BMW i3: le prestazioni con il range extender cambiano?

Un test-drive del The Telegraph evidenzierebbe prestazioni non sempre al top usando il range extender
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BMW i3 - Credit: The Telegraph
BMW i3 - Credit: The Telegraph
BMW i3 - Credit: The Telegraph
BMW i3 – Credit: The Telegraph

La BMW i3 raccoglie consensi entusiastici da ogni parte e le prime impressioni di guida l’hanno fatta definire come l’incarnazione della slogan BMW degli anni ’90 che recitava “piacere di guidare”. Bene, esistono però anche le voci fuori dal coro: per esempio il The Telegraph britannico che, durante un test drive di 224 km, ha messo sotto stress il range extender della BMW i3.

Sia chiaro, non si vuole cercare il pelo nell’uovo e tantomeno fare gli elettro-critici: semplicemente, pare corretto non trascurare gli eventuali limiti di queste auto che, non va dimenticato, si offrono per degli utilizzi ben precisi.

La BMW i3, come la Casa ha ossessivamente ribadito, è stata progettata per l’uso in città e non per viaggi di famiglia: è una valida seconda auto per l’ambiente urbano ed è costruita, a quanto risulta anche da questa recensione, facendo una media fra la sopraffina qualità BMW e il costo di tanta tecnologia applicata in essa. Per questo i suoi 36,000 euro, senza incentivi, sono un prezzo che non deve suonare offensivo.

L’auto elettrica BMW ha un’autonomia dichiarata di circa 130-160 km e per questo viene offerta con un range extender opzionale, nella forma di un motore benzina compatto da 650 cc, che in linea teorica dovrebbe raddoppiare i km percorribili. Il serbatoio del range extender contiene solo 9 litri di benzina e questo perché, come da categoria BEVx cui la i3 si attiene, il motore termico serve solo a reintegrare la carica della batteria e non a fornire potenza alla trazione.

Chris Knapman del The Telegraph ha guidato la BMW i3 con range extender in due tappe da 112 km l’una, andata e ritorno da Londra a Folkestone, località marittima nel Kent. Sia all’andata che al ritorno ha percorso la motorway, l’autostrada inglese, sfruttando il limite delle 70 miglia orarie (110-112 km/h circa). Ora va precisato che la strada fra Londra e Folkestone non deve essere fra le più piatte che esistano e che bisogna sempre tenere in considerazione il modo in cui si guida un’auto, cosa che chiaramente non possiamo constatare.

Il giornalista inglese si è trovato nella condizione di avere quasi esaurito la carica della batteria nei primi 105 km: non specifica la percentuale residua ma riporta di aver avviato il range extender a 5 miglia dalla destinazione. Non trovando una colonnina di ricarica a Folkestone, il viaggio di ritorno si è prestato a testare il comportamento della i3 in modalità range extended.

Qui è arrivata la sorpresa: malgrado la batteria scarica (il che vuol dire con meno del 30% dell’autonomia) l’auto elettrica ha mantenuto un’impressionante prontezza nel rispondere alle accelerazioni, a detta dello stesso Knapman. Salvo avere poi un improvviso calo: proprio mentre attraversava un acquazzone passeggero (le sfortune non capitano mai sole), la BMW i3, fino a quel momento mantenuta a 110 km/h di velocità, scendeva gradualmente a 70 km/h, lasciando il guidatore inchiodato fra le ingiurie dei camionisti che lo seguivano.

La perdita di potenza non è durata che per 3-4 minuti, dopodiché l’auto è tornata a viaggiare entro il limite massimo della motorway.

Difetto? Secondo BMW no: in effetti, il range extender della i3 è pensato per non poter entrare in funzione prima che la batteria non abbia raggiunto il 30% della carica ma, a quella soglia, è necessario inserirlo. Il tester del The Telegraph non lo ha fatto, lasciando la citycar elettrica esaurire quasi completamente l’energia residua e costringendo il range extender a provvedere quasi in tempo reale all’output verso il motore.

In più, il guidatore non ha diminuito la velocità, continuando a chiedere sempre lo stesso sforzo all’auto: quando la batteria ha toccato il minimo, il sistema studiato per preservare l’autonomia e non le prestazioni, ha tagliato la potenza al veicolo quel tanto necessario a riprendere fiato.

Insomma, diciamo che il giornalista se l’è andata a cercare. Però anche il suo dubbio è lecito: fermo restando che si tratta di un’ottima citycar, si possono dare 5 stelle ad un’auto che non può garantire in qualsiasi condizione di mantenere la velocità autostradale?

In effetti, basterebbe che il range extender entrasse automaticamente in funzione raggiunto il 30% dell’energia residua nelle batterie, non lasciando la possibilità all’uomo di sbagliare: sembra però strano che BMW non ci abbia pensato.

Ciò che comunque Knapman afferma è che la BMW i3 rappresenta un vero salto avanti per le auto elettriche e non solo per il design da supercar: soltanto non è la soluzione a qualsiasi male e occorre capire bene a quale utilizzo si adatti il range extender. Se non fa per voi, meglio la versione a batteria: costa anche meno.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: The Telegraph

 

1 COMMENT

  1. Un chiarimento per chi legge l’articolo che è scritto bene e non lo dice, ma potrebbe trarre in inganno sul costo del mezzo.

    Il prezzo citato (36.000 euro, anche se più spesso si parla di 37.000) è purtroppo per la solo elettrica (che come dite ‘costa meno’), la EREV di cui si parla nella prova è purtroppo circa +5000 euro

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