Centinaia di esperti Panasonic pronti a partire per avviare la Gigafactroy Tesla

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PHOTO: CC BY NC- SA 4.0. BOB TREGILUS
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Nella zona industriale di Reno, in Nevada, sta sempre più prendendo forma l’edificio che ospiterà la più grande fabbrica di batterie agli ioni di litio del pianeta: la Gigafactory di Tesla Motors, punto di svolta sia per le sorti della Casa automobilistica elettrica che per il mercato degli accumulatori.

Gli oltre 1000 acri di terreno sui quali si estende la costruzione rappresentano l’investimento economico più forte fatto da Elon Musk e dalla sua Tesla Motors, impegnata ad assolvere essenzialmente gli oneri legati all’approntamento del sito produttivo: sarà però il partner Panasonic ad occuparsi dei contenuti, se così si può dire.

Per attivare un regime di produzione di celle agli ioni di litio, componenti essenziali dei pacchi batterie, che possa spingersi sino ai 50 Gigawattora annui sono necessarie strutture adeguate e personale altamente qualificato.

Ecco allora scendere in campo la società giapponese che, in una conferenza stampa tenutasi ad Osaka, ha dettagliato i termini del suo supporto alla realizzazione della Gigafactory americana.

Saranno centinaia gli esperti che Panasonic invierà a Reno per formare il personale assunto per lavorare alla costruzione delle batterie e per assicurarsi che gli ambienti della fabbrica, in particolare le cosiddette “clean rooms” nelle quali si maneggiano i delicati componenti chimici, siano realizzati a regola d’arte.

Secondo quanto affermato da Yoshio Ito, responsabile della divisione Sistemi Industriali di Panasonic, saranno migliaia le persone che dovranno essere formate in tempo per l’apertura delle linee di produzione, prevista per l’inizio del 2016.

Dal punto di vista dello sforzo economico, ammonta a circa 60 miliardi di Yen (479 milioni di dollari americani) l’investimento preventivato dai Giapponesi nel settore automotive, comprensivo dello sviluppo della Gigafactory, la quale, come si diceva prima, sarà costruita a carico di Tesla Motors per circa il 60-70% dei costi.

Il massimo contributo verrà quindi indirizzato verso il training degli operai e degli ingegneri che troveranno lavoro nell’impianto, in totale 6,500 persone nei piani della Casa automobilistica californiana che le sono valsi i ponti d’oro offerti dallo Stato del Nevada.

L’interesse di Panasonic nel mondo delle quattro ruote non è però limitato alla produzione e fornitura di accumulatori agli ioni di litio: recentemente i Nipponici hanno acquisito la metà delle azioni di Ficosa, società spagnola specializzata nei sistemi di assistenza automatizzata alla guida quali autopilota, parcheggio assistito e rilevamento degli angoli ciechi di visuale.

Unitamente alla partnership con Tesla, ciò fa sì che Panasonic ambisca di diritto ad una posizione tra i cosiddetti Tier-One, ossia i fornitori di rilevanza mondiale dell’industria automobilistica, andando a sgomitare direttamente sul campo normalmente occupato da Bosch, Continental e Denso.

 

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: TransportEvolved