È ufficiale, Bolloré ha comunicato che entro il 2015 sarà attivo BlueIndy, il primo car sharing 100% elettrico a marchio francese negli Stati Uniti. La città scelta è Indianapolis, storico palcoscenico per le competizioni automobilistiche che da qualche anno sta spingendo fortemente sull’adozione di veicoli a trazione alternativa.
L’imprenditore transalpino non se l’è fatto ripetere due volte e si è accaparrato l’opportunità di portare 500 delle sue BlueCar in suolo statunitense, al cui seguito arriveranno anche 1,000 stazioni di ricarica: l’investimento previsto è di 35 milioni di dollari, spicciolo più, spicciolo meno.
L’operazione americana è l’ennesima di una serie vincente che ha portato le citycar del car sharing francese a valicare i confini di Parigi, dove operano sotto il brand Autolib’, per espandersi in patria, a Lione (Bluely) e Bordeaux (BlueClub), come all’estero, con l’eclatante commessa ricevuta da Londra.
L’arrivo di Bolloré nel settore dell’e-mobility americana ha però anche un’altra valenza, portando un nuovo competitore in quel mercato in crescita che oggi è dominato da figure come Elon Musk e la sua Tesla Motors.
Da tenere in conto, infatti, è che il Gruppo francese è anche produttore di batterie per veicoli elettrici, lasciando intendere che le mire future possano riguardare diversi aspetti dell’e-mobility.
Nell’arco del 2012 il Gruppo Bolloré ha goduto di finanziamenti pari a 100 milioni di dollari da parte della European Investment Bank perché allargasse i progetti nel continente: adesso, a quanto pare, saranno i Francesi a sbarcare negli Stati Uniti d’America.
Andrea Lombardo
Fonte: BloombergNews, BlueIndy on Facebook
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