Avete mai visto i moduli di una batteria di un’auto elettrica bucherellati senza pietà e fatti flambé con un cannello per saldature? Se la risposta è no, allora siete nel posto giusto, specie se volete scoprire se dopo funzionano ancora (SENZA ASSOLUTAMENTE PROVARCI A CASA).
Quelli che vedrete rapidamente ma significativamente scempiati sono due celle di una batteria agli ioni di litio (LiMn2O4) estratti dal pacco batterie da 24 kWh di una Nissan Leaf elettrica: si tratta del cuore più intimo della batteria, essendo le celle contenute, a gruppi di 4, nei 48 moduli che la compongono.
Non si tratta quindi nemmeno dei componenti più esposti all’esterno. Un rivenditore statunitense di pacchi batterie usati per la gamma elettrica Nissan ha deciso di dare prova filmata della sicurezza di queste celle, distruggendone un paio a scopo dimostrativo.
Fra una tortura e l’altra, una ricarica e la misurazione della capacità: scopriremo così che, seppur trafitta o parzialmente abbrustolita, la cella continua a lavorare con minima perdita di potenza (da 32 a 30 amp).
Il video è una risposta al timore che alcuni incidenti occorsi alle potenti berline elettriche Tesla Model S, culminati con l’incendio parziale della vettura, hanno provocato diversi mesi fa: come se già non bastassero le particolari dinamiche di quei sinistri – chi investì a 140 km orari ganci metallici o lamiere trafiggendo parte del pacco batterie, chi si schiantò per l’eccessiva velocità – ed il fatto che tutti i conducenti siano usciti illesi dalle vetture, ecco adesso questo esperimento filmato.
Insomma, se avete qualche dubbio sul fatto che le batterie al litio delle auto elettriche possano bruciare facilmente, ora potete togliervelo (ribadisco, SENZA PROVARCI A CASA: si tratta comunque di materiali chimici che bisogna saper maneggiare e smaltire).
Andrea Lombardo
Fonte: HybridAutoCenter, Youtube