Americani sono abituati a ragionare in galloni, unità di misura dei liquidi che equivale a circa 3.79 litri: di conseguenza i loro km/l sono espressi come “mpg”, “miglia per gallone” (1 mpg = 0,43 km/l). Esattamente come da noi, i guidatori statunitensi non riescono a staccarsi dall’abitudine di quantificare i consumi delle vetture ricorrendo al paragone con il volume di carburante liquido bruciato. Questo non ha senso parlando di batterie e di kilowattora, l’unità di misura corretta per l’elettricità, ma rimane un dato di fatto: un kilowattora non riusciamo ad immaginarcelo.
Così alcuni produttori di auto e soprattutto l’Environmental Protection Agency (EPA) e lo U.S. Department Of Energy (DOE) hanno elaborato delle unità di misura equivalenti che sfruttano l’analogia con il gallone (per noi sarebbero litri) per rendere comprensibile il paragone tra le prestazioni di un’auto a benzina o diesel ed una elettrica.
L’EPA ha introdotto nel 2010 le “miglia per gallone equivalenti”, abbreviate in MPGe e che ogni auto elettrica deve riportare nelle etichette adesive imposte dalla NHTSA (la National Highway Traffic Safety Administration, la stessa che esegue i crash test ufficiali).
Il metro di riferimento rimangono idealmente i galloni, equiparati ognuno a 33.7 kWh di energia elettrica: quindi 1 MPGe significa che consumando 33.7 kWh si percorre 1 miglio, cioè 1,600 metri.
Allo stesso modo anche il DOE ha elaborato un altro sistema di misurazione basato sull’abitudine consolidata degli automobilisti, l’eGallon.
Il sito del Dipartimento per l’Energia statunitense mette a disposizione un calcolatore automatico (molto simile per parametri e risultati a quello sviluppato da Tesla Motors) che, selezionando lo Stato americano di appartenenza e di conseguenza il prezzo medio dei carburanti, restituisce il costo necessario a rifornire un veicolo elettrico comparato a quello di un equivalente mezzo alimentato a carburante.
Basandosi su un prezzo dell’elettricità di 12.33 centesimi di dollaro al kWh e sui consumi medi dei motori elettrici, calcola l’equivalenza: in California la benzina costa in media 3.99$ (3.02€) mentre un eGallon solo 1.53$ (1.16€).
Sulla base di questo rapporto percorrere 25,000 km l’anno – che con un veicolo tradizionale da 10,5 km/l costerebbe più o meno 2,500 dollari (1,893€) – porterebbe un onere di soli 500$ (378€).
In Italia e più in generale in Europa non è ancora stato affermato un sistema di calcolo universale per quantificare l’effettivo consumo delle auto elettriche, cosa che però, col crescere dell’interesse dei consumatori, si renderà necessaria.
Di per sé, la via più semplice ritengo sia il rapporto km percorribili/kilowattora: una volta noti i km che l’auto percorre con un kWh di energia elettrica, è sufficiente moltiplicare il prezzo al kWh applicato dal gestore per sapere quanto si spenda al km. Per un “pieno”, basta essere a conoscenza dei kWh totali immagazzinabili dalla vostra batteria per ripetere l’operazione.
Se volessimo riportare nelle unità cui siamo abituati il sistema dell’EPA, allora otterremmo un nostro “litro equivalente” pari a 8.9 kWh, il che vorrebbe dire che potreste confrontare quanti km al litro percorre un veicolo elettrico rispetto ad un benzina o diesel e, soprattutto, confrontarne la convenienza economica.
E voi, cosa preferireste? Ragionare secondo un’unità equivalente al vecchio litro di carburante (e relativo rapporto costo/km percorribili) o valutare i consumi della vostra prossima auto elettrica direttamente in kW, unità nella quale, in fin dei conti, viene venduta l’elettricità?
Andrea Lombardo
L’articolo trascura un dato fondamentale: l’efficienza del caricabatterie interno alla vettura. I conti vanno fatti non sull’energia immagazzinata dalla vettura ma su quella prelevata dalla rete. Visto che i rendimenti dei caricabatterie delle vetture attualmente disponibili variano dal 50% al 95%, non si può ignorare questo dato.
In Italia, dove l’energia elettrica costa carissima, con un’elettrica si fanno circa 30km/€, con una diesel solamente 10km/€. Inoltre le elettriche non pagano il bollo, pagano meno di assicurazione ed hanno costi di manutenzione irrisori; Anche tenendo conto del costo più elevato della vettura e dell’eventuale canone di affitto delle batterie,il bilancio per alcuni utilizzi può essere anche molto conveniente. Se poi l’energia ve la autoproducete con un impianto fotovoltaico, la convenienza è assicurata, e l’ambiente ringrazia.