Sottotest

Brammo Empulse R. L’alternativa che mancava (TEST+VIDEO)

Leslie Scazzola – Ha collaborato Filippo Morandi
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«Il motore spinge sempre, come un bicilindrico costantemente in coppia»

Eccellenze Made in Italy: il forcellone oscillante, al pari del telaio, è in tubi di alluminio e realizzato da Accossato. Il freno a disco sfrutta una pinza Brembo a doppio pistoncino, mentre i cerchi ruota sono forniti da Marchesini
Eccellenze Made in Italy: il forcellone oscillante, al pari del telaio, è in tubi di alluminio e realizzato da Accossato. Il freno a disco sfrutta una pinza Brembo a doppio pistoncino, mentre i cerchi ruota sono forniti da Marchesini

Filippo Morandi, il nostro tester per l’occasione, scende dalla Brammo Empulse R con un sorriso a 32 denti. «Non credevo andasse così» sono le sue prima parole. «Il motore spinge sempre, basta ruotare la manopola del gas per sentire una coppia incredibile, ti spara letteralmente in avanti quasi togliendoti il fiato. Sembra un bicilindrico di grossa cilindrata (Filippo guida abitualmente una Ducati Monster 1200 – ndr) perennemente al regime ideale!». Il propulsore della Brammo Empulse R è un Parker a magneti permanenti da 40 kW (54 cv) a 4.500 giri, capace di una coppia massima di 90 Nm. Dotato di raffreddamento a liquido, il propulsore è abbinato a un cambio a sei rapporti IET™ (Integrated Electric Trasmission™) prodotto dalla italiana S.M.R.E. Engineering.

La carica si effettua tramite la presa posta in luogo del tradizionale tappo del serbatoio. Per ricaricare è però necessario lo speciale alimentatore, che viene fornito di serie con la moto e che grazie alle dimensioni compatte risulta facilmente trasportabile
La carica si effettua tramite la presa posta in luogo del tradizionale tappo del serbatoio. Per ricaricare è però necessario lo speciale alimentatore, che viene fornito di serie con la moto e che grazie alle dimensioni compatte risulta facilmente trasportabile

«Il peso della moto si avverte solo da fermi, spostandola avanti e indietro. Per il resto il bilanciamento è davvero ottimo. Si guida bene, dà sicurezza. L’anteriore è piantato per terra e la frenata davvero ottima, modulabile ma all’occorrenza potentissima. Peccato solo che la leva del freno anteriore sia molto distante dal manubrio e che non ci sia la possibilità di regolazione». Le entusiastiche impressioni di guida trovano riscontro snocciolando la scheda tecnica della Brammo Empulse R. Il telaio a doppio trave in alluminio è accoppiato a una forcella Marzocchi totalmente regolabile, mentre il forcellone lavora con un ammortizzatore Sachs anch’esso regolabile. I cerchi ruote da 17” sono Marchesini, e calzano pneumatici 120/70 anteriore e 180/55 posteriore. I freni sono Brembo, con due dischi anteriori flottanti da 310 mm e pompa radiale. Il peso totale è di 2013 kg.

L’ammortizzatore posteriore è fornito da Sachs e prevede ampie possibilità di regolazione idraulica (estensione e compressione) e nella precarica della molla
L’ammortizzatore posteriore è fornito da Sachs e prevede ampie possibilità di regolazione idraulica (estensione e compressione) e nella precarica della molla

Feeling e facilità di guida sembrano essere altre caratteristiche che delineano il carattere della Brammo Empulse: «rilasciata la frizione è tutto molto semplice. La moto è estremamente facile e maneggevole. Colpisce la messa a punto del comando dell’acceleratore, perché m’aspettavo una reazione più brusca e difficile, mentre in realtà è estremamente modulabile. Procedendo al minimo, con un filo di gas, la Empulse R viaggia con una linearità incredibile. Inoltre, è possibile usare il cambio anche in modalità monomarcia, ovvero inserendo la sesta e viaggiando solo con quella, anche in partenza e nel traffico. Certo, le prestazioni ne risentono rispetto all’impiego tradizionale della trasmissione, però è una grande comodità nell’utilizzo più tranquillo o in città».

La leva del freno anteriore non offre possibilità di regolazione. Le caratteristiche sportive della Empulse R meriterebbero però un comando di tipo radiale
La leva del freno anteriore non offre possibilità di regolazione. Le caratteristiche sportive della Empulse R meriterebbero però un comando di tipo radiale

La Brammo Empulse R utilizza un pacco batterie agli Ioni di Litio da 10,2 kWh (massimale), garantita per un ciclo di vita pari a 1.500 ricariche. L’autonomia promessa è pari a 195 km in città e 90 km in autostrada, che diventano 124 km nel ciclo combinato. Fare il pieno costa più o meno 50 centesimi di euro e richiede sei ore di tempo (con le batterie a zero), ma se gli accumulatori non sono completamente scarichi per passare dal 20% all’80% di carica sono sufficienti meno di due ore. Per il rifornimento di energia è necessario l’impiego di un alimentatore, che è possibile trasportare sulla parte posteriore della sella. La Empulse R è dotata del sistema di recupero dell’energia in frenata, che si manifesta attraverso un leggero effetto “freno motore” che accresce il feeling di guida rispetto alle sensazioni trasmesse da un motore endotermico. Il propulsore può sfruttare due mappature differenti, denominate “Normal” e “Sport”: la prima che limita l’accelerazione per un miglioramento in termini di autonomia, mentre la seconda permette di sfruttare al massimo le prestazioni del propulsore. Quando l’indicatore di carica sul cruscotto scende sotto il 30%, la centralina limita automaticamente la potenza del 50%.

