La Cina è una realtà distante ed ancora misteriosa per noi Occidentali, abituati a collegarla ad usi e costumi stravaganti dal nostro punto di vista; questa storia, certamente, non contribuirà a sfatarli: è notizia di questi giorni, infatti, che il primo network di ricarica che collega due importanti città del Paese, Guangzhou nel sud e Beijing nel nord, ha visto la luce grazie all’iniziativa di un privato…e dei social network.
Nella complessa realtà di differenze sociali che contraddistinguono l’ex Celeste Impero, può capitare che “avere i soldi” consenta di compiere azioni impensabili anche per chi è abituato a vivere in contesti mediamente più agiati. È la situazione nella quale si è trovato Andrew Zong che, da fresco proprietario di una berlina elettrica Tesla Model S, si è immediatamente reso conto dell’impossibilità di guidare l’auto dal sito della consegna, a Beijing, a casa propria, a Guangzhou.
Duemila duecento chilometri di “nulla”, intesi dal punto di vista delle stazioni di ricarica per veicoli elettrici, rendevano infatti il viaggio un’impresa persa in partenza proprio nel Paese che maggiormente sta spingendo agli occhi dell’opinione pubblica questa forma di mobilità.
Ebbene, Zong – per inciso, CEO di PHNIX, una delle più grandi società produttrici di pompe di calore – ha deciso che no, non si sarebbe fatto recapitare la sua Tesla a domicilio: avrebbe piuttosto costruito la via elettrificata che gli serviva.
Se ai soldi si aggiunge la passione per la multimedialità che pervade la società cinese, a dispetto di tante censure, il gioco può realizzarsi in tempi da record: Andrew Zong ha acquistato da Tesla 20 Superchargers, i caricatori rapidi studiati per le vetture elettriche premium dell’azienda californiana, dopodiché ha diramato un appello sui social media, da WeChat a Weibo, per trovare altri possessori di EV interessati a collaborare.
Nemmeno a dirlo, tre giorni sono bastati per ricevere migliaia di adesioni tra le quali selezionarne 20 che fossero disposte a mettere a disposizione una locazione per l’installazione di ognuno dei Supercharger.
Detto fatto, in 12 giorni Zong ed i suoi alleati erano non soltanto in grado di viaggiare avanti e indietro fra le due megalopoli cinesi ma si sono anche permessi un tour in 16 delle città scelte per donare i punti di ricarica. Già che c’erano, hanno probabilmente realizzato anche il primo road trip a zero emissioni della Cina, coprendo 5,750 km a bordo delle Tesla Model S.
In definitiva, mentre il governo cinese registra tempi biblici nel mettere in atto la pianificazione di una rete di ricarica per EV nel Paese, il cui sviluppo è per lo più lasciato all’iniziativa dei costruttori automobilistici interessati, il primo collegamento significativo tra nord e sud della Cina per chi guida un’auto con la spina è arrivato per mano privata.
Zong, che ha chiaramente sfruttato pubblicamente la sua bizzarra iniziativa, ha posto l’accento sul significato ultimo dell’accaduto: più la mobilità elettrica diviene un affare comune per la gente, più le possibilità per costruire dei network che colleghino la nazione divengono realistiche.
Per chiudere in bellezza, Zong ha deciso che anche chi lavora con lui deve poter guidare una Tesla S, ordinandone una prima ventina e predisponendo altrettanto parcheggi per la loro ricarica nei pressi della sua azienda, in quel di Guangzhou.
Andrea Lombardo
Fonte: CleanTechnica