A fronte di queste caratteristiche e delle impressioni raccolte durante la prova, la domanda che rivolgiamo al nostro tester è chiara e diretta: la compreresti? «Il vincolo dell’autonomia è solo una parte del discorso. Ovviamente sarebbe meglio avere 300 o più km a disposizione, però per l’impiego quotidiano non c’è alcun problema. Anche nelle uscite con gli amici in montagna, tra le curve, non credo rappresenti un ostacolo, se non nel fatto che si viaggia con un po’ d’ansia di restare a piedi. Bisogna farci l’abitudine, e forse studiare prima i percorsi. E poi la moto è davvero divertente, tra i tornanti e nei tratti guidati credo si potrebbe dare parecchio filo da torcere a diverse concorrenti. Il prezzo è elevato però mi ha decisamente stupido. Si, la comprerei!»

Il parere del tester Filippo Morandi

Filippo MorandiDopo aver provato la Enertia, questa Empulse R ha confermato le attese. La moto stupisce per le prestazioni e, in particolar modo, per l’accelerazione, ma anche per la capacità di adattarsi a qualsiasi esigenza o situazione di guida. La ciclistica risponde con rapidità a ogni richiesta, nascondendo il peso non troppo contenuto. Il sibilo proveniente dal motore, che aumenta col salire dei giri, diventa eccessivo solo spremendo a fondo le marce, mentre alle andature più tranquille è estremamente appagante. Il design è azzeccato: non è distintivo come il powertrain ma trasmette una rassicurante sensazione di familiarità che aiuta a interpretare l’elettrica americana come una reale alternativa alle moto tradizionali. In questo senso, peccato solo per alcune finiture migliorabili, a cominciare dalla copertura del foro di alimentazione – a dir poco posticcia – per i comandi al manubrio non regolabili e poco altro. Nel complesso però la qualità costruttiva è elevata così come, del resto, lo è il prezzo d’acquisto.

Curiosità: l’americana parla italiano

La Brammo Empulse R sfrutta numerosi componenti Made in Italy. Oltre al sistema di trasmissione a sei rapporti IET™, il telaio in alluminio è prodotto da Accossato, la forcella è Marzocchi, i cerchi ruote sono Marchesini e l’impianto frenante è fornito da Brembo.

OMT Garage: 10 moto nel 2014, «chi la prova se ne innamora»

Marco Troiano, titolare di OMT Garage, non ha dubbi: «Sono venute tante persone a provare la Empulse, di tutte le età e con ogni tipo di esperienza. Tutti, e dico tutti, scendono dalla moto decisamente colpiti. Sembra che nessun si aspetti un tale livello di prestazioni e raffinatezza». Non sempre questo entusiasmo si traduce in una vendita, però è certamente incoraggiante: «C’è ancora chi vede nell’autonomia un limite, ma è chiaro che chi usa la moto in città o nelle gite fuoriporta non va incontro a nessun vincolo. È più che altro una questione psicologica, destinata a durare fino a che non si svilupperà una rete di colonnine di ricarica. La possibilità di circolare praticamente gratis, le agevolazioni sull’assicurazione (molte compagnie offrono sconti fino al 50% sui veicoli elettrici – ndr) e l’esenzione dal bollo sono altri elementi importanti da considerare. Nel 2014 abbiamo venduto 10 Brammo. Un buon risultato, ottenuto anche grazie a una promozione della Casa che è intervenuta sui prezzi con un incentivo importante. L’obiettivo 2015 è raddoppiare questi numeri e crescere pian piano.»

Più e meno

Ci piace

Prestazioni motore: coppia elevata e sempre disponibile, ma anche grande feeling e regolarità alle basse andature Maneggevolezza: il peso delle batterie non si avverte minimamente una volta in movimento. La ciclistica risponde come una naked sportiva convenzionale di media cilindrata

Frenata: progressiva e modulabile, offre una potenza decisamente elevata nella guida più aggressiva

Non ci piace

Protezione del foro di alimentazione: è un dettaglio, però balza subito all’occhio l’impiego di un materiale plastico poco ricercato e l’ancoraggio dall’aspetto posticcio.

Comandi al manubrio non regolabili: la leva del freno è molto distante dall’impugnatura, risultando difficile da raggiungere soprattutto per chi ha le mani piccole

Prezzo elevato: la Brammo Empulse R costa cara, ma ripaga con i costi di gestione ridotti al minimo